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Idro

Decreto rinnovabili: il Trentino riceve il sostegno della Conferenza delle Regioni

Il vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina con il collega altoatesino Richard Theiner hanno evidenziato le penalizzazioni per il settore idroelettrico e del mini-idro

La Conferenza delle Regioni ha espresso la scorsa settima a Roma un sostegno unanime alle proposte del Trentino in merito al decreto sulle energie rinnovabili, che, nella versione attuale, penalizzerebbe il settore idroelettrico, ed in particolare il mini idroelettrico.

PARERE NEGATIVO DELLE REGIONI AL DECRETO FER 1

rinnovabiliNel corso della riunione il Trentino era presente con il vicepresidente, anche assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, Mario Tonina, che ha partecipato alla Conferenza delle Regioni assieme al collega altoatesino, il vicepresidente Richard Theiner. La Conferenza presieduta da Stefano Bonaccini, ha espresso parere negativo nei confronti del decreto FER 1 “che modifica il sistema di incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili inserendo, tra l’altro, maggiori ostacoli per l’accesso al sistema di sostegno pubblico per il mini-idroelettrico, ovvero per le centraline di piccole dimensioni”.

TONINA: PARERE NEGATIVO NON POTRÀ ESSERE IGNORATO DAL GOVERNO ANCHE SE NON VINCOLANTE

“Abbiamo condiviso la nostra posizione con la Provincia autonoma di Bolzano e la Regione Toscana – spiega Tonina – ma nonostante sia stata illustrata in modo puntuale e preciso non è stata accolta dal Ministero per lo sviluppo economico. La Conferenza delle Regioni, al contrario, ha compreso la nostra posizione. Pur non essendo vincolante, questo parere negativo nei confronti del decreto non potrà essere ignorato dal Governo”.

LE TRE RICHIESTE DEL TRENTINO ALTO ADIGE SULL’IDROELETTRICO

Le richieste delle due Province autonome possono essere sintetizzate in 3 punti: mantenimento dell’accesso diretto ai sistemi di incentivi per il mini-idroelettrico fino a 250 kW di potenza nominale media annua; tariffa omnicomprensiva per gli impianti fino a 500 kW di potenza nominale anziché fino a 100 kW come previsto nella prima versione del decreto; aumento delle tariffe per le aste ed i registri. “Questi mini impianti in Trentino sono molto importanti – ha sottolineato Tonina – e per questo motivo ci siamo impegnati, a sostenerli, anche sul piano economico. Parliamo di energia pulita, che riteniamo debba avere un futuro”.

INVIATA UNA LETTERA AL MINISTRO DI MAIO

In una lettera inviata ieri al ministro Luigi Di Maio l’assessore Tonina aveva riassunto le valutazioni del Trentino sullo schema di decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nella lettera si ribadiva che “la produzione di energia idroelettrica in piccoli impianti diffusi ricopre un ruolo fondamentale, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista sociale e in funzione di presidio dell’ambiente grazie al consolidato impegno per un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica locale”. Al contrario, si sottolineava ancora nella lettera, “la proposta di decreto sembra indirizzata ad incentivare in modo massivo i grandi impianti fotovoltaici ed eolici, mentre prevede l’ammissione agli incentivi per i soli impianti idroelettricoi posti su condotte esistenti e canali di scarico, senza modifica del punto di restituzione. In questa maniera si trascurano a priori gli impianti idroelettrici che utilizzano le acque dei torrenti, determinando in questo modo l’esclusione di impianti – sia nuovi che assoggettati al rinnovo – già autorizzati e concessi, per i quali è già stata pronunciata una positiva valutazione di impatto ambientale ed è stato svolto un lavoro di condivisione con la popolazione locale, anche a fronte della messa in campo di specifici piani di compensazione territoriale”. La lettera si concludeva chiedendo “di rivedere in modo più congruo il sistema delle tariffe incentivate per l’energia idroelettrica (…) e di valutare il reinserimento, ove possibile, del meccanismo dell’accesso diretto al sistema degli incentivi per gli impianti con potenza limitata, al fine di ridurre l’onere burocratico connesso con le procedure autorizzative”.

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