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Polonia

La straordinaria trasformazione energetica della Polonia

Se un tempo era uno dei maggiori ostacoli tra l’Europa e i suoi obiettivi climatici, oggi Varsavia è in prima linea nell’aggiunta di energia verde

La Polonia è diventata uno degli attori dell’energia verde più improbabili al mondo. Storicamente, è stata una roccaforte del carbone, di cui è attualmente il nono produttore mondiale e il secondo in Europa, dopo la Germania. Questa massiccia produzione di carbone però non può soddisfare il fabbisogno energetico del Paese. La Polonia è infatti un importatore netto di carbone, e per soddisfare la domanda fa affidamento sulle esportazioni russe del combustibile fossile ad alte emissioni.

Tuttavia, negli ultimi mesi la situazione ha iniziato a cambiare, con la Polonia che, se un tempo era uno dei maggiori ostacoli tra l’Europa e i suoi obiettivi climatici, oggi è in prima linea nell’aggiunta di energia verde.

L’EFFETTO DELLA GUERRA IN UCRAINA

Tutto – scrive Haley Zaremba su Oilprice – è iniziato con l’invasione russa dell’Ucraina. La decisione strategica dell’Unione europea di imporre sanzioni energetiche alla Russia, a partire dal carbone nelle prime fasi, è stata a dir poco devastante per il popolo polacco. Sei mesi fa i polacchi facevano la fila in macchina per giorni per acquistare abbastanza carbone per affrontare l’inverno. Le persone dormivano in auto e ai campeggiatori erano stati forniti servizi igienici a causa delle conseguenze provocate dall’accelerazione della crisi energetica.

Alla fine, l’Europa è stata graziata da un inverno dal clima insolitamente caldo. In Polonia però le cose stavano già cambiano: il Paese era già avviato verso una straordinaria spinta per alleggerire l’antica dipendenza dal carbone, con risultati davvero sorprendenti in un arco di tempo così breve. Varsavia è riuscita infatti a ridurre l’uso di carbone e gas, raggiungendo al tempo stesso la massima produzione di energia grazie ad un massiccio aumento della produzione di energia rinnovabile. 

LA SPINTA SULLE ENERGIE RINNOVABILI

La maggior parte dell’aumento delle rinnovabili è arrivata dall’energia eolica, che è aumentata di un enorme 21,7%, fino a fornire l’11% della produzione totale di elettricità domestica, un aumento del 50% rispetto ai livelli del 2018. L’uso del carbone è diminuito solo del 2,7%, ma qualsiasi taglio si distingue come una “impresa rara” in un contesto in cui i Paesi di tutta l’Unione europea stavano aumentando l’energia a carbone in risposta alla crescente crisi energetica. Se in Polonia il carbone la fa ancora da padrone, rappresentando il 69% del mix energetico nel 2022, la sua quota è in costante calo, dall’85% del 2010 al 95% del 2000.

Non solo l’economia polacca non è crollata durante l’inverno, ma è cresciuta ad un ritmo incredibilmente sano. L’aumento complessivo delle forniture di energia elettrica, a sua volta, nel 2022 ha consentito all’industria pesante e ai produttori polacchi di sostenere elevati livelli di produzione e ha aiutato il Pil del Paese a crescere di un sano 4,9%, un livello nettamente superiore al tasso di crescita previsto dell’1,9% dell’Unione europea allargata.

Il drastico aumento della produzione di energia rinnovabile in Polonia dovrebbe continuare a salire nei prossimi anni, mentre il Paese dell’est Europa continua a liberarsi dal carbone e a lavorare per raggiungere gli obiettivi di emissione Ue. In particolare, riferisce Reuters, “è prevista una rapida crescita della capacità di energia solare, grazie alla forte domanda da parte delle famiglie e delle piccole imprese di pannelli sovvenzionati dal governo, che dal 2018 hanno già spinto la capacità fotovoltaica installata in aumento di oltre il 2.500%”.

LA NUOVA CENTRALE NUCLEARE E I RAPPORTI CON LA RUSSIA

Inoltre, la Polonia è l’ultimo Paese a salire sul carro del nucleare, mentre la fonte di energia a zero emissioni guadagna terreno nella lotta per contrastare il cambiamento climatico. La Polonia ha siglato un accordo con Westinghouse per costruire la prima centrale nucleare del Paese. Il contratto è stato finalizzato proprio la scorsa settimana, e la prima unità dovrebbe entrare in funzione nel 2032 o 2033, seguita da altre cinque unità da costruire ogni 2-3 anni.

Varsavia si rivelerà un attore importante della transizione energetica globale e potrebbe fungere da importante banco di prova per altri Paesi fortemente dipendenti dal carbone e dalle importazioni. La rivoluzione delle rinnovabili in Polonia, però, non riguarda solo il clima. È anche uno sviluppo critico nella lotta per il potere dell’Occidente contro la Russia. I legami con la Russia si sono dimostrati difficili da recidere, ma l’allentamento della storica dipendenza polacca dalle importazioni di Mosca è un importante cambiamento simbolico, in una guerra totalmente ideologica.

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