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Il Conto Termico 3.0 cambia ancora. L’ultima versione e le novità

Prosegue il confronto tra Mase e Regioni sul dl Conto Termico 3.0. Ecco l’ultimo schema di decreto inviato dal Mase alle Regioni, che Energia Oltre ha potuto visionare in anteprima

Il testo dl DM Conto Termico 3.0 cambia ancora. Ecco l’ultimo schema di decreto ministeriale inviato dal Mase alle Regioni, che Energia Oltre ha potuto visionare in anteprima.

CONTO TERMICO 3.0, LE ULTIME MODIFICHE

Le novità principali del nuovo testo rispetto all’ultima versione pubblicata da Energia Oltre rigurdano tre articoli. Gli allegati, al contrario, non hanno subito modifiche. La prima differenza riguarda l’articolo 4, che riporta i “Soggetti Ammessi”. Il nuovo testo specifica che gli enti del terzo settore che non svolgono attività di carattere economico sono assimilabili alle Pubbliche Amministrazioni.

Inoltre, la nuova versione dell’articolo 13 recante “Modalità di accesso tramite ESCO ed altri soggetti abilitati”, prevede che se gli interventi incentivati sono stati eseguiti su impianti di amministrazioni pubbliche e il contratto scade nell’arco dei 5 anni successivi all’ottenimento degli incentivi, le PA dovranno inserire clausole contrattuali relative alle condizioni di assegnazione del nuovo contratto. Infine, l’articolo 30 (“Disposizioni finali”) sottolinea che, in presenza di contratto di prestazione energetica stipulato prima del 1 gennaio 2025, il DM Conto Termico 2.0 (DM 16 febbraio 2016) continuerà ad applicarsi per gli interventi delle amministrazioni pubbliche inerenti alla sostituzione dell’impianto esistente e all’installazione di impianti di climatizzazione invernale che usano generatori di calore a condensazione.

LE DIFFERENZE TRA CONTO TERMICO 2.0 E 3.0

Il Conto Termico 3.0 allarga i confini rispetto al predecessore. La nuova versione del meccanismo prevede l’aumento delle spese ammissibili, degli interventi e dei potenziali beneficiari della misura.

Il contributo a fondo perduto varia dal 40% al 65%, ma in alcuni casi potrà arrivare al 100%. In particolare, il rinnovato meccanismo rappresenta un’opportunità importante per i piccoli Comuni (fino a 15.000 abitanti), che potranno beneficiare di un contributo che può arrivare a coprire il 100% delle spese per interventi su edifici scolastici, strutture ospedaliere e sanitarie.

CONTO TERMICO 3.0, GLI INTERVENTI FINANZIABILI

Il meccanismo finanzia lavori di efficientamento energetico, l’installazione di colonnine di ricarica di auto elettriche e impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo. Lavori utili anche in ottica di aumento delle classi energetiche, previsto dalla direttiva Case green.

Nello specifico, il dl prevede un contributo a fondo perduto per la sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore o generatori a biomassa (fino a 2.000 kW), l’installazione di collettori solari termici (fino a 2.500 mq), la sostituzione di scaldacqua elettrici con modelli a pompa di calore, la sostituzione di impianti di climatizzazione con sistemi ibridi (caldaie a condensazione con pompa di calore). Inoltre, le Pubbliche Amministrazioni possono ottenere l’agevolazione anche per schermature solari, coibentazione e sistemi di illuminazione.

I BENEFICIARI

La platea di potenziali beneficiari del contributo a fondo perduto comprende Pubbliche Amministrazioni, imprese, condomini, enti del terzo settore ma anche configurazioni di autoconsumo come le Comunità energetiche rinnovabili (CER). La richiesta di incentivo va presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori tramite il portale del GSE.

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2024_12_05_Allegati DM Conto termico

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