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Russia Occidente Ucraina Usa

La guerra energetica tra Mosca e Bruxelles continua, Zakharova: ordini di Washington

Russia e Occidente sono sempre più divisi. La guerra in Ucraina scatenata da Putin non è un’Operazione speciale, come viene chiamata dallo Zar. Si tratta di un’invasione. E tra i suoi effetti maggiori c’è, ancora dopo mesi, la questione energetica.

L’Europa sta lavorando per rendersi indipendente dalle forniture moscovite, colpire le casse di Gazprom e quindi del Cremlino, rimediare agli errori del passato.

RUSSIA-OCCIDENTE, TANTE GUERRE IN UNA

Ma c’è anche una guerra di propaganda, mossa anche qui dai fedelissimi dell’ex membro del Kgb. L’Unione, da parte sua, cerca di rispondere con i fatti. Le sanzioni stanno funzionando – anche se non abbastanza da costringere le truppe russe alla ritirata – e anche il legame al gas della Federazione è in forte calo.

Il 9 settembre, come sappiamo, si riuniranno i ministri dell’Energia dell’Ue per decidere una volta per tutte se approvare o meno il tetto al prezzo del gas. Una strada che fino a qualche mese fa, spinta molto dal governo Draghi, appariva come soluzione più efficace. Oggi, invece, le forniture hanno ben altri mittenti.

In ogni caso, si va avanti nella lotta dialettica tra i due blocchi anche sull’energia. Stamani, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova ha scritto su Telegram che “Roberto Cingolani ha presentato il suo piano per ridurre la dipendenza dell’economia italiana dagli idrocarburi russi. È chiaro che questo piano viene imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordine di Washington, ma alla fine saranno gli italiani a soffrirne”.

SCONTRO ECONOMICO

Sull’economia, ha scritto che Roma dovrà affrontare “ostacoli per l’enorme numero di russi in visita. E quando la laboriosa economia italiana crollerà, gli Yankees la compreranno a buon mercato. Come è sempre stato. E non dovresti contare sugli investitori cinesi: dopo gli insulti inflitti dall’Occidente, Pechino non pagherà i conti degli altri”.

Secondo Zakharova, “l’inflazione ha raggiunto il livello della crisi degli anni ’80 del secolo scorso e continua a crescere. Emma Marcegaglia, ex capo dell’associazione degli imprenditori italiani e grande imprenditrice lamenta che ora la situazione è tale che gli imprenditori americani pagano l’elettricità sette volte meno di quelli italiani. E questo nonostante il fatto che i promotori delle sanzioni siano dall’altra parte dell’oceano. Le sanzioni, infatti, sono diventate uno strumento di concorrenza sleale per i produttori italiani. Roma è spinta, a quanto pare, non solo ad atti insensati, ma al suicidio economico per realizzare la follia delle sanzioni euro-atlantiche”.

Tutta colpa dell’Occidente, degli Stati Uniti, di Bruxelles che li segue. Il refrain non cambia.

LA RISPOSTA ITALIANA

Prontamente è giunta la risposta italiana. “Ancora un volta dalla Russia arrivano dichiarazioni strumentali a poche settimane dal voto. Ennesima prova che le autorità russe si stanno rendendo protagoniste di chiare ingerenze, con la diffusione di notizie propagandistiche. C’è una certezza: ad oggi le famiglie e le imprese italiane rischiano di essere strozzate economicamente dagli aumenti del gas. Questi ultimi, a loro volta, derivano dalle speculazioni russe e da una guerra che Putin continua a portare avanti causando la morte di centinaia di vittime innocenti”. A dirlo è stato Giuseppe Marici, portavoce del ministro Di Maio.

Il quale, arrivando a Napoli per la presentazione del XXXVI rapporto Ice, ha ribadito che “è chiaro che ormai la Russia ha deciso di entrare direttamente nella campagna elettorale e sta giocando un ruolo che è chiaramente un’ingerenza. Sono ingerenze nell’ambito di una campagna elettorale di uno Stato sovrano- aggiunge – io invito tutte le forze politiche italiane a rimandare al mittente queste ingerenze”.

PREZZI DEL GAS IN CALO, FLUSSI STABILI

A fronte di questa battaglia verbale e propagandistica, c’è la questione economica. Oggi i prezzi al Ttf di Amsterdam hanno registrato un calo dell’11% a 218 euro/Mwh dopo il balzo di ieri (275 euro). I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina, intanto, sono stati stabili, bassi i flussi di gas in direzione est attraverso il gasdotto Yamal-Europe verso la Polonia dalla Germania, mentre rimane chiuso il Nord Stream. Da ultimo, Gazprom ha detto che è colpa dei ritardi tecnici di Siemens Energy. Ogni giorno, più volte al giorno, la Russia incolpa qualcuno in Occidente pur di non parlare delle sue ritorsioni.

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