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Cina Eolico Offshore

Sostenibilità, Cina ordina alle aziende di Stato di ridurre il consumo energetico

Le aziende controllate dallo Stato entro il 2025 dovranno ridurre il consumo energetico per 1.570 dollari di valore di produzione

Le autorità cinesi hanno chiesto alle aziende statali di ridurre il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica entro il 2025 rispetto ai livelli del 2020 come parte del piano della Cina per raggiungere il picco delle emissioni di CO2 entro la fine di questo decennio.

Le aziende controllate dallo Stato in Cina devono ridurre il loro consumo energetico per 10.000 yuan (1.570 dollari) di valore della produzione entro il 2025, al 15% al di sotto dei livelli osservati nel 2020. Si legge sull’agenzia Reuters, che riporta una nota della State Assets Supervision and Administration Commission (SASAC). La Cina, che punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, ha l’obiettivo provvisorio di vedere il suo picco di emissioni di CO2 prima del 2030.

CINA: DAL CARBONE ALL’IMPEGNO PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

All’inizio 2021 le autorità cinesi hanno ordinato alle industrie ad alta intensità energetica – come quelle per la raffinazione del petrolio, la produzione di acciaio, la produzione di alluminio e la produzione di cemento – di assicurarsi che oltre il 30% della loro capacità produttiva soddisfacesse standard più rigorosi di efficienza energetica. Nonostante gli impegni per ridurre le emissioni e i grandi investimenti nell’energia rinnovabile, la Cina continua ad utilizzare il carbone, che ha permesso alla sua economia di riprendersi più rapidamente del previsto dal crollo del 2020 provocato dalla pandemia Covid. Il gigante asiatico nel 2020 ha continuato ad aumentare la sua capacità del carbone, provocando grande indignazione da parte di ambientalisti e attivisti per il clima.

LA PREVISIONE DELL’IEA SULLA DOMANDA DI CARBONE NEL 2022

“L’effetto rimbalzo sull’economia che si è verificato a seguito della pandemia sta portando la produzione di energia da carbone ad un nuovo record, con la domanda globale di carbone che probabilmente nel 202 raggiungerà un nuovo record, vanificando gli sforzi per le zero emissioni”, si legge nel rapporto annuale sul carbone pubblicato a inizio dicembre dall’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Secondo l’IEA, il crollo della domanda di carbone nel 2020 è stato minore del previsto perché la ripresa della Cina è iniziata prima e si è rivelata più forte di quanto inizialmente preventivato. Per l’IEA nei prossimi due anni la domanda globale di carbone potrebbe avere anche dei nuovi record massimi, in quanto i mercati emergenti guidati da Cina e India condurranno la crescita dei consumi, che nelle economie sviluppate è destinata a superare la crisi.

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