Advertisement vai al contenuto principale
Piano Bollette

Caro energia, tutte le differenze tra Italia e Germania

Bonelli (EV-SI) sul piano bollette di Berlino: “La Germania corre mentre l’Italia, con il Ministro Cingolani, continua a dormire”

Price cap, bollette, nuove forniture, sanzioni. Quando l’Europa non arriva a dama su questioni dirimenti nella partita energetica, nella sfida a Mosca, innesca polemiche.

Dopo l’ennesimo nulla di fatto nella due giorni di Praga, i venti polemici hanno spirato ancora una volta verso Berlino. Al centro c’è il piano da 200 miliardi messo su dal governo di Olaf Scholz per imporre una via nazionale di risoluzione al caro energia.

GERMANIA-ITALIA, I PIANI ANTI CRISI

Lo scudo tedesco include aiuti per 93 miliardi di euro a famiglie e imprese. Berlino però ha fatto innalzare verso di sé le consuete voci di una Europa fortemente trainata dalla Repubblica Federale. In tutto, i pacchetti sin qui approvati dalla Germania sono tre. Misure, dettaglia il Sole 24 Ore, “concentrate su un pagamento una tantum per pensionati e studenti, sul calmiere per il prezzo dell’elettricità, un nuovo biglietto per il trasporto locale a livello nazionale che sostituisca il biglietto mensile da 9 euro, l’aumento degli assegni familiari di 18 euro al mese per il primo e il secondo figlio. Un piano finanziato in massima parte dagli extraprofitti”.

In Italia, invece, la crisi di governo ha messo a rischio una più lineare e corretta gestione di questa fase critica. Anche per questo il premier uscente Mario Draghi ha più volte espresso parole a garanzia del futuro dell’Italia sia prima del voto che dopo la vittoria di FdI e Giorgia Meloni. La continuità operativa è stata anche promessa dalla leader del partito di via della Scrofa. Intanto, l’esecutivo in carica per gli ultimi giorni ha messo sul piatto circa 62,6 miliardi (pari al 3,3 per cento del Pil). Come dettagliato dalla Nadef, la Nota di aggiornamento al documento economico-finanziario, 5,5 miliardi sono per il 2021 e 57,1 miliardi per il 2022. Da qui, 9,8 miliardi sono erogati una tantum andranno a lavoratori, pensionati e beneficiari di altre prestazioni sociali. In generale, l’obiettivo è contenere le bollette, abbassare le accise sui carburanti, dare bonus per utenze elettriche e del gas e crediti d’imposta alle imprese.

Le differenze tra Roma e Berlino sono da ricercarsi nella base di partenza. Il Pil annuo della Repubblica Federale è circa il doppio di quello italiano. Anche il debito pubblico è peggiore nel caso del Belpaese (2.5 mila miliardi contro 2.7 mila miliardi). Cambiano, quindi, anche i rapporti rispetto alle ricchezze nazionali e quindi i margini di manovra per intervenire contro questo tipo di crisi.

LE REAZIONI TEDESCHE E EUROPEE SUL PIANO BOLLETTE DI SCHOLZ

Il partito di estrema sinistra tedesca Linke ha chiesto retoricamente se il piano sia da considerarsi “un trucco se lo avessero escogitato gli italiani, una mossa geniale se la fanno i tedeschi”. E molto critica, da dentro, è stata anche la Corte dei Conti nazionale. “I fondi speciali creano non trasparenza. Oscurano la verità e la chiarezza di bilancio. Quando il denaro viene prelevato da fondi speciali, anche se non sono chiamati così, sono debito federale”, ha detto non tanto velatamente il suo presidente Kay Scheller. “Il bilancio federale è soggetto a principi di unità e completezza: dovrebbe quindi consentire ai parlamentari e al pubblico di cogliere la situazione di bilancio a colpo d’occhio. Tuttavia, a causa del gran numero di fondi speciali, una buona panoramica richiede conti sussidiari. E questo rende ancora più difficile il controllo parlamentare”.

Anche nel resto d’Europa non sono mancati attacchi e malumori alla mossa di Berlino. Da dove, invece, la risposta politica è stata: guardate piuttosto alla Francia e ai problemi delle sue centrali nucleari.

Secondo il premier polacco Morawiecki, “il paese più ricco, il paese più potente dell’Ue sta cercando di utilizzare questa crisi per ottenere un vantaggio competitivo per le loro imprese sul mercato unico”. E in generale sono stati tanti gli appelli alla solidarietà comunitaria, ad esempio ricordata dai commissari europei Paolo Gentiloni e Thierry Breton. Ancora una volta svanita e contraddetta dai fatti.

E ITALIANE

Sul fronte italiano, lo stesso Mario Draghi ha ammonito dicendo che “non possiamo dividerci secondo il nostro spazio fiscale di manovra”.

Dal mondo politico, il co-portavoce nazionale di Europa Verde ed esponente dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha commenta la decisione della Commissione tedesca per il gas dicendo che “la Germania corre sul piano per sopperire al caro bollette, mentre l’Italia, con il Ministro Cingolani, continua a dormire”. Di più: “la Germania ha fissato l’obiettivo di sopperire per il 100% del fabbisogno elettrico nazionale con energie pulite, installando 20GW/anno di potenza mentre l’Italia, come sottolineato proprio oggi da un  appello di Elettricità Futura, resta al palo. Per questo in Parlamento presenteremo una norma per prelevare integralmente i 50 miliardi di extraprofitti, perché questa crisi la deve pagare chi ha guadagnato dalla speculazione e non certo chi non arriva a fine mese”. E sul governo nascente aggiunge: “È il momento, – conclude Bonelli, – di seguire l’esempio della Germania e, prima ancora, di Spagna e Portogallo, Paesi che, da tempo ormai, hanno introdotto un tetto nazionale al prezzo del gas”.

Domani e mercoledì tornano a riunirsi i Ministri del Consiglio per un altro meeting informale. Il 20 e 21 ottobre si replicherà con il Consiglio europeo. Secondo alcune indiscrezioni citate da Reuters un accordo a Bruxelles potrà vedere luce soltanto a novembre. Per adesso in Europa continuano a prevalere divisioni e ritardi decisionali.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su