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Idrogeno

Idrogeno: La Germania punta a diventare leader nel mondo

Il 1 luglio 2020 la Germania assumerà la presidenza di turno del Consiglio europeo per 6 mesi. Già prima dell’epidemia del Coronavirus, Berlino stava preparando un’agenda ambiziosa per quanto riguarda transizione energetica e idrogeno

La transizione energetica può essere paragonata ad una maratona invece che ad uno sprint. Questo perché i costi delle celle fotovoltaiche e delle turbine eoliche sono notevolmente diminuiti dopo molti anni dalla loro commercializzazione rendendo possibile la decarbonizzazione dell’economia. In Europa, leader mondiale di fatto di questo processo, i paesi più ricchi del nord sono probabilmente in più ambiziosi nell’affrontare le sfide della transizione energetica con la Germania che, per dimensioni e peso della sua economia, influenza tutti gli altri all’interno del Vecchio Continente.

PERCHÉ L’IDROGENO

Tra le novità più interessanti di questi ultimi anni si sta facendo largo l’utilizzo dell’idrogeno che sempre di più viene considerati dagli esperti come parte essenziale di una strategia carbon neutral al 2050. Le sue caratteristiche la rendono particolarmente adatta a diventare una parte importante dei futuri sistemi energetici: può essere usato nel settore dei trasporti come vettore di energia nelle celle a combustibile e bruciato nei motori a combustione. Inoltre, l’idrogeno produce le alte temperature necessarie all’industria per eliminare gradualmente il gas naturale.

LA STRATEGIA TEDESCA

Per questo le autorità tedesche stanno investendo energie e denaro in una strategia per l’idrogeno Recentemente, i gestori di gasdotti tedeschi hanno presentato i piani per la più grande rete mondiale di idrogeno. Fino al 2030 circa 1.100 km di vecchi gasdotti di gas naturale saranno convertiti per renderli adatti all’idrogeno. Inoltre, saranno posati 100 km di nuovi gasdotti, per un costo totale di 660 milioni di euro. La rete collegherà 31 progetti di produzione di idrogeno con i consumatori degli Stati più popolosi della Germania, la Renania Settentrionale-Vestfalia e la Bassa Sassonia.

Ma le aspirazioni della Germania vanno oltre la transizione energetica e il cambiamento climatico, dato che i responsabili politici si sono resi conto che l’idrogeno potrebbe essere la tecnologia del futuro e quindi un importante prodotto di esportazione. L’ambizione di estendere la rete potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi due anni se i costi di produzione, trasporto e stoccaggio dell’idrogeno dovessero calare più del previsto.

Il ministro dell’economia tedesco Peter Altmeier ha annunciato l’anno scorso l’ambizione di Berlino di diventare leader mondiale nelle tecnologie legate all’idrogeno. La più grande economia europea è particolarmente adatta a raggiungere il suo obiettivo perché produce già il 20% degli elettrolizzatori del mondo. Gli obiettivi a lungo termine di Berlino promettono notevoli vantaggi economici per la sua industria, che è già considerata una delle migliori al mondo.

Oltre a ciò, la Germania ha innalzato gli già ambiziosi obiettivi di sostituzione dei combustibili fossili. La quota obbligatoria di carburanti rinnovabili nei trasporti entro il 2030, compreso l’idrogeno, è passata al 20% rispetto al 14% iniziale. Inoltre, entro il 2030 saranno costruiti da tre a cinque gigawatt di elettrolizzatori per convertire l’elettricità verde in idrogeno.

DAL 1 LUGLIO IL SEMESTRE TEDESCO

Non è finita. Il 1 luglio 2020 la Germania assumerà la presidenza di turno del Consiglio europeo per 6 mesi. Già prima dell’epidemia del Coronavirus, Berlino stava preparando un’agenda ambiziosa per quanto riguarda transizione energetica, digitalizzazione, Brexit e le relazioni con la Cina, scriveva Politico.eu. Ora la presidenza tedesca si concentrerà più probabilmente sulla gestione delle crisi. Tuttavia, Berlino vede l’opportunità di uscire dalla crisi attuale in un mondo più verde di quello in cui è entrata.

Saranno proposti diversi progetti europei comuni, come il mercato dell’idrogeno. Inoltre, la presidenza è un’opportunità per promuovere il cosiddetto “accoppiamento settoriale” tra le reti del gas e dell’elettricità, che aumenterà l’interesse per l’idrogeno. La Commissione Europea sta lavorando, inoltre, su un pacchetto gas in cui l’idrogeno avrà molto probabilmente un ruolo chiave.

I TEDESCHI NON SONO SOLI ANCHE GLI OLANDESI PUNTANO SULL’IDROGENO

I tedeschi, tuttavia, non sono i soli a puntare sull’idrogeno come carburante del futuro. Anche i Paesi Bassi stanno progettando un’economia basata sull’H2. La costruzione rapida e con successo di grandi parchi eolici offshore sta creando incertezza sulla redditività, dato che il 70% della produzione di energia elettrica olandese sarà rinnovabile entro il 2030. L’aumento della capacità diminuirà l’efficienza finanziaria poiché il mercato sarà inondato di energia a basso costo nei giorni ventosi. L’idrogeno è considerato uno strumento importante per migliorare la redditività e prevenire prezzi negativi.

Il governo olandese e lo stato più popoloso della Germania, la Renania Settentrionale Vestfalia, intendono cooperare per quanto riguarda l’integrazione dei sistemi e la produzione di idrogeno. Il ministero dell’Economia dei Paesi Bassi, la Renania Settentrionale-Vestfalia e il governo federale tedesco stanno conducendo uno studio congiunto sulla fattibilità dell’idrogeno verde transnazionale. Lo studio comprende la produzione di H2 da parchi eolici offshore nel Mare del Nord olandese, che sarà trasportato ai principali cluster industriali tedeschi attraverso i gasdotti esistenti.

LA VOLTA BUONA DELL’IDROGENO?

L’idrogeno ha attraversato diversi cicli di “boom-and-bust”. Sembra, tuttavia, che questa volta il discorso per una sua reale applicazione nella vita quotidiana possa essere privo di problemi, grazie a una combinazione di fattori. In primo luogo l’urgenza di provvedere al contrasto del cambiamento climatico, poi l’azione dei governi di tutto il mondo che hanno fatto dell’idrogeno una priorità importante. Infine, il fatto che le aziende di tutta la catena del valore stanno investendo in tali tecnologie riducendo i costi di produzione per raccogliere i frutti di un mercato potenzialmente in decollo.

L’APPELLO DELLE PRINCIPALI AZIENDE ENERGETICHE EUROPEE

Nei giorni scorsi poi è stato lanciato un appello da alcune delle principali aziende leader del settore energetico (Iberdola, Enel, Akuo Energy, BayWa r.e., Edp, Mhi Vestas, Solar Power Europe, Orsted e Wind Europe) e associazioni, nell’ambito dell’iniziativa “Choose Renewable Hydrogen”, per chiedere alla Commissione europea di dare priorità all’idrogeno da fonti rinnovabili nella sua agenda degli investimenti. Secondo i firmatari, nonostante negli ultimi anni i progetti verdi hanno registrato un importante crescita in vari paesi, è necessario accelerare il passo.

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