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Gas, le prospettive della domanda in Europa a breve termine

Secondo l’Oxford Institute for Energy Studies, probabilmente sarà necessario ridurre al minimo la domanda di gas per facilitare il riempimento degli stoccaggi quest’estate e prepararsi all’inverno 2023/2024 (e forse anche all’inverno 2024/2025)

 I prezzi del gas stanno avendo un andamento altalenante dalla metà del 2021, e questo ha influito sulla domanda di gas in Europa, soprattutto tra l’inizio del 2022 e marzo 2023. Comprendere gli equilibri tra domanda e offerta di gas nei prossimi mesi continuerà ad essere un puzzle complesso con molti pezzi in movimento ma, secondo l’Oxford Institute for Energy Studies, probabilmente sarà necessario ridurre al minimo la domanda di gas per facilitare il riempimento degli stoccaggi quest’estate e prepararsi all’inverno 2023/2024 (e forse anche all’inverno 2024/2025), come suggerito dalla proposta della Commissione europea di prorogare i tagli volontari della domanda di gas del 15% per il prossimo inverno.

AUMENTO DEI PREZZI DELL’ENERGIA E LE MISURE DEI GOVERNI

I notevoli aumenti dei prezzi dell’energia hanno spinto i governi ad attuare delle misure di sostegno per mitigare gli effetti sui consumatori e sulle imprese. Nell’ottobre 2021, anche la Commissione europea ha pubblicato un pacchetto di misure che i membri Ue potranno utilizzare senza violare le regole della concorrenza. A livello nazionale, a settembre/ottobre 2021 è stata introdotta una prima ondata di misure, in particolare quelle volte ad aiutare i clienti più vulnerabili, e nel febbraio/marzo 2022 sono arrivati degli ulteriori aiuti per le imprese e i clienti vulnerabili.

Poiché i prezzi hanno continuato a salire, molti Paesi hanno adottato delle misure rivolte in particolare ai clienti non domestici, come le imprese (incluse le industrie ad alta intensità energetica). I prezzi dell’energia hanno un impatto significativo sulla spesa delle famiglie, sui costi industriali e sulla competitività delle imprese, e la maggior parte del sostegno fornito dai governi nazionali negli ultimi 18 mesi è stato diretto verso emergenze a breve termine e focalizzato sul sostegno al reddito di emergenza per piccole e grandi consumatori, che devono affrontare bollette energetiche in aumento, piuttosto che attuare misure per preparare l’Europa a ridurre rapidamente il consumo di combustibili fossili, come proposto nel programma REPowerEU.

Si sarebbe potuto fare di più per risparmiare energia, rinnovare gli edifici e passare a fonti rinnovabili e decarbonizzate, ad esempio con misure mirate alla rapida diffusione di pompe di calore ad alta efficienza energetica e/o allo sviluppo del teleriscaldamento.

I miglioramenti nel 2021 e nel 2022 in termini di efficienza, risparmio energetico e passaggio alle energie rinnovabili sono stati comunque notevoli, ma finora in gran parte determinati dai prezzi, piuttosto che come risultato delle politiche dei governi nazionali. Con i prezzi del gas a circa 50 euro/MWh, ci si può aspettare una maggiore attenzione a politiche che aiutino i consumatori a ridurre la loro domanda di energia, ma per il resto del 2023 probabilmente bisognerà ridurre al minimo la domanda di gas per facilitare il riempimento degli stoccaggi questa estate.

LA DOMANDA DI GAS NEL PRIMO TRIMESTRE 2023

Nei primi tre mesi del 2023 la domanda stimata di gas in Europa è scesa del 14% (22 miliardi di metri cubi) rispetto allo stesso periodo del 2022, continuando la tendenza dello scorso anno e aiutata da un clima insolitamente mite in gran parte del continente a gennaio e marzo e da una maggiore disponibilità di energie rinnovabili (idroelettrica, eolica e solare) nella produzione di energia.

Nel gennaio 2023, la domanda di gas stimata era inferiore del 21% rispetto allo scorso anno (12 miliardi di metri cubi), con dati giornalieri che mostrano una tendenza al lento aumento durante il mese, che sembrava avere continuato fino a febbraio (7% in meno rispetto al 2022, pari a 3,3 miliardi di metri cubi). Secondo le ultime stime, a marzo la domanda di gas è stata del 13% in meno rispetto al 2022 (7 miliardi di metri cubi).

LE PREVISIONI PER I PROSSIMI MESI

Nel 2022 (contrariamente al 2021) è stato molto importante il contributo della domanda di gas all’equilibrio del mercato in periodi di scarsità dell’offerta e di prezzi del gas elevati. La domanda Europa è diminuita di circa il 13% nel 2022 e di quasi il 19% tra agosto 2022 e marzo 2023 rispetto agli ultimi 5 anni, superando l’obiettivo “Risparmia gas per un inverno sicuro” dell’Ue.

Mantenere bassa la domanda di gas sarà un obiettivo chiave nel 2023 in preparazione all’inverno 2023/2024. Quanto ancora potrà essere ridotta nei settori industriale e del riscaldamento è incerto, almeno senza alcun impatto significativo sull’attività economica e sul benessere dei consumatori. La domanda di gas è rimasta bassa nel primo trimestre del 2023 (-14% rispetto al primo trimestre 2022), ma i fondamentali nei tre settori principali sembrano indicare un potenziale aumento del consumo di gas quest’anno (con un possibile recupero di circa il 5%, pari a 20 miliardi di metri cubi), piuttosto che un ulteriore calo.

Le questioni chiave da tenere d’occhio per il resto del 2023 e per il 2024 includono il ritorno dei reattori nucleari francesi, ma anche il passaggio dal carbone al gas e il livello di energia idroelettrica in tutta Europa, che potrebbero (parzialmente) contrastare gli effetti del ritorno del nucleare francese.

La volontà e la capacità dei grandi e piccoli consumatori di continuare ad adeguare i loro comportamenti abituali per consumare meno energia (soprattutto durante le fredde giornate invernali) e, di conseguenza, il livello delle temperature, saranno importanti: le basse temperature probabilmente faranno convogliare la maggior parte della domanda nel settore del riscaldamento, anche se il punto di innesco e l’impatto non saranno mai uniformi in tutta Europa a causa delle differenze meteorologiche, degli edifici e del ruolo del gas per il riscaldamento degli ambienti.

La gravità di una recessione economica, quali Paesi potrebbero essere interessati e gli interventi governativi – soprattutto nel sovvenzionare le bollette energetiche e il sostegno alle grandi industrie ad alta intensità energetica – continueranno ad essere dei fattori determinanti per la domanda di gas nel 2023/2024, così come i prezzi del gas, i prezzi dell’elettricità e le quote ETS dell’Unione europea.

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