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Transizione Energetica

Quanti investimenti servono per fare la rete elettrica?

Fare la transizione energetica ha un costo. Una affermazione banale ma basta il realismo per affrontare la sfida del futuro

Non per ridurre tutto a una questione economica. Non per spezzare i sogni o le utopie degli estremisti del clima. Non per assecondare i complottisti conservatori del fossile. Esiste, ed è comoda percorrerla, la via di mezzo. Esiste un approccio realistico per raccontare la fase attuale del mondo, dell’Europa, dal punto di vista della questione energetica.

QUANTO COSTA LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Secondo un’analisi di Dnv, gruppo di bandiera norvegese, per rendere elettrica la rete delle nostre città servono investimenti massicci. Una ovvietà, si direbbe. Eppure il tema è proprio questo. Europa, Nord America, Asia-Pacifico. La questione, lo sappiamo, è mondiale.

“Alla domanda sulle aree in cui gli investimenti dovrebbero aumentare in generale nel prossimo anno, oltre la metà (58%) degli intervistati ha menzionato l’integrazione dei sistemi di stoccaggio delle batterie, seguita da vicino dall’integrazione solare commerciale (49%) e dalle infrastrutture per veicoli elettrici (49%”), scrive Dnv. Facendo capire che la consapevolezza delle necessità tecniche, tecnologiche, infrastrutturali non manca.

A mancare, piuttosto, sono soldi e decisionista politico. Dnv ha sentito molti esperti ed analisti da tutto il mondo, ricevendo risposte chiare. Servono investimenti, serve adeguare la rete elettrica, serve accelerare sulla partita doppia: stoccaggi e rinnovabili.

IL SENTIMENT DEGLI ESPERTI

Guy Nicholson di Statkraft, sulla scia di questo sentiment, pone anche l’accento sul tema delle connessioni più rapide e sul rinforzo dei sistemi di trasmissione.

“Le reti elettriche sono la spina dorsale del nostro sistema energetico e cruciali per l’aumento delle energie rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi climatici”, dice analogamente Ditlev Engel di DN. “Abbiamo bisogno di enormi investimenti per consentire l’integrazione delle fonti di energia rinnovabili, ottimizzare gli impianti di accumulo di energia, espandere il sistema e raggiungere la sicurezza energetica. Ora stiamo entrando in un cambiamento di paradigma e l’industria deve essere preparata a lavorare in modo collaborativo per preparare i nostri sistemi energetici per il futuro: per una transizione molto più veloce”.

LO SCENARIO

Qual è l’obiettivo? Secondo Dnv, l’elettricità raddoppierà come quota della domanda energetica globale finale, dal 19% al 38% da qui al 2050. Gli elementi ci sono tutti per capire una volta per tutte che serve correre per fare davvero la transizione energetica.

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