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Costi Energia, Parla Leonessi

Leonessi (Cisambiente): Al nuovo governo chiediamo semplificazione, bioenergie una soluzione

Secondo il Dg, “i costi dell’energia incidono sulle materie prime che intaccano il lavoro anche delle bonifiche”. L’intervista di Energia Oltre 

Lucia Leonessi è fondatrice e Direttore Generale di Confindustria Cisambiente dal settembre 2016. Dallo stesso anno fa parte del Comitato Scientifico di Fiera Ecomondo. Dal 2019 opera nei Gruppi Tecnici Scientifici di Confitarma mentre dal gennaio 2020 è nel Consiglio di Amministrazione di Previambiente e nel CdA di Confindustria Energia.

D. Dott.ssa Leonessi, come stanno incidendo gli aumenti dei costi dell’energia nel settore dell’economia circolare, dei rifiuti e delle bonifiche?

R. Stanno incidendo su tanti ambiti. Uno di questi è quello del recupero della materia prima: ad esempio il macero della carta o l’alluminio, la plastica. Ma nel contempo i materiali come il CER 191212 (rifiuti prodotti dal trattamento meccanico, ndr) o il CSS-C (Combustibili Solidi Secondari, cioè derivati dalla lavorazione dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi, ndr) possono rappresentare una soluzione per l’energia. Per cui se da un lato ci sono aumenti e ripercussioni negative sul nostro lavoro – bonifiche comprese – dall’altro lato queste bonifiche possono fornire materia a un costo più basso. C’è poi il biometano che è di facile produzione e fondamentale per recuperare quantità di scorte del gas.

Le risorse del Pnrr hanno destinato molti fondi al settore ambientale. Come stanno andando i progetti? Sono stati superati i  numerosi colli di bottiglia che hanno da sempre frenato il comparto?

I colli di bottiglia sono sempre più numerosi, la vera semplificazione non c’è mai stata. Il Pnrr avrà sicuramente stabilito molti fondi al settore ambientale, la cui attivazione si è però rivelata complessa sinora. Così come un piano di destinazione efficace. Ho peraltro notato aziende scoraggiate per queste difficoltà burocratiche, dei colli di bottiglia e della mancata semplificazione. Lo stesso settore pubblico non ha saputo approfittare della marcia in più avuta da tutto ciò, facendo giuste partnership col privato.

Cosa chiedete al nuovo governo?

Chiediamo soprattutto la semplificazione. Che sia buona ed efficace. Lo chiediamo ad alta voce, a caratteri maiuscoli. Vanno firmati decreti che giacciono nei cassetti da anni, che porterebbero lavoro e nuova linfa. Semplificazione attraverso autorizzazioni, chiusure pratiche, snellimento e applicazione delle norme: questo è ciò che chiediamo di fare a livello locale e nazionale.

L’UE è in difficoltà a livello energetico, una soluzione è rappresentata anche dalle bioenergie. Ma cosa frena il loro sviluppo, la loro promozione? 

Le notizie dall’Europa sono tante e confuse. Le bioenergie risolverebbero metà del problema, l’Italia è anche avanti in tante di queste. Ha una tecnologia elevata, le aziende sono armate fino ai denti per combattere al meglio la battaglia energetica. Ma ciò che ne frena lo sviluppo sono la pigrizia mentale e burocratica.

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