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Gas russo? No grazie. Le 3 strategie per aumentare la competitività dell’industria Ue

Trump promette di porre fine al conflitto in Ucraina, una pace che potrebbe riappacificare Ue e Russia, facendo risalire le importazioni di gas da Mosca. Ma i problemi per l’industria europea rimarrebbero. Le 3 strategie per aumentare la competitività

La crisi energetica è l’occasione per ripensare la struttura industriale europea, mettendo al centro prodotti in cui l’UE ha un vantaggio competitivo e promuovendo la transizione verde. Se anche in futuro l’Unione Europea dovesse riallacciare i rapporti industriali con la Russia, facendo aumentare nuovamente le importazioni di gas da Mosca, di certo i problemi per l’industria europea non sparirebbero. La domanda cruciale che affligge l’Ue è: come ridurre i prezzi dell’energia per garantire la competitività delle fasi di produzione ad alta intensità energetica? Sono tre le strategie che, insieme, potrebbero risolvere gran parte dei problemi dell’Europa.

UE, LE TRE STRATEGIE PER AUMENTARE LA COMPETITIVITA’

Oggi l’industria europea dipende largamente dai combustibili fossili. L’aumento del prezzo del gas naturale, legato al conflitto in Ucraina e altri fattori, ha comportato tagli alla produzione in alcuni settori. In particolare, i settori ad alta intensità energetica con un elevato livello di concorrenza internazionale sono i più esposti (materie prime critiche e prodotti chimici). La ragione è che l’aumento dei prezzi riduce la capacità di queste industrie di trasferire i costi energetici ai loro consumatori.

Probabilmente le relazioni con la Russia miglioreranno nel tempo e le importazioni di importazioni di gas da Mosca potrebbero risalire fino ai livelli di qualche anno fa. Tuttavia, l’industria Ue dovrebbe continuare a dover fare i conti con un maggiore prezzo dell’energia rispetto ai principali concorrenti. Un elemento che rema contro l’obiettivo di aumentare la competitività dell’industria europea, sottolineato dal Rapporto Draghi.

PIANO 1, SUPERARE LA CRISI SENZA CAMBIARE NULLA

La prima strategia prevede di superare la crisi senza grandi rivoluzioni all’interno del sistema energetico europeo. L’Unione europea può concedere sovvenzioni incondizionate per evitare la delocalizzazione industriale. Tuttavia, questa strategia non contribuisce a ridurre i prezzi dell’energia. Per questa ragione, servirebbero forniture energetiche internazionali competitive, secondo El Periodico de la Energia. La Commissione ha già approvato all’inizio del 2023 un pacchetto di sovvenzioni statali per € 672.000 milioni a favore delle imprese dell’UE.

2: ACCELERARE LA TRANSIZIONE GREEN DELL’UE

La seconda strategia non prevede sussidi alle imprese energivore, ma la promozione dell’innovazione e la riduzione della domanda di energia. L’obiettivo è stimolare la distribuzione creativa, rendendo l’energia più economica per tutti.

In quest’ottica, l’UE dovrebbe accelerare la transizione verso un’energia green. La strategia prevede di puntare su processi di produzione decarbonizzati basati sulla diffusione su larga scala di energie rinnovabili, interconnessioni di rete e stoccaggio. Così facendo però i contribuenti europei pagherebbero il costo delle nuove tecnologie, senza alcuna garanzia di risolvere il problema della competitività dei costi di produzione dell’industria. Probabilmente sarà necessario anche un sostegno pubblico nazionale per essere all’avanguardia nelle tecnologie green.

LA TERZA VIA: INCENTIVI PER PRODOTTI ALTA INTENSITA’ ENERGETICA

C’è una terza opzione per l’Unione Europea: dare incentivi ai settori industriali non competitivi per aumentare le importazioni di prodotti ad alta intensità energetica. Questo aiuterebbe l’industria dell’UE a ottenere parti della catena del valore con un maggiore valore aggiunto. Al tempo stesso, permetterebbe di ridurre la domanda, quindi i prezzi, di energia. Tuttavia, questa strategia comporterebbe un aumento temporaneo della disoccupazione e la chiusura di fabbriche nelle industrie a elevato consumo energetico a causa dell’eccessiva dipendenza dalle importazioni.

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