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Eni

Ecco come l’Eni si sta sviluppando in Libia

Eni ha formalizzato oggi alla controparte libica NOC la revoca dello stato di Forza Maggiore sulle aree esplorative A e B (onshore), e C (offshore). La società, dunque, potrà riprendere le attività previste contrattualmente in bacini esplorativi, alcuni dei quali risultano essere vicini agli impianti a gas di Wafa

Eni è il principale produttore internazionale di gas in Libia, con una quota dell’80% della produzione nazionale (1,6 bscfd nel 2022). La società opera in Libia dal 1959 e attualmente dispone di un ampio portafoglio di asset in esplorazione, produzione e sviluppo. Opera con Noc attraverso la Mellitah Oil & Gas, una joint-venture paritetica.

Il gruppo è infatti impegnato nella fornitura di gas per il consumo interno libico: la produzione è interamente destinata ad alimentare le centrali elettriche del paese, per una capacità di generazione elettrica di oltre 3 gigawatt. Eni è impegnata a garantire la continuità dell’approvvigionamento di energia elettrica attraverso il supporto alla gestione delle centrali esistenti e allo studio di soluzioni con energia rinnovabile.

ENI REVOCA LO STATO DI FORZA MAGGIORE SU TRE ASSET ESPLORATIVI IN LIBIA

Eni, in giornata odierna, ha comunicato in una nota che ha formalizzato oggi alla controparte libica NOC la revoca dello stato di Forza Maggiore sulle aree esplorative A e B (onshore), e C (offshore), di cui Eni è operatore con una quota del 42,5%, con BP al 42.5% e Libyan Investment Authority al 15%.

La Forza Maggiore, dichiarata nel 2014, viene revocata a seguito del completamento di un Security Risk Assessment da parte di Eni, per verificare le condizioni di sicurezza nelle aree dove il programma esplorativo verrà eseguito; tale studio ha dato esito positivo. Con la revoca della Forza Maggiore da parte della JV, Eni, operatore dei blocchi, potrà riprendere le attività previste contrattualmente in bacini esplorativi, alcuni dei quali risultano essere vicini agli impianti a gas di Wafa.

GLI ACCORDI TRA ENI E NOC

È lo scorso gennaio che Eni ha firmato un importante e storico accordo da 8 miliardi di dollari con la società libica National Oil Corporation of Libya (NOC) con l’obiettivo di aumentare la produzione di gas naturale in due giacimenti offshore. L’intesa consente di avviare lo sviluppo delle “Strutture A&E”, un progetto strategico volto ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l’esportazione di volumi in Europa.

L’accordo tra Eni e NOC riguarda lo sviluppo di due giacimenti di gas al largo delle coste della Libia, chiamati “Struttura A” e “Struttura E”. L’avvio della produzione è previsto per il 2026, per 750 milioni di piedi cubi al giorno. Il gas estratto verrà destinato sia al mercato interno libico, sia all’esportazione verso l’Italia. Inoltre, Eni investirà nella costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica a Mellitah, dove si trovano gli stabilimenti per il trattamento del gas prima della sua esportazione. Le piattaforme operative dei giacimenti “Struttura A” e “Struttura E” saranno collegate a questo complesso.

IL CAMMINO VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Lo scorso 7 giugno 2023 Eni ha firmato un memorandum d’intesa allo scopo di studiare e identificare con la Libia opportunità di riduzione delle emissioni di gas serra e di sviluppo di energia sostenibile nel Paese, in linea con la strategia della società e con gli obiettivi del governo libico nell’accelerazione dei percorsi di decarbonizzazione e transizione energetica.

Secondo i termini del memorandum, Eni dovrà lavorare alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso la riduzione del gas flaring di routine, delle emissioni fuggitive e del venting, oltre a possibili progetti per la riduzione delle emissioni dei settori hard-to-abate. Inoltre, verranno valutate nuove soluzioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili e iniziative per l’efficientamento elettrico nel Paese. Infine, Eni lavorerà all’identificazione di ulteriori risorse di gas dai giacimenti esistenti, che possano essere sviluppate come parte di un progetto integrato per il mercato interno ed eventualmente per l’esportazione.

LE ATTIVITÀ DI ENI IN LIBIA

Eni è presente in Libia dal 1959, e attualmente conduce le sue operazioni di esplorazione e sviluppo n sei aree, sia a terra (onshore) che in mare (offshore). La società ha consolidato negli anni la sua produzione nel paese tramite diversi successi esplorativi, che hanno portato allo sviluppo di diversi giacimenti. Il gas libico prodotto dai giacimenti di Wafa e Bahr Essalam (operati da Mellitah Oil & Gas, joint venture paritaria tra Eni e NOC) raggiunge l’Italia attraverso il GreenStream, il gasdotto che collega Mellitah a Gela, in Sicilia, attraversando il mar Mediterraneo: la condotta è lunga 520 chilometri e ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno.

Nel 2022 GreenStream ha trasportato solo circa 2,5 miliardi: si tratta di poco meno di un terzo di quanto prodotto da Eni in Libia l’anno scorso (9,3 miliardi di metri cubi)

L’ATTUALE PRODUZIONE DI GAS LIBICA

La produzione di gas della Libia è attualmente di 1,3 miliardi di piedi cubi al giorno, di cui solo 250 milioni possono essere esportati attraverso il gasdotto Greenstream (che ha una capacità da 775 milioni di piedi cubi al giorno): questo perché gran parte del gas deve andare a soddisfare il fabbisogno interno della Libia fabbisogno di gas.

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