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Governo

PNRR, a che punto siamo?

Il MiTE fa il punto sugli obiettivi e l’avanzamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano approvato nel 2021 per rilanciare l’economia dopo la pandemia Covid e permettere lo sviluppo verde e digitale dell’Italia. Il PNRR fa parte del programma dell’Unione Europea “Next Generation EU”, un fondo da 750 miliardi di euro per la ripresa europea (noto infatti come Recovery Fund, Fondo per la ripresa). All’Italia sono stati assegnati 191,5 miliardi (70 in sovvenzioni a fondo perduto e 121 in prestiti).

A fare il punto della situazione, qualche giorno fa, è stato il ministero della Transizione Ecologica.

Tramite il PNRR il MiTE si propone di accelerare e rendere l’Italia un campione globale della transizione ecologica. In particolare:

– rendere l’Italia più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici

– rendere il sistema italiano più sostenibile nel lungo termine garantendone la competitività

– sviluppare una leadership internazionale industriale e scientifica nelle principali filiere della transizione

– assicurare una transizione inclusiva ed equa, massimizzando i livelli occupazionali e contribuendo alla riduzione del gap tra le Regioni

– aumentare consapevolezza e cultura su sfide e tematiche ambientali

GLI OBIETTIVI E L’AVANZAMENTO DEL PNRR

È importante evidenziare come il PNRR includa misure fondamentali ma faccia parte di un più ampio portafoglio di incentivi e riforme promosse dal ministero da introdurre per raggiungere gli obiettivi 2030 e 2050, quali i meccanismi di supporto alle rinnovabili (e.g., decreti FER) o per la tutela dei Parchi e delle biodiversità (e.g., il programma ‘Parchi per il Clima’).

Il MiTE ha titolarità della porzione più rilevante della Missione 2 ‘Rivoluzione Verde e transizione ecologica’ con 34,71 miliardi articolati su 26 investimenti e 12 riforme, suddivisi in 4 componenti:

1) Economia circolare e agricoltura sostenibile

2) Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile

3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

4) Tutela del territorio e della risorsa idrica

Un’attenzione particolare nella destinazione delle risorse delle iniziative a titolarità MiTE è dedicata alle Regioni del Sud, al fine di eliminare le disuguaglianze territoriali. Al momento si prevede che il Mezzogiorno possa essere il destinatario del circa il 40% delle risorse. Un particolare sforzo progettuale da parte dei proponenti è però necessario perché questa attenzione ‘ex-ante’ (ad esempio prevedendo in fase di bando una quota da destinare in via prioritaria al Sud) si traduca poi effettivamente in progetti concreti.

Ai fini del monitoraggio e della rendicontazione europea, il PNRR italiano prevede complessivamente 527 tra Milestones e Targets (M&T). Il MiTE ne ha la quota più importante, pari a 89 distribuiti nel corso degli anni di Piano.

Con riferimento a tali M&T, il MiTE ha pienamente conseguito tutti gli impegni del 2021 (i 7 M&T ‘europei’, cioè da rendicontare alla Commissione Europea). Quest’anno dovrà conseguire ulteriori 20 M&T, di cui 11 nel primo semestre 2022. In parallelo, per monitorare strettamente questi impegni, abbiamo anche introdotto M&T ‘italiane’, che rappresentano passi intermedi nei cronoprogrammi per il raggiungimento degli obiettivi europei.

LE MILESTONES EUROPEE

È importante evidenziare che le M&T europee sono fondamentali, ma non forniscono pienamente il quadro di insieme di avanzamento di tutti gli interventi del PNRR.

“Ad esempio – ha spiegato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani – se guardiamo ai prossimi mesi, prevediamo di aggiudicare bandi già in corso per oltre 2,5 miliardi di euro: ‘Impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti’ (1,5 miliardi), ‘Progetti “faro” di economia circolare’ (0,6), ‘Isole Verdi’ (0,2), ‘Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti’ (0,27).

Nel corso dei prossimi mesi prevediamo inoltre di emanare nuovi bandi per quasi 10 miliardi di euro: ‘Sviluppo Agrovoltaico’ (1,1 miliardi), ‘Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo’ (2,2), ‘Sviluppo del biometano’ (1,92), ‘Rafforzamento smart grid’ (3,61), ‘Interventi su resilienza climatica reti’ (0,5), ‘Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento’ (0,2), ‘Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano’ (0,33).

LE ASTE PER NUOVA CAPACITÀ RINNOVABILE ELETTRICA

In parallelo concorrono al raggiungimento dei target di decarbonizzazione del PNRR le aste per nuova capacità rinnovabile elettrica, con:

FER1: 3 GW da bandire nel primo semestre (dopo l’aggiudicazione di 1,5 GW a gennaio). Un risultato già importante se confrontiamo l’esito con quello delle aste precedenti: rispetto a una media di circa 500 MW a procedura registrata nelle precedenti sei tornate, nell’ultimo bando si è quasi triplicata la potenza aggiudicata.

Possibile proseguo del meccanismo FER1 e avvio primi bandi relativi al FER2, il meccanismo di incentivazione delle tecnologie rinnovabili ‘innovative’ (con capacità per il 2022 in corso di definizione)

Ai fini del raggiungimento dei target delle fonti rinnovabili, tuttavia sarà importante accelerare i processi autorizzativi. Ad oggi ci sono circa 2,5 GW di potenza con VIA positiva dal Ministero della Transizione ecologica. Per una parte di questi si sta sbloccando il parere negativo dal Ministero della Cultura. I dossier relativi a quattro impianti per un totale di 420 Megawatt sono in questi giorni all’attenzione della Presidenza del Consiglio.

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