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Rcs Business Talk Sostenibilità

Cosa è emerso dall’ultimo Business Talk di RCS su sostenibilità e biodiversità

Un’occasione di confronto tra manager ed istituzioni per delineare i pilastri imprescindibili di una nuova strategia d’impresa nell’ottica della sostenibilità, da cui dipende anche lo sviluppo sociale del Paese

Economia circolare, rinnovabili, decarbonizzazione, imprese green. Sono questi i principali temi di cui si è discusso alla 3ª edizione de “L’Economia della Sostenibilità e della Biodiversità”, il Business Talk di RCS Academy. A discuterne si sono ritrovati manager ed esponenti delle istituzioni, con l’obiettivo di stabilire le priorità di una nuova strategia d’impresa sostenibile.

GAVA: VEDERE TRANSIZIONE IN UN’OTTICA DI SOSTENIBILITÀ

“Dobbiamo vedere la transizione ecologica in un’ottica di sviluppo sostenibile. Non dobbiamo tralasciare la sicurezza e la tutela ambientale, perché abbiamo un pianeta da salvaguardare, ma dobbiamo anche mettere in sicurezza l’economia del nostro Paese. Questo si può fare con la tecnologia, l’innovazione e la ricerca che è stata fatta negli anni e che oggi si può mettere a terra, andando avanti in un’ottica di decarbonizzazione”. Così il viceministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, che ha aggiunto: “è un processo che va portato avanti con gradualità, tenendo conto delle soluzioni disponibili, della maturità tecnologia e dei costi. Possiamo farlo insieme, e il governo lo sta facendo. Dobbiamo passare da una logica di sussidi a un sostegno agli investimenti, per fare in modo che vengano remunerati gli investimenti e si possano trarre capitali. Sarà un lavoro di squadra, da fare con le associazioni di categoria, gli stakeholder e i cittadini”.

TRIDICO (NEXI): PAGAMENTI IN CONTANTI GENERANO 170.000 T/CO2 L’ANNO

“Nexi non si occupa di pale eoliche, di pannelli solari o di gas, ma crediamo che la tecnologia digitale abbia una grande capacità di intervenire per migliorare l’ecosistema intorno a noi”, ha affermato Saverio Tridico, consigliere di amministrazione di Nexi Payments. L’utilizzo dei contanti, ha aggiunto Tridico, “è uno dei principali responsabili in termini di emissioni carboniche, ogni anno circa 170.000 tonnellate di CO2 sono dovute a pagamenti fatti in modo non digitale. L’impronta carbonica proviene soprattutto dalla produzione e dal trasporto. Il pagamento digitale, di per sé, è nettamente più sostenibile, di circa il 21%. Nexi ha una responsabilità sociale, prendiamo degli impegni e ci diamo degli obiettivi che poi dobbiamo rispettare. I datacenter hanno un effetto negativo sull’ambiente, per questo abbiamo deciso di dimezzarli e di renderli più efficienti per quanto riguarda le emissioni di gas serra. Infine, stiamo aumentando la produzione di carte di pagamento realizzate in plastica riciclata”.

FARINA (SNAM): SIAMO ABILITATORI DELLA DECARBONIZZAZIONE DI ALTRI BUSINESS

Claudio Farina, chief strategy and technology officer di Snam, ha sottolineato il fatto che “Snam, con oltre 11 miliardi di euro di investimenti in Italia nell’arco di piano, è un abilitatore nella decarbonizzazione degli altri business industriali, ma anche nelle scelte delle famiglie. Le nostre reti sono pronte ad accogliere i cosiddetti gas verdi, il biometano già oggi, idrogeno. Operiamo anche nel settore dell’efficienza energetica, e grazie a tutto questo ci siamo dati un obiettivo anche di Scope 3 e riteniamo di poter abilitare -0,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 di terze parti già al 2027, che è pari a circa un terzo delle nostre emissioni”.

GUARNONE (EDISON): L’85% DEI NOSTRI INVESTIMENTI E’ ALLINEATO AGLI SDGS DELL’ONU

“Il nostro piano di investimenti prevede di mettere a terra investimenti per 10 miliardi di euro da qui al 2030, l’85% dei quali sono allineati agli obiettivi SDGs dell’ONU. Si tratta di traghettare un’energia decarbonizzata al 90% al 2040, con strumenti quali le fonti rinnovabili, strumenti di flessibilità (come i pompaggi e le batterie) e nuovi strumenti come la carbon sequestration e, se ci saranno le condizioni in Italia, il nuovo nucleare”. Lo ha dichiarato Elena Guarnone, direttrice Sostenibilità di Edison.

CENTEMERO (MASTERCARD): OFFRIAMO STRUMENTI PAPERLESS E INCLUSIVI

Per la sostenibilità, ha affermato Michele Centemero, country manager Italy di Mastercard, “abbiamo obbligato tuti i partner della nostra filiera entro il 2028 a non utilizzare più plastiche vergini, dovranno essere plastiche riciclate. C’è poi la questione della smaterializzazione dei pagamenti, puntando sul paperless. Infine, nell’ottica di una maggiore inclusione, nei nostri prodotti abbiamo dato spazio a carte di pagamento per non vedenti, con intagli che permette loro di capire che tipo di carta stanno utilizzando, così come POS che comunicano con la voce l’importo che si sta pagando”.

SOSTENIBILITÀ, LENTI (SACE): SUPPORTIAMO PROGETTI A MINORE IMPATTO DI EMISSIONI

“SACE ha abbracciato un percorso di evoluzione in cui la sostenibilità è al centro della strategia. Questo ci ha portato a ridefinire la nostra mission, per creare un benessere per la comunità”, ha affermato ha dichiarato Lavinia Lenti, head of sustainability di SACE, che ha proseguito: “con il progetto ‘garanzie green’ supportiamo investimenti verso un’economia a minor impatto di emissioni. Da quando è partito, nel dicembre 2020, abbiamo sostenuto 600 progetti, per un totale di 12 miliardi di euro di investimenti. La nostra strategia punta anche a misurare l’impatto delle nostre operatività attraverso un sistema di misurazione basato su metriche scientifiche, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto sui 17 SDGs dell’ONU. Vogliamo essere consapevoli di qual è l’impatto sul pianeta delle nostre attività”.

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