Bloomberg stima che nel 2024 verranno installati e messi in funzione 18,3 GW di nuovo eolico offshore. Gran parte degli impianti sorgeranno nella Cina continentale, ma anche in Francia, in Olanda e a Taiwan
Per l’eolico offshore il 2024 potrebbe essere l’anno della svolta. Secondo Bloomberg, infatti, il settore energetico delle turbine eoliche galleggianti quest’anno dovrebbe crescere del 69% rispetto al 2023 in termini di nuova capacità operativa.
BLOOMBERG: NEL 2024 OLTRE 18 GW DI EOLICO OFFSHORE
Bloomberg ha stimato che nel 2024 verranno installati e messi in funzione 18,3 GW di nuova capacità eolica offshore. Gran parte di questa sorgerà nella Cina continentale, ma anche in Francia, in Olanda e a Taiwan.
L’eolico offshore è uno dei settori rinnovabili più in crescita: secondo le previsioni, a fine 2025 verranno assegnati fino a 125 GW di locazioni e contratti sui fondali marini di tutto il mondo, con i relativi lavori di costruzione che dovrebbero terminare entro il 2030.
EOLICO OFFSHORE: NEL DECENNIO VERRANNO INSTALLATE 137 SOTTOSTAZIONI
Le installazioni eoliche offshore stanno accelerando in tutto il mondo, portando alla necessità di infrastrutture affidabili e accessibili per portare l’energia generata sulla terraferma e nella rete elettrica. Di conseguenza, la domanda di sottostazioni offshore è in forte espansione, soprattutto in Europa. La ricerca e i modelli di Rystad Energy mostrano che in questo decennio verranno installate 137 sottostazioni al largo dell’Europa continentale, richiedendo un investimento totale di 20 miliardi di dollari. Oltre 120 di queste strutture saranno installate tra il 2024 e il 2030, per un costo di circa 18 miliardi di dollari.
Le sottostazioni sono fondamentali nel settore eolico offshore, poiché raccolgono l’energia generata dalle turbine eoliche, aumentano la tensione operativa e trasmettono l’energia a terra. L’impianto elettrico primario di una sottostazione offshore include quadri, trasformatori/convertitori, un sistema di compensazione della potenza reattiva e un sistema di terra.
I VANTAGGI DELLE SOTTOSTAZIONI OFFSHORE
Le sottostazioni offshore sono particolarmente vantaggiose per i progetti con una capacità superiore a 200 MW e situati ad oltre 15 chilometri dalla costa, poiché aiutano a ridurre al minimo le perdite di trasmissione di energia. Sono preziose anche per altre iniziative energetiche, come l’elettrificazione delle piattaforme offshore di produzione di petrolio e gas.
L’impennata nello sviluppo di sottostazioni è alimentata dalla maggiore portata dei progetti eolici offshore e dalla loro distanza dalla costa. I progetti che superano 1 GW di capacità richiedono più sottostazioni. Molti Paesi europei hanno fissato obiettivi ambiziosi per l’installazione di impianti offshore, destinati a trasformare il continente in un hub per l’attività delle sottostazioni.
L’Europa è pronta ad installare 8 nuove sottostazioni offshore solo nel 2024, il doppio del numero dell’anno scorso. Quest’anno le nuove sottostazioni offshore saranno limitate ai progetti eolici situati entro 50 km dalla costa. Tuttavia, nella seconda metà del decennio Rystad prevede un notevole aumento degli impianti offshore oltre la soglia dei 50 km. Ciò determinerà una maggiore necessità di sottostazioni.
IL PRIMO PROGETTO EOLICO OFFSHORE GALLEGGIANTE IN ITALIA
Per quanto concerne l’Italia, il 22 marzo scorso è stato emesso il decreto di Provvedimento Unico in Materia Ambientale dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il Ministero della Cultura, per il progetto di un parco eolico galleggiante della 7Seas Med, azienda associata ad ANEV.
Si tratta del primo progetto eolico galleggiante in Italia ad aver ricevuto la Valutazione d’Impatto Ambientale positiva. Prevede l’installazione di 21 aerogeneratori da 12 MW, per una potenza complessiva di 250 MW, e le relative opere di connessione alla RTN. Sarà posizionato nel Canale di Sicilia, a circa 35 km dalla costa, utilizzando fondazioni galleggianti e impiegando soluzioni ingegneristiche innovative per ridurre l’impatto ambientale e visivo.
GLI IMPIANTI EOLICI A MARSALA, BRINDISI E MANFREDONIA
Prima ancora, a gennaio, il MASE ha approvato 3 progetti per la realizzazione di parchi eolici in mare, al largo di Marsala, Brindisi e Manfredonia. I progetti approvati prevedono l’installazione di pale per circa 1.825 MW di potenza. Gli investimenti ammontano a circa 25 miliardi di euro al 2030 e 55 miliardi al 2040, con la creazione di molti posti di lavoro. L’impianto, inoltre, comporterà la mancata emissione di 13.000 tonnellate di CO2 all’anno fino al 2030 e di 28.000 tonnellate al 2040, con un risparmio di 2,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio al 2030 e di 4,8 milioni al 2040. Il progetto al largo di Marsala, presentato dal fondo Ci Iv, gestito da Copenhagen Infrastructure Partners, e dall’azienda GreenIt, prevede l’istallazione di 21 turbine da 12 MW, per un totale di 250 MW.