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Ok a sesta rata Pnrr da 8,7 miliardi. Mattarella: Natura presenta il conto, bisogna fare di più. Bruni (Ispi): “Balcani hub energia”. Che c’è sui giornali

In arrivo la sesta rata del Pnrr da 8,7 miliardi. Mattarella: La Natura presenta il conto. Non basta proporsi di mitigare le avversità, serve di più. Bruni (Ispi): Balcani possono diventare hub energetico. La rassegna Energia

L’Ue dà il via libera alla sesta rata del Pnrr da 8,7 miliardi. Il conto totale dei soldi ricevuti da Bruxelles arriva a 122 miliardi. La Natura presenta sempre il conto, non basta che ci si proponga di mitigare le avversità. Serve ben di più”. È il monito lanciato ieri da Mattarella, che sottolinea come “non possiamo «mai più sottovalutare i disastri ambientali”. I Balcani hanno il potenziale per rappresentare un hub energetico, ma bisogna garantire all’Europa l’unità in politica internazionale. Lo ha detto Franco Bruni, presidente di Ispi, durante Med dialogues, il forum internazionale organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). La rassegna Energia.

PNRR, OK A SESTA RATA DA 8,7 MILIARDI

“Via libera dell’Ue alla sesta rata del Pnrr da 8,7 miliardi. L’Italia arriva così a 122 miliardi totali ricevuti da Bruxelles, tra prestiti e sovvenzioni, il 63% del totale pari a 194,4 miliardi. Esulta la premier Meloni: «Grande soddisfazione per il lavoro svolto. L’ok alla sesta rata certifica il primato europeo dell’Italia». Primato però che si scontra con un livello di spesa certificato ancora basso. (…) Per ora il governo si limita a festeggiare gli incassi, poi si vedrà. Palazzo Chigi sottolinea una serie di «importanti» riforme e investimenti tra i 39 traguardi raggiunti, tra quelli legati alla sesta rata: la riduzione dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, la legge quadro per la disabilità, le misure per gli anziani non autosufficienti e quelle contro il lavoro sommerso, la definizione degli standard per le guide turistiche”, si legge su Il Corriere della Sera.

“La «digitalizzazione della Guardia di Finanza » è cosa fatta. Avanti gli investimenti sulla linea adriatica per il trasporto del gas, il potenziamento dei collegamenti ferroviari al Sud e al Centro, i crediti di imposta per la transizione ecologica 4.0 e 5.0, il rinnovo della flotta per i Vigili del Fuoco, la bonifica delle discariche abusive. «Obiettivi strategici, il Piano procede nei tempi previsti», dice Meloni”, continua il giornale.

AMBIENTE, MATTERELLA: “NATURA PRESENTA IL CONTO”

“Non possiamo «mai più sottovalutare i disastri ambientali». Lo facciamo da troppo tempo. Bisogna cambiare registro respingendo i negazionismi e sapendo che «la natura, periodicamente, presenta il conto della costante propensione dell’uomo a trascurare gli equilibri dell’ecosistema». Un prezzo ormai troppo alto. E anche se «l’Italia non si arrende mai», quando si tratta di mobilitarsi e prestare aiuto, forte di una solida Protezione civile, ormai «non basta che ci si proponga di “mitigare” le avversità». Serve ben di più. (…) Una tragedia preceduta e seguita da molte altre, delle quali il Presidente fa la cronistoria. Drammi «che lasciano sempre tracce irreversibili sulle persone» e dei quali «dobbiamo fare memoria», avverte, appellandosi «al senso di comunità e alla responsabilità di quanti ne hanno titolo». Cioè coloro che sono di volta in volta al governo. Altro che «evocare ogni volta la straordinarietà dei fatti, che tendono invece a riproporsi prepotentemente, per giustificare noncuranza verso una visione adeguata e progetti di lungo periodo»”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Insomma, va pensata una strategia, che tuteli la sicurezza e salvaguardi gli assetti idrogeologici dei territori. Gli esempi dei «comportamenti umani» inappropriati cui Mattarella allude con severità sono parecchi”, continua il giornale.

Semplificando: è catastrofica la smania di risolvere i problemi con ulteriori cementificazioni senza la dovuta razionalità ambientale, ed è inqualificabile ignorare che «le risorse del pianeta non sono infinite». Non basta. L’allarme del capo dello Stato comprende rischi nuovi e diversi, oggi. Su tutti, le guerre, che di fatto hanno bloccato il vertice di Cop29, il più importante appuntamento della diplomazia climatica globale, impedendo soluzioni coraggiose. Ecco l’altra variabile che Mattarella segnala. Non a caso alla «inadeguata consapevolezza di quel che sta accadendo nel mondo, con siccità, carestie, conseguenti migrazioni climatiche» aggiunge «il clima di scontro determinato dalle guerre»”, continua il giornale.

ENERGIA, BRUNI (ISPI): “BALCANI HUB, LABORATORIO MEDITERRANEO”

I Balcani hanno il potenziale per rappresentare un hub energetico, ma bisogna garantire all’Europa l’unità in politica internazionale. Lo ha detto Franco Bruni, presidente di Ispi, durante Med dialogues, il forum internazionale organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).

“Il ruolo dei Balcani come hub energetico, l’intesa tra Simest e Libyan foreign bank, la richiesta della Somalia per un aumento degli investimenti italiani diretti verso il Corno d’Africa. Sono alcuni dei temi emersi durante i lavori dei Med dialogues, il forum internazionale organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). (…) il presidente di Ispi, Franco Bruni, ha ricordato la necessità di garantire all’Europa l’unità in politica estera, constatando che «c’è nazionalismo un po’ ovunque e soprattutto c’è un’attenzione ai propri piccoli problemi interni che sta distruggendo la volontà di collaborare e di creare un’Europa efficace». (…) La Croazia, per esempio, ha investito sulle infrastrutture, configurandosi come hub strategico per l’energia. «Con il terminale energetico sull’isola di Krk (Veglia, ndr), operativo dall’inizio del 2021, la Croazia ha raddoppiato la propria capacità di fornire gas naturale liquefatto, passando da 2,9 a 6,1 miliardi di metri cubi all’anno. Questo ci consente di garantire l’approvvigionamento non solo dei Balcani occidentali, ma anche di Paesi come Ungheria e Slovacchia», ha spiegato Gordan Grlic-Radman, ministro degli Esteri della Croazia, ricordando che il ruolo di hub energetico viene perseguito anche attraverso il trasporto di petrolio con l’oleodotto adriatico. (…) Ad ambire a un analogo ruolo è la Macedonia del Nord, che attraverso una serie di progetti chiave sta potenziando le infrastrutture nel settore energetico. «Nonostante siamo un piccolo Paese senza sbocchi sul mare, ci consideriamo un crocevia per la nostra regione. Due priorità del nostro governo sono il Corridoio 8 e il Corridoio 10» ha spiegato il ministro degli Esteri della Macedonia del Nord, Timco Mucunski”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Uno dei progetti strategici riguarda la connessione energetica tra Macedonia del Nord e Grecia, assicurando il trasporto da Alessandropoli verso l’Europa centrale e orientale. La seconda giornata dei Dialoghi Mediterranei ha inoltre certificato l’intenzione di rafforzare la collaborazione tra Libyan foreign bank (Lfb) e Simest, con l’obiettivo di sostenere gli investimenti italiani in Libia e Africa. A intervenire è stato anche Mohamed Omar, ministro degli Esteri della Somalia. «Spero che gli italiani, nostri maggiori sostenitori in passato, tornino in Somalia e rinvigoriscano l’economia somala», ha spiegato Omar, ammettendo la delusione dovuta all’assenza della Somalia nella lista dei nove Paesi pilota del Piano Mattei selezionati dal governo italiano. (…) «La competizione tra potenze globali ed emergenti nella regione ha indebolito la governance e favorito instabilità in Paesi come Somalia e Yemen. Questa situazione ha conseguenze economiche significative, con un aumento dei costi di trasporto, ritardi nelle consegne e una riduzione delle opportunità di investimento», ha spiegato Omar”, continua il giornale.

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