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Finlandia: Stop Gas Russo

Finlandia, addio alla Russia. Dopo la Nato anche il Gnl e il gas

Sono due i gasdotti che forniscono gas alla Finlandia. La maggior parte arriva da Mosca. Neste ha già alternative. Gnl: si punta all’Estonia. Intanto da domani stop alle forniture di gas russe

La guerra in Ucraina sta cambiando tante cose. Tra queste, anche il posizionamento internazionale di alcuni paesi. La scelta (non l’annessione, come definita in mala fede) di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato è emblematica del peso storico di quanto scatenato da Putin il 24 febbraio. Una scelta che verrà accompagnata anche da un riassetto delle politiche energetiche.

COME LA FINLANDIA ABBANDONA IL GAS RUSSO

Nel caso di Helsinki, si va verso la fine della neutralità tra i due ex blocchi ma anche verso l’abbandono all’energia fornita da Mosca. Che a livello di gas naturale è il primo fornitore e che come verso qualunque interlocutore occidentale sta pretendendo pagamenti in rubli. La dipendenza del Cremlino dalle esportazioni di fonti fossili è ovviamente economica, imprescindibile per finanziare una guerra dai caratteri sempre più logoranti.

Gasum Oy, importatore finlandese, ha detto no a questo ricatto putiniano. Il paese nordico sostenta le esportazioni russe soprattutto per il comparto industriale, “il gas rappresenta solo il 5% del mix energetico del paese” ricorda Bloomberg. Ma aziende come Neste Oyj sono in prima fila per le forniture moscovite: che servono per produrre idrogeno e raffinare il petrolio. “Neste può sostituire il gas naturale con altre alternative e abbiamo già lavorato attivamente, ad esempio, per l’introduzione del propano nella produzione di idrogeno”, ha affermato Markku Korvenranta, che gestisce l’unità Oil Products del gruppo.

LE ALTERNATIVE DA STUDIARE

La fase in corso è di attesa e valutazione. Che può essere ottimistica o più realista riguardo la tenuta del sistema senza le forniture della Federazione russa. Un’opzione già al vaglio è quella del Gnl estone: “affittare un terminale GNL galleggiante, mirando alle importazioni entro il prossimo inverno, e aggiungere un terzo piccolo terminale GNL in autunno”, analizza Laikola sul quotidiano finanziario. Per altre aziende, come quelle dell’industria forestale, lo sguardo è già andato agli Usa. Ma altri addetti ai lavori continuano a esprimere incertezza su quanto possa avvenire in caso di blocco dei flussi da Mosca.

LA PARTITA DEL GNL IN EUROPA

E allora Helsinki si appresta ad aggiungersi alla lista dei paesi del Vecchio Continente che già da prima della guerra sta cercando altre vie a quella russa. Il Gnl è una partita chiave per ridefinire i confini e le alleanze energetiche. Ma l’incertezza non manca. Affrancarsi dalle forniture putiniane è la priorità, sebbene sia una strada da percorrere in sicurezza: pena un grave rallentamento industriale e un affanno per il riscaldamento nel prossimo inverno.

C’è la partita dei prezzi a cui guardare costantemente e quella delle alternative. E l’Europa sta facendo un buon lavoro per rifornire il suo gas negli stoccaggi, grazie ad una massiccia flotta di navi cisterna GNL in arrivo ai terminal di importazione europei. Il continente ha superato l’Asia per la fornitura spot. Ora si aspetta che Mosca chiuda davvero i rubinetti, nonché che Bruxelles riesca a trovare una quadra al suo futuro energetico. Tra price-cap e sanzioni al petrolio russo. Senza dimenticare la strada di lungo termine delle energie pulite, ribadita anche ieri dal premier italiano Mario Draghi in Senato.

DA DOMANI STOP AL GAS RUSSO

Sempre la Finlandia sta per diventare il terzo Paese europeo ad essere tagliato fuori dal gas naturale russo dopo aver rifiutato di pagare il carburante in rubli. Secondo una nota dell’importatore finlandese Gasum Oy, il flusso di un gasdotto principale del principale fornitore della regione si interromperà nelle prime ore di sabato. Il mese scorso, per lo stesso motivo, sono stati chiusi i rubinetti di Polonia e Bulgaria.

La perdita di forniture avrà probabilmente un impatto limitato sull’economia della nazione nordica, in quanto il combustibile rappresenta solo il 5% circa del mix energetico. È utilizzato principalmente dalle fabbriche piuttosto che per il riscaldamento come in molti altri Paesi europei.

“Gazprom Export ha informato Gasum che le forniture di gas naturale alla Finlandia previste dal contratto di fornitura di Gasum saranno interrotte sabato”, ha dichiarato la società finlandese. “Gasum fornirà gas naturale ai suoi clienti da altre fonti attraverso il gasdotto Balticconnector”.

L’interruzione arriva anche una settimana dopo la fine delle vendite di elettricità russa alla Finlandia, in concomitanza con la decisione di cercare di entrare nell’alleanza di difesa della NATO insieme alla Svezia. La Russia ha dichiarato che l’ingresso avrà delle conseguenze, senza fornire dettagli.

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