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gasdotto russo Nord Stream

I gasdotti Nord Stream potrebbero tornare operativi (e aiutare l’Europa)

Ieri l’amministratore delegato di TotalEnergies, Patrick Pouyanne, ha affermato che i gasdotti Nord Stream in disuso dalla Russia alla Germania potrebbero tornare in servizio ad un certo momento, poiché l’industria europea avrebbe bisogno di un po’ di gas russo per restare competitiva. “Non sarei sorpreso se due su quattro tornassero in funzione”

La Russia e gli Stati sono in trattative per rilanciare i gasdotti Nord Stream, ha affermato mercoledì il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, mentre Mosca cerca di riguadagnare un punto d’appoggio in Europa in vista del cessate il fuoco in Ucraina.

I GASDOTTI NORD STREAM

Come ricorda Politico, i gasdotti Nord Stream – che in precedenza trasportavano gas dalla Russia alla Germania tramite condotte sotto il Mar Baltico – alla fine del 2022 sono stati fatti saltare in aria, in un’apparente azione di sabotaggio. “Si parla dei Nord Stream”, ha detto ieri Lavrov alla stazione televisiva statale russa Channel One, spiegando che “sarà interessante se gli americani useranno la loro influenza sull’Europa e la costringeranno a non rifiutare il gas russo”.

Prima dell’invasione dell’Ucraina, Mosca forniva il 40% delle importazioni di gas dell’Unione europea, esercitando così una vasta influenza sulle forniture energetiche dei Paesi Ue. Sebbene questi ultimi, dallo scoppio del conflitto in Ucraina, abbiano ridotto la dipendenza dal gas russo di circa due terzi, la questione resta un punto dolente per l’Ucraina, poiché gli acquisti di petrolio e gas sono un’ancora di salvezza fondamentale per Mosca.

LAVROV: “CHI NON VUOLE RIPRISTINARE IL NORD STREAM È MALATO O SUICIDA”

I commenti di Lavrov arrivano dopo che il Financial Times, ad inizio marzo, ha riferito che Mosca aveva arruolato un caro amico del presidente Vladimir Putin per riavviare le forniture di gas all’Europa tramite il Nord Stream, con il sostegno degli investitori americani.

Lavrov ha confermato che “c’è interesse nel ripristinare la normale fornitura di energia all’Europa”, pur riconoscendo che “persone come Ursula von der Leyen affermano che non permetteranno mai che i gasdotti Nord Stream vengano ripristinati: queste persone sono malate o suicide”.

LE ESPLOSIONI AI GASDOTTI SONO ANCORA SENZA UN RESPONSABILE

I resoconti hanno collegato le misteriose esplosioni sottomarine del 2022 a cittadini ucraini, sebbene il procedimento penale sia ancora in corso. La Russia ha negato il suo coinvolgimento, e ha accusato gli Stati Uniti e il Regno Unito di essere responsabili per le esplosioni. Solo uno dei quattro gasdotti – che insieme, teoricamente, potrebbero coprire il 30% della domanda annuale di gas dell’Unione europea, è rimasto intatto. Un portavoce della Commissione europea ha rifiutato di commentare. La scorsa settimana il commissario Ue all’Energia, Dan Jorgensen, ha insistito sul fatto che Bruxelles non sta valutando un ritorno alle importazioni russe.

POUYANNE (TOTALENERGIES): “ NON SAREI SORPRESO SE DUE SU QUATTRO TORNASSERO IN FUNZIONE “

Ieri l’amministratore delegato di TotalEnergies, Patrick Pouyanne, ha affermato che i gasdotti Nord Stream in disuso dalla Russia alla Germania potrebbero tornare in servizio ad un certo momento, poiché l’industria europea avrebbe bisogno di un po’ di gas russo per restare competitiva. “Non sarei sorpreso se due su quattro tornassero in funzione, non quattro su quattro”, ha detto Pouyanne ad un evento del settore a Berlino, aggiungendo che “non c’è modo di competere con il gas russo con il GNL proveniente da qualsiasi luogo”.

I COMMENTI DEI MINISTRI DI GERMANIA ED ESTONIA

Ad inizio marzo il ministro uscente tedesco dell’Economia, Robert Habeck, ha dichiarato che le idee di far risorgere i gasdotti Nord Stream dalla Russia alla Germania “sono la direzione sbagliata della discussione. Gli ucraini sono ancora sotto l’aggressione della Russia, quindi penso che parlare del potenziale del Nord Stream 2 o del Nord Stream 1, se verrà riparato, sia completamente la direzione sbagliata della discussione”.

Habeck ha detto anche che non è disposto, né ha in programma di discutere di un riavvio del gasdotto, mentre il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, ha affermato che “il posto giusto per il Nord Stream 2 è sul fondo del mare, a pezzi, non sul mercato energetico europeo”.

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