Quello che il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha scritto in una lettera inviata l’ultimo dell’anno al premier Giuseppe Conte e ai ministri dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e dell’Ambiente, Sergio Costa sulla determina dell’addio al carbone
L’addio al carbone, previsto nella SEN, la Strategia energetica nazionale, potrebbe costare caro alla Sardegna. A lanciare l’allarme è stato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, in una lettera inviata l’ultimo dell’anno al premier Giuseppe Conte e ai ministri dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e dell’Ambiente, Sergio Costa.
Pigliaru, in riferimento alla determina del direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali del ministero dell’Ambiente con cui è stata avviata la fase di abbandono dell’impiego del carbone, gas siderurgici e di raffineria, che dovrà concludersi entro il 2025, spiega che questo provvedimento, seppur da un lato coerente con la strategia da noi ampiamente condivisa è totalmente disgiunto e disconnesso dagli altri interventi e investimenti che la Sen-Strategia energetica nazionale prevedeva per accompagnare il phase out completo al 2025, risultando così non solo inappropriato, ma oltremodo dannoso. Stupisce, perciò, che il ministero dello Sviluppo economico non abbia segnalato alcun motivo ostativo alla piena attuazione degli obiettivi della Sen 2017 nei tempi prospettati”.
L ‘annuncio’ di chiusura delle centrali termoelettriche senza che sia stato chiarito lo scenario sostitutivo, secondo Pigliaru avrebbe “immediatamente determinato criticità sul fronte degli sforzi fatti in questi anni per assicurare un futuro alle principali aree industriali della nostra regione, da Sarroch a Portovesme a Porto Torres, dove si stavano prevedendo progetti di investimento, supportati anche da importanti risorse finanziarie assicurate dalla Regione e dal Mise”.
La determina prevede che entro il prossimo 31 gennaio i gestori delle installazioni interessate debbano presentare la documentazione necessaria al riesame delle Autorizzazioni di Impatto Ambientale, con cronoprogramma del Piano di fermata definitiva.