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Pale Eoliche

Le pale eoliche uccidono gli uccelli. E’ una fake news

Il grande impatto dell’eolico sui cambiamenti climatici salva gli uccelli

 

 

L’eolico uccide gli uccelli. É pericoloso per l’avifauna. Quante volte lo abbiamo letto sui magazine o lo abbiamo sentito dire da alcune associazioni ambientaliste.

eolico“Sin dall’ormai famigerato impianto di Altamont Pass in California negli anni ’80 è noto che le turbine eoliche sono un pericolo per gli uccelli. Le collisioni sono inevitabili: se delle pale eoliche non uccidono gli uccelli è solo perché non ci sono uccelli nella zona e dove ci sono uccelli nella zona, poco a poco ve ne saranno sempre meno a causa delle turbine”, si legge sul sito Committee Against Bird Slaughter (CABS), un comitato contro l’uccellagione.

“Le pale eoliche costituiscono una fonte di pericolo soprattutto per i grandi veleggiatori, i rapaci, le gru, le cicogne. Seguono i piccoli migratori (tutti, ma in particolare rondini e rondoni) e i pipistrelli. Ovviamente a causa della differente densità di uccelli nella zona e della presenza o meno di rotte migratorie è impossibile stabilire un impatto numerico medio per le pale eoliche”, si legge sempre sul sito di CABS.

Notizie di questo tipo hanno portato esperti di settore e non ad interrogarsi sulla presenza invasiva dell’eolico. Senza dubbio, l’energia del vento cresce: il numero di pale eoliche cresce sul territorio e nel mare europeo, in Cina e in America del Sud. I nuovi impianti in costruzione sono numerosi. Proprio qualche giorno fa l’Agenzia tedesca Bundesnetzagentur, l’agenzia federale che gestisce diverse reti e infrastrutture (elettricità, gas, ferrovie, ecc.) ha lanciato la terza asta per l’assegnazione di incentivi all’eolico sulla terraferma. Il contingente messo ad asta è pari a 1.000 MW.

Se le pale fossero pericolose per gli uccelli, dunque, la grande crescita sarebbe un bene per l’economia, per l’energia, per le emissioni, ma rappresenterebbe un grosso pericolo per gli uccelli.

Fortunatamente non è così: che le turbine eoliche abbiano un impatto negativo sull’avifauna, provocando addirittura delle stragi, rientra tra i cosiddetti falsi miti dell’eolico. E a dimostrarlo ci sono numerosi studi.

Lo studio scientifico pubblicato da The Condor, il giornale della Cooper Ornithological Society e svolto da alcuni ricercatori del Centro per la migrazione degli uccelli dello Smithsonian Conservation Biology Institute, della Divisione uccelli migratori dell’ U.S. Fish and Wildlife Service e dell’ Oklahoma State University, Bird–building collisions in the United States: Estimates of annual mortality and species vulnerability, mette in evidenza che più delle pale eoliche a rappresentare un pericolo per gli uccelli e le rotte migratorie sono i grandi palazzi. La pubblicazione, infatti, stima che solo negli Stati Uniti attualmente muoiono tra i 365 milioni e i 988 milioni di uccelli ogni anno a causa di collisioni con edifici e case. E con l’obiettivo di preservare l’avifauna numerose città e Stati americani, come San Francisco e il Minnesota, hanno adottato standard di costruzione che promuovano la sicurezza degli uccelli.

eolicoIn alcune pubblicazioni scientifiche di APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici, ora ISPRA – Istituto Nazionale Protezione Ambiente), in merito agli effetti su flora e fauna connessi allo sviluppo di impianti eolici, si legge che “I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore delle macchine. Il numero di uccelli che muoiono è comunque inferiore a quello dovuto al traffico automobilistico, ai pali della luce o del telefono”.

Grazie all’energia del vento, poi, sarebbe possibile risparmiare 5 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, con importanti benefici per salute e ambiente. L’eolico aiuterebbe dunque a contrastare i cambiamenti climatici, preservando anche l’avifauna. In un report a firma del Wwf, A Climate Risk Report. Bird Species and Climate Change. The Global Status Report, vengono evidenziati, sulla base di più di 200 lavori scientifici, gli ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni parte del globo. Gli scienziati hanno trovato popolazioni in declino fino al 90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti: fermare i cambiamenti climatici è dunque una priorità, raggiungile anche attraverso l’energia del vento.

A tal proposito si è espresso l’ente inglese per la protezione degli uccelli, la Society for the Protection of Birds, RSPB: “I Cambiamenti climatici rappresentano la più grande minaccia a lungo termine per i volatili e per altre specie. Quella eolica è la tecnologia più avanzata tra le rinnovabili, disponibile in larga scala oggi. La RSPB supporta la crescita significativa della produzione di energia eolica onshore e offshore nel RegnoUnito.

C’è da dire anche che la Comunità Europea nel 2011 ha pubblicato delle Linee Guida Europee sull’energia eolica e i siti Natura 2000, che includono le ZPS, ovvero le zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna in cui evitare la realizzazione degli impianti.

Giusy Caretto

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