“In un contesto di forti tensioni internazionali, con gli inevitabili riflessi sul costo dell’energia e sull’andamento dei mercati finanziari, Italgas ha continuato il suo percorso di crescita, ininterrotta per 27 trimestri consecutivi”, ha scritto l’azienda in una nota.
Il cda di Italgas ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2023 che registrano ricavi totali per 1.369,8 milioni di euro (+26,0%), un Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 910,5 milioni di euro (+15,9%) e un Utile operativo (EBIT) di 536,7 milioni di euro (+18,0%). “In un contesto di forti tensioni internazionali, con gli inevitabili riflessi sul costo dell’energia e sull’andamento dei mercati finanziari, Italgas ha continuato il suo percorso di crescita, ininterrotta per 27 trimestri consecutivi”, ha scritto l’azienda in una nota.
IL BILANCIO DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023
I primi nove mesi del 2023 hanno visto infatti intensificarsi l’attività operativa del Gruppo volta a raggiungere i target fissati nel Piano Strategico 2023-2029 e nel Piano di Creazione di Valore Sostenibile, con particolare riguardo agli obiettivi di trasformazione digitale del network, principale abilitatore della transizione energetica, sottolinea ancora Italgas.
In linea con il piano strategico 2023-2029, ma in anticipo rispetto ai termini previsti, il 30 settembre è stata quindi completata la semplificazione societaria del Gruppo Depa Infrastructure (è stata infatti perfezionata la fusione per incorporazione di EDA Thess ed EDA Attikis in DEDA S.A) e si è conclusa l’acquisizione, annunciata lo scorso 14 marzo, dal Gruppo Veolia Environnement S.A. del ramo d’azienda relativo alle concessioni nel settore idrico detenute in Italia.
OLTRE 590 MLN DI DI INVESTIMENTI
In un tale contesto nei primi nove mesi dell’anno sono stati realizzati 589 milioni di euro di investimenti dedicati principalmente all’estensione, alla trasformazione digitale e al repurposing delle reti. Più nello specifico, sono stati posati 679 chilometri di nuove condotte gas. Significativo il contributo delle attività in Grecia dove, a fronte di un investimento di circa 74 milioni di euro, sono stati realizzati 435 chilometri di nuove condotte gas.
BENE EBITDA E CASH FLOW
L’EBITDA dei primi nove mesi dell’anno ammonta a 910,5 milioni di euro (+15,9% rispetto al 30 settembre 2022) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 316,7 milioni di euro (+10,8% rispetto al 30 settembre 2022).
Il flusso di cassa da attività operativa, al netto del contributo della ESCo, ammonta a 576,8 milioni di euro e ha compensato totalmente gli investimenti relativi alla distribuzione del gas. L’Utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è stato pari a 316,7 milioni di euro (+10,8%), il flusso di cassa da attività operativa è stato di 398,1 milioni di euro (576,8 milioni di euro +14,3% al netto del flusso ESCo), il tutto per un indebitamento finanziario netto (esclusi gli effetti ex IFRS 16) di 6.411,8 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto: 6.492,3 milioni di euro.
GALLO: PERFORMANCE SOLIDE E DI VALORE ANCHE IN UN CONTESTO INTERNAZIONALE DIFFICILE
“Nei primi nove mesi del 2023 il Gruppo Italgas ha conseguito performance solide e di valore che hanno permesso di continuare a crescere anche in un contesto socio-economico instabile a causa del protrarsi delle tensioni internazionali – ha commentato Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas – . Un risultato reso possibile da diversi fattori: la nostra visione che ha confermato la centralità delle reti di distribuzione del gas – smart, digitali e flessibili – per una transizione ecologica sicura, sostenibile e competitiva, i traguardi già maturati in Grecia con anche la fusione dei tre DSO in un unico operatore, e nel settore idrico il perfezionamento dell’acquisizione delle concessioni di Veolia. Tutti gli indicatori economici hanno fatto registrare un incremento a doppia cifra con l’EBITDA che ha registrato un aumento del 15,9%, superando i 900 milioni di euro, e un Utile Netto adjusted di Gruppo pari a 316,7 milioni di euro, in aumento del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – ha proseguito l’ad -. Con quasi 600 milioni di euro investiti nei primi nove mesi, la Società ha intensificato le attività di estensione e trasformazione digitale delle reti del gas, sia in Italia che in Grecia, continuando a favorirne l’evoluzione anche come elemento strategico di stimolo alla produzione di gas rinnovabili come biometano, metano sintetico e idrogeno. Digitalizzazione, decarbonizzazione, economia circolare e formazione si confermano fattori strategici per il raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita. Target che dipenderanno dalla nostra capacità di spingere sempre più in alto l’asticella dell’innovazione continuando a fare leva o sulla nostra risorsa principale, le persone”, ha concluso Gallo.
PER IL FUTURO SI PUNTA SU DIGITAE, EFFICIENZA ENERGETICA E M&A
Dal punto di vista dell’evoluzione prevedibile della gestione Italgas, “coerentemente con quanto previsto dal Piano Strategico 2023-2029, continuerà a perseguire i propri obiettivi principalmente volti (i) alla prosecuzione del programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network, per dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia in grado di accogliere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde; (ii) all’azione di consolidamento nel settore dell’efficienza energetica con l’obiettivo di porsi tra i principali operatori del settore; (iii) alle nuove opportunità di crescita esterna attraverso gare ATEM, M&A nei settori della distribuzione gas, idrico ed efficienza energetica così come, allo sviluppo del mercato greco”.
Dal punto di vista del conflitto Russia – Ucraina Italgas conferma “di non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia, né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi”.
I RISCHI DEL MERCATO
Tuttavia, “in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo. Rispetto alle disponibilità di fonti di finanziamento ed ai relativi costi, si segnala che i) oltre il 90% dell’indebitamento finanziario di Italgas è a tasso fisso ii) il prossimo rimborso di un prestito obbligazionario è previsto per il 2024 iii) il Gruppo dispone in ogni caso di liquidità depositata presso primari istituti di credito per un ammontare, al 30 settembre 2023, pari a 400,3 milioni di euro che, anche alla luce dei piani di investimento in essere e delle operazioni previste nel breve periodo, consentirebbero di gestire, senza effetti significativamente materiali, eventuali restrizioni nell’accesso al credito”.
Per quanto riguarda i rischi indiretti connessi alle società di vendita che utilizzano le reti del Gruppo Italgas, “nel caso in cui queste si trovino a soffrire, in uno scenario internazionale deteriorato, di condizioni avverse di approvvigionamento della commodity quali, ad esempio, forti incrementi dei prezzi della materia prima non trasferibili ai clienti finali risultando, per le stesse, in un peggioramento delle condizioni finanziarie e relativa difficoltà ad adempiere regolarmente agli obblighi contrattuali nei confronti del Gruppo Italgas, si ricordi che le regole per l’accesso degli utenti al servizio di distribuzione del gas in Italia sono stabilite dall’ARERA e regolate nel Codice di Rete che definisce peraltro il sistema delle garanzie finanziarie in essere a tutela del distributore”.
Con riferimento al rischio di minori volumi di gas immessi nell’infrastruttura nazionale “l’attuale regolazione tariffaria non determina, come noto, un’esposizione per i distributori a variazioni di volumi di gas vettoriato. In ogni caso, il rischio di un’interruzione prolungata di immissione del gas naturale nelle infrastrutture di distribuzione, che possa incidere in forma significativamente negativa sulla continuità operativa del Gruppo, sarebbe comunque mitigato dalle azioni già in essere e/o allo studio a livello nazionale ed europeo quali l’ottimizzazione degli stoccaggi, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l’incremento della produzione nazionale. Infine, prendendo in esame il servizio di distribuzione del gas naturale in Grecia ed alla luce degli scenari sopra indicati, il Gruppo non ha rilevato e non stima, al momento, rilevanti conseguenze negative sugli incassi attesi dalle società di vendita del gas tali da pregiudicare l’equilibrio finanziario del Gruppo così come sulla regolarità dei pagamenti delle controparti”, ha concluso l’azienda.