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Pniec

I target climatici ed energetici al 2030 sono a rischio e il Pniec va al ribasso

L’Italia rischia di mancare i target energetici e climatici energetici al 2030. Chi c’era e cosa di é detto durante “Obiettivi PNIEC al 2030: una sfida di tutti per il bene del Paese” organizzato da AGICI

I target climatici ed energetici dell’Italia al 2030 rischiano di andare in fumo. In particolare, sono in dubbio gli obiettivi di riduzione delle emissioni e l’efficienza energetica. É l’allarme lanciato dall’analisi del gruppo di lavoro Monitor PNIEC di AGICI nel corso dell’evento “Obiettivi PNIEC al 2030: una sfida di tutti per il bene del Paese”, che si è tenuto a Roma presso la sede del GSE.

IL PNIEC METTE A RISCHIO I TARGET

Le nuove stime del PNIEC su efficienza energetica ed emissioni GHG non sono in linea con gli obiettivi europei, secondo l’analisi di AGICI. Sul fronte dell’efficienza energetica, si stima infatti di raggiungere dei livelli di consumi energetici primari e finali superiori rispetto ai target 2030, ma riguardo le emissioni, l’Italia non tiene il ritmo sia sui target di riduzione per i settori non-ETS ricadenti nella Effort Sharing Regulation (ESR), sia sugli assorbimenti di CO2 (LULUCF).

Criticità che accomunano diversi Paesi dell’Ue, soprattutto dal punto di vista dell’efficienza energetica, ad eccezione della sola Francia.

PRIMATO NELLE RINNOVABILI

Per quanto riguarda le FER, invece, Italia e Spagna sono le uniche che prevedono di traguardare gli obiettivi nazionali.

“I dati preliminari su cui stiamo lavorando sul fotovoltaico parlano di 1 milione 878.000 impianti entrati in esercizio per 36,6 GW. 770 impianti al giorno contro i 1020 del 2023. Non è in corso un rallentamento, anzi la capacità installata è aumentata del 20% dal 2023 al 2024, dato che dimostra l’efficienza delle procedure amministrative. Stanno entrando in esercizio molti impianti utility scale. Le autorizzazioni per gli impianti sopra 1 MW sono aumentate del 110% rispetto al 2023 e rappresentano il 40% della capacità installata nel 2024″ ha detto Paolo Arrigoni, Presidente GSE.

Un contributo importante arriverà dalle CER.

“Nella prima settimana di gennaio abbiamo registrato 1100 domande sulla linea di investimento del PNRR per comunità energetiche rinnovabili per impianti sotto i 5.000 abitanti, il 52% ha avuto semaforo verde. Per le richieste di configurazione dei sistemi di autoconsumo sono 850, il 52% è stato già approvato” ha detto Arrigoni.

Per quanto riguarda invece le emissioni dei settori ESR, solo Francia e Spagna centreranno i rispettivi target.

COM’E’ CAMBIATO IL PNIEC

L’ultimo aggiornamento del Pniec ha portato a un ridimensionamento delle ambizioni iniziali su diversi fronti, secondo AGICI: energie rinnovabili, l’efficienza energetica e le emissioni.

La nuova strategia per la politica energetica e climatica nazionale al 2030 prevede un target di penetrazione FER sui consumi finali lordi di energia per i settori elettrico del 63% (-2% rispetto alla versione precedente) e termico (sceso dal 36,7% a 36%). Inoltre, la quota FER sui consumi finali totali di energia al 2030 é scesa dal 40,5% a 39,4%, rimanendo superiore all’obiettivo UE (38,7%).

Al contrario, l’attuale edizione del Pniec prevede un aumento della quota rinnovabile nei trasporti (da 30,7% a 34%) e della percentuale di idrogeno verde nei consumi industriali (da 42% a 54%).

Il biometano è molto importante perché contribuisce alla decarbonizzazione dei trasporti e del settore industriale. Con il dl 2018 entreranno in esercizio 120 impianti, con 800 milioni di metri cubi di biometano di capacità. Abbiamo impianti qualificati per 1 miliardo di metri cubi in più, il 17% sarà riservato al settore dei i trasporti. In questo modo l’obiettivo di 1 miliardo e 100 milioni di metri cubi nei trasporti è perseguito”, ha affermato Paolo Arrigoni, presidente del GSE.

L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO

Il monitoraggio dei progressi energetici e climatici é un elemento centrale per raggiungere gli obiettivi al 2030. In quest’ottica, AGICI contribuirà con un nuovo strumento messo a punto in questi mesi.

“Nel 2025 vogliamo effettuare un monitoraggio degli elementi qualitativi e quantitativi utili al raggiungimento degli obiettivi del PNIEC. Abbiamo scavallato già la metà, c’è davvero poco tempo e target sono tanti. Serve una bussola per capire se quello che stiamo facendo è giusto”, ha affermato Marco Carta, amministratore delegato AGICI.

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