Per poter sostituire l’atomo, il Belgio sceglie di puntare sull’eolico offshore nel Mare del Nord. Ma gli obiettivi sono troppo ambiziosi?
Dire addio all’atomo e scegliere il vento, l’energia pulita, l’eolico. Il Belgio ha deciso di cambiare la sua strategia energetica. L’obiettivo è chiudere i sette reattori nucleari, da cui ottiene il 40% del proprio fabbisogno, entro il 2025 e provare ad affidare la rete alle turbine eoliche nel Mare del Nord.
Il progetto è ambizioso, soprattutto se si pensa che mancano solo 7 anni e che, ad oggi, l Belgio è uno dei pochi Stati membri dell’UE a essere in ritardo sui suoi obiettivi clima energia 2020.
RADDOPPIARE AREA DEDICATA AD EOLICO
Ma il Belgio non è certo sprovvisto e la rivoluzione è già in atto, almeno stando agli annunci. Bruxelles è pronta a raddoppiare l’area dedicata agli aerogeneratori nelle acque nazionali nel periodo post 2020, prando ad arrivare entro il 2020 a 2,2 GW di capacità cumulata dall’eolico e 4 GW entro il 2030. Ad oggi, il Paese vanta “solo” 871 megawatt di potenza.
“Il nostro Mare del Nord è un partner cruciale nella transizione energetica verso le energie rinnovabili che sta avvenendo nel nostro paese”, ha commentato in una nota stampa il segretario di Stato belga per il Mare del Nord, Philippe De Backer, che spera , in un futuro prossimo, di poter eliminare i sussidi al settore, una volta che i costi saranno scesi abbastanza.
UN PROGETTO TROPPO AMBIZIOSO?
Dicevamo anche che il Belgio è in ritardo sui suoi obiettivi clima energia 2020: attualmente le rinnovabili nei consumi finali sono pari all’8,7% e solo tra due anni e mezzo, secondo previsioni, potrà raggiungere il target assegnatogli (13%).