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Rinnovabili

Come il boom delle rinnovabili può contrastare la povertà energetica nelle aree rurali del mondo

Poiché i territori rurali offrono spazi aperti, agricoltura e una bassa densità di popolazione, sono ideali per lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile, tra cui eolico, solare, idrico e biomassa

Mentre il pianeta sta andando nella direzione della transizione verde, i governi di tutto il mondo hanno il potenziale per sviluppare nuovi hub energetici e diversificarsi oltre le tradizionali regioni ricche di combustibili fossili, per creare un nuovo panorama energetico.

Se le operazioni di carbone, petrolio e gas erano limitate a poche aree ricche di risorse, l’energia rinnovabile può essere prodotta in un modo più diversificato e diffuso, il che potrebbe aiutare a sviluppare le economie delle aree rurali del mondo molto trascurate. Infatti, vaste zone di terreno non edificato rappresentano un luogo ideale per la generazione di energia solare ed eolica. Quindi – scrive Felicity Bradstock su Oilprice – l’energia rinnovabile può essere la chiave per lo sviluppo rurale globale?

L’OCSE ha discusso a lungo il potenziale per collegare l’energia rinnovabile allo sviluppo rurale, e nel 2012 lanciò un Executive Summary Brief for Policy Makers. Questo ha plasmato il modo in cui alcuni (ma non tutti) i leader politici hanno affrontato lo sviluppo dei loro settori di energia rinnovabile. Alcuni tra i vantaggi per le aree rurali individuati dall’OCSE consistono in nuove fonti di reddito, creazione di posti di lavoro, opportunità commerciali, innovazione tecnologica, sviluppo delle competenze della comunità e diminuzione dei prezzi dell’energia.

ENERGIE RINNOVABILI E AREE RURALI

Dopo questo rapporto, l’OCSE ha visto un significativo approfondimento dei legami tra energia rinnovabile e sviluppo rurale. L’organizzazione ora si aspetta che le regioni rurali siano le principali beneficiarie di investimenti accelerati nelle energie rinnovabili, in particolare grazie all’accelerazione della transizione verde in diversi Paesi. Poiché i territori rurali offrono spazi aperti, agricoltura e una bassa densità di popolazione, sono ideali per lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile, tra cui eolico, solare, idrico e biomassa. Attualmente, le aree rurali producono circa il 63% dell’energia rinnovabile, di cui il 36% proviene dai luoghi più remoti.

Anche il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (United Nations Development Programme – UNDP) ha identificato l’introduzione di operazioni di energia rinnovabile nelle aree rurali come un mezzo per affrontare gli ostacoli all’accesso all’energia rurale e la povertà rurale. Lo sviluppo di progetti di energia verde in aree di produzione energetica non tradizionali – molte delle quali potrebbero non avere accesso alla rete elettrica – potrebbe contribuire a favorire l’elettrificazione di queste regioni.

Ciò è particolarmente importante per i Paesi in via di sviluppo, che sperimentano alti livelli di disuguaglianza energetica. Alcune nazioni stanno già sviluppando le loro aree rurali come centri di energia rinnovabile, per stimolare lo sviluppo economico nelle comunità svantaggiate, attrarre investimenti stranieri, rilanciare l’economia locale e sostenere la transizione verde.

Nell’Africa subsahariana rurale, la maggior parte della popolazione continua a dipendere fortemente dalle attività agricole come principale fonte di reddito. Molti non hanno accesso all’irrigazione o all’elettricità, il che rende impossibile la modernizzazione dell’agricoltura, e comporta quindi delle entrate limitate. C’è anche un enorme problema con l’insicurezza alimentare e la crescente minaccia del cambiamento climatico. Lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile potrebbe andare di pari passo con lo sviluppo rurale, con operazioni di energia verde che forniscono energia pulita vitale ai Paesi, oltre ad una nuova fonte di reddito ed energia a prezzi accessibili per le comunità svantaggiate.

LA TRANSIZIONE ALL’ENERGIA PULITA

L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ritiene che la transizione globale all’energia pulita rappresenti una nuova promessa per lo sviluppo economico e sociale dell’Africa. Entro maggio 2022, i Paesi che rappresentano oltre il 70% delle emissioni mondiali di CO2 si sono impegnati a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050. Ciò include 12 Paesi africani, che producono oltre il 40% delle emissioni di anidride carbonica dell’Africa.

Lo scenario dell’Africa sostenibile dell’AIE vede il continente africano avere accesso universale ai servizi energetici moderni entro il 2030, nonché la piena attuazione di tutti gli impegni climatici del continente. Ciò richiederà la connessione ad una rete elettrica di 90 milioni di persone all’anno, triplicando il tasso di connettività degli ultimi anni. Nel 2022, 600 milioni di persone – circa il 43% della popolazione africana – non avevano accesso all’elettricità. Se il costo per raggiungere questo obiettivo è enorme – circa 25 miliardi di dollari all’anno – i benefici sono di vasta portata.

Questo vale per tutte le aree del mondo, non solo per l’Africa. In Cina, ad esempio, grazie al lancio di progetti di energia rinnovabile c’è stato uno sviluppo significativo nelle aree rurali: nel marzo scorso la Cina ha annunciato che avrebbe lanciato un programma pilota per promuovere ulteriormente lo sviluppo delle energie rinnovabili nelle aree rurali. Ciò richiederà ai dipartimenti governativi a livello provinciale di identificare le “contee pilota” rurali per la costruzione di progetti di energia rinnovabile e presentare questi piani all’Amministrazione nazionale dell’energia per la valutazione e l’approvazione entro la fine di maggio.

LE STRATEGIE ENERGETICHE NEGLI USA E NEL MONDO

Nel frattempo, questo mese l’amministrazione Biden ha annunciato quasi 11 miliardi di dollari in sovvenzioni e prestiti per fornire energia pulita a prezzi accessibili alle comunità rurali di tutti gli Stato Uniti. Il segretario del Dipartimento dell’Agricoltura, Tom Vilsack, ha affermato che questo finanziamento fornirà alle aree rurali un’energia più affidabile e contribuirà a ridurre i costi energetici. Questo è il più grande investimento federale nell’elettrificazione rurale dal 1936.

Vilsack ha dichiarato che “questi investimenti combatteranno anche il cambiamento climatico e ridurranno significativamente l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, che mette a rischio la salute dei bambini”. Si prevede che il programma contribuirà allo sviluppo di progetti solari, eolici, geotermici, a biomassa, idroelettrici e di accumulo di energia su larga scala in tutti gli USA, attirando maggiori investimenti dal settore privato.

I governi di tutto il mondo stanno scoprendo che l’espansione delle operazioni di energia rinnovabile e lo sviluppo rurale possono andare di pari passo, contribuendo a migliorare le economie di regioni del mondo molto trascurate e sostenendo la transizione verde globale.

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