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Carta dell’Energia, l’UE pronta ad uscire dall’accordo internazionale

Sono diversi i paesi membri che hanno già annunciato che lasceranno il trattato sulla Carta dell’Energia

L’Unione Europea sta portando avanti i piani per uscire dal Trattato sulla Carta dell’Energia, che gli attivisti per il clima hanno criticato perché accusato di proteggere il settore dei combustibili fossili.

CARTA DELL’ENERGIA: PAESI UE PRONTI A LASCIARE IL TRATTATO

Il trattato sulla Carta dell’energia del 1998 è stato istituito per proteggere gli investimenti nell’energia attraverso le frontiere. Difatti, l’ETC consente alle società energetiche di citare in giudizio i governi per politiche che danneggiano i loro investimenti, un sistema inizialmente progettato per sostenere gli investimenti nel settore. L’accordo è in vigore in più di 50 paesi e ha portato gli azionisti delle società di combustibili fossili a richiedere miliardi ai governi per gli investimenti che sostengono siano stati minati dalla transizione energetica.

Agli occhi di alcuni membri dell’UE, l’ETC risulta uno strumento in mano all’industria degli idrocarburi per contrastare i piani di riduzione delle emissioni dei governi e, inoltre, protegge gli interessi dell’industria del petrolio e del gas.

Secondo quanto riporta il Financial Times, la Commissione europea è pronta a proporre un’uscita congiunta dall’ETC, dopo che diversi Stati membri hanno abbandonato i costosi accordi giudiziari con le compagnie petrolifere e del gas.

GERMANIA E POLONIA VICINE ALL’USCITA. L’ITALIA È GIÀ FUORI

L’Italia si è già ritirata dal trattato nel 2016 sebbene sia ancora vincolata da una cosiddetta clausola di decadenza (che lega i firmatari alle sue regole per 20 anni). 

Tra gli Stati membri, la Germania ha annunciato piani per il ritiro dall’ECT, che – secondo quanto riporta Oilprice – entrerà in vigore questo dicembre, e anche la Polonia uscirà dal trattato alla fine di quest’anno.

Inoltre, otto paesi dell’UE, tra cui Francia, Paesi Bassi e Spagna, hanno già dichiarato che si ritireranno e il Parlamento europeo ha votato contro la permanenza nel trattato. Tutti sostengono che l’accordo sia contrario agli impegni climatici del blocco.

“La Francia ha deciso di ritirarsi dal trattato, che è stato un passo importante richiesto da molti e per il quale abbiamo lavorato”, aveva dichiarato il presidente Emmanuel Macron all’inizio di quest’anno, osservando che l’adesione all’ECT ​​era incompatibile con “la riduzione delle emissioni di carbonio fino al 2030 come previsto dagli accordi di Parigi”.

NON SOLO COMBUSTIBILI FOSSILI

L’ECT ​​protegge gli interessi degli sviluppatori eolici e solari, ha osservato il FT citando diverse richieste fatte da sviluppatori di energia solare al governo spagnolo che chiedono un risarcimento per un importo di 70 miliardi di dollari per le perdite subite quando il governo ha cambiato le sue regole sulle tariffe feed-in.

Se l’intera UE esce dal Trattato sulla Carta dell’energia, allora, oltre alle compagnie petrolifere e del gas, anche le compagnie eoliche e solari perderanno la protezione offerta dall’accordo.

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