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Le auto elettriche accrescono il parco circolante, Italia maglia nera nei brevetti. I dati di I-com

Nel 2023 l’Italia ha registrato un calo dei brevetti energetici e un rallentamento nell’adozione delle auto elettriche, segnando un netto ritardo rispetto ai principali Paesi europei. Anche sul fronte delle competenze green e della formazione, il Paese resta indietro, compromettendo il suo ruolo nella transizione energetica. I dati del Rapporto di I-Com

Il parco circolante italiano cresce sempre più e le auto elettriche non aiutano. Al tempo stesso, i brevetti energetici rallentano e l’Italia vince la maglia nera. Nel 2023 i brevetti energetici registrati nel nostro Paese sono scesi del 12%, il 2% in più della media dei Paesi analizzati nel rapporto annuale dell’Istituto per la Competitività (I‐Com). È quanto emerge dallo studio del think tank presieduto dall’economista Stefano da Empoli, intitolato “L’innovazione energetica motore del futuro”. In controtendenza i brevetti rilasciati a livello mondiale, che nel 2023 hanno visto un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. La Cina conferma il primo posto solitario, ma l’Italia si distingue per un aumento superiore alla media (+8,5% contro il +1,4% di Francia e lo 0,26% della Germania).

IL PARCO AUTO CRESCE MA LE AUTO ELETTRICHE SONO ANCORA POCHE

Le immatricolazioni di auto elettriche ripartono ma viaggiano ancora troppo lente rispetto agli obiettivi. La quota di mercato avrebbe dovuto raggiungere almeno il 22%, ma a maggio si è fermata al 15,4%. Resta l’annoso problema del parco circolante: esteso e vecchio. Infatti, dal Rapporto emerge che fino ad oggi le auto elettriche si sono solo aggiunte a quelle in circolazione, senza di fatto sostituirne nessuna. Il numero di auto che camminano sul suolo italiano è cresciuto di oltre 425.000 unità rispetto al 2023, raggiungendo quota 41 milioni. Le auto elettriche, però, non raggiungono neanche le 280.000 unità. Il parco auto UE nel 2024, invece, ammontava a quasi 260 milioni di automobili, 6 milioni delle quali erano vetture elettriche. Numeri che suggeriscono la necessità di un cambio di passo nelle politiche europee.

ITALIA MAGLIA NERA PER BREVETTI ELETTRICI E PER LA MOBILITA’

Nelle tecnologie elettriche nel 2023 sono stati concessi 127.727 brevetti, in aumento rispetto ai 95.000 del 2022. In particolare, le più brevettate sono le tecnologie di accumulo, seguite da solare fotovoltaico, eolico, nucleare ed idroelettrico. L’Italia ottiene però il primato negativo di unico paese con meno brevetti concessi nel 2023, che non supera i 226 (-12 rispetto al 2010). Nel panorama europeo domina la Germania (+16%), seguita da Francia (+41%), Regno Unito (+31%) e Spagna (+14%). L’Italia riveste un ruolo molto marginale anche nel settore dei brevetti sulla mobilità. L’energy storage domina anche la mobilità elettrificata. In questa categoria sono stati raggiunti 16.000 brevetti a fronte dei 11.452 del 2015 (+44,6%), il 53,9% dei brevetti concessi globalmente. Seguono i veicoli elettrici con una quota del 15,2%, mentre il settore dei veicoli ibridi ha visto un graduale declino fermandosi nel 2023 all’11,8%. Buone notizie sul fronte delle stazioni di ricarica con il 14% di brevetti concessi, mentre le tecnologie a idrogeno restano le più marginali con una quota del 4,6%, in calo rispetto al 2015. Se la Cina continua ad essere la protagonista assoluta con 7.510 brevetti, tra i paesi europei la Germania l’unica che si avvicina ai leader globali superando i 1.000 brevetti nel 2023, mentre l’Italia riveste un ruolo ancora marginale (96).

COMPETENZE GREEN SEMPRE PIU’ RICHIESTE E RARE

Le competenze sostenibili sono sempre più richieste ma sono ancora una rarità. Infatti, dall’elaborazione dei dati di Linkedin emerge che tra il 2021 e il 2024 emerge che la domanda di competenze sostenibili in Italia è cresciuta dello 0,12%. A livello globale, invece, è aumentata in media del 5,9% all’anno a livello globale. I settori che cercano maggiormente figure professionali con competenze green sono l’agricoltura e l’allevamento (34,1%), i servizi (32,8%) e l’edilizia (32%). Tuttavia, solo uno studente italiano su quattro possiede livelli basilari di competenze sulla sostenibilità ambientale, rispetto a una media UE del 31,2% e una media OCSE del 33%. I Paesi europei più avanti da questo punto di vista sono Francia (35%) e Germania e Spagna (34%). Nel mondo, invece, i Paesi che offrono più posizioni lavorative legate alla transizione energetica sono Regno Unito, Irlanda, Arabia Saudita, Norvegia e Svizzera.

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