Skip to content
fotovoltaico Filippo fontana apf vexuvo

Per svoltare sul fotovoltaico servono regole ma anche visione comune tra politica e stakeholder. Parla Fontana (ApF)

Conversazione con Filippo Fontana, co-founder e coo di Vexuvo che fa parte di Alleanza per il fotovoltaico

Il 2023 ha rappresentato un anno record per le rinnovabili in Italia. Secondo i dati Terna, infatti, la produzione netta da fonti green ha sfiorato il 43%. I livelli toccati nel Nord Europa e gli standard continentali restano, per il nostro Paese, ancora lontani. Sullo stato dell’arte e le prospettive, in particolare per il settore fotovoltaico, abbiamo parlato con Filippo Fontana, co-founder e coo di Vexuvo che fa parte di Alleanza per il fotovoltaico.

L’Italia nell’ultimo anno sta progredendo nelle rinnovabili rispetto al passato in particolare nel solare e nell’eolico ma sembra non bastare per raggiungere i target europei. Cosa c’è bisogno di fare?

La transizione è una rivoluzione che coinvolge tutti: noi cittadini, istituzioni, imprese. Oltre che di produzione di leggi, c’è bisogno di volontà politica, coesione e di visione comune, non solo tra ministeri ma anche tra stakeholders. Insomma, i decreti vanno bene ma non bastano.

Gli obiettivi sono chiari: servono 10GW all’anno da qui al 2030. Nel 2023 siamo arrivati a oltre 5GW, nel 2022 a 2,5GW, dunque siamo ancora molto lontani. E questo ritardo è un problema di tutti.

Nella Manovra 2024 è stata prevista la tassazione dei diritti di superficie al 43% dei terreni in cui ricadono le rinnovabili. Qual è il vostro giudizio sull’azione del governo?

Prima della legge di Bilancio 2024, il diritto di superficie non veniva tassato, ora sì. Di fatto, anche i privati – cioè le persone fisiche – vengono tassati. Con questa normativa, inevitabilmente si alzano le richieste dei privati e questo conduce a un peggioramento dei numeri da produzione del fotovoltaico. Si innalzano i costi dell’energia da questa fonte. Eppure, il fotovoltaico è oggi la fonte più economica in Italia. Se andiamo ad appesantirla, questo dato può solo peggiorare. Certo, il governo dal lato suo ha avuto le buone ragioni per intervenire con questa tassazione.

Cosa serve allora all’Italia sotto il profilo normativo per uno sviluppo del fotovoltaico in linea con gli obiettivi fissati?

Le ultime misure introdotte sono positive ma mancano ancora dei pezzi per completare il puzzle. Il Dl agrivoltaico è innovativo ma cuba soltanto 1GW. Anche sul Dl Energia il nostro parere è positivo: perché migliora le soglie sulla valutazione di impatto ambientale, aumentando la semplificazione.

Ma occorre progredire in termini di sburocratizzazione, soprattutto per quanto concerne il Mic, giusto?

Sì. Mentre il Mase sta operando bene e intende farlo sempre meglio, dal lato del ministero della Cultura registriamo un disallineamento sulla valutazione degli impianti e la gestione delle pratiche. La sua attività non parallela al ministero dell’Ambiente rallenta tutto l’iter e genera inefficienza. Ricordo che una volta ottenuto l’ok sull’impatto ambientale bisogna tornare dalle Regioni per procedere all’autorizzazione unica degli impianti e sappiamo che molte di esse non sono allineate a questo processo. Insomma, il gioco dell’oca si allunga e si complica.

In conclusione, qual è il valore aggiunto e il contributo che il fotovoltaico – se fossero raggiunti gli obiettivi fissati – potrebbe assicurare sotto il profilo della sicurezza e dell’autonomia energetica, nonché del risparmio economico?

C’è anzitutto il tema del cambiamento climatico, che coinvolge tutti e in particolare qualche settore (quello agricolo, ad esempio). In secondo luogo, c’è un tema di sicurezza energetica: se l’energia costa cinque volte di più perché arriva da fuori, si genera inefficienza generale su ogni produzione. Il governo sta andando nella direzione giusta, ampliando a sorpresa i volumi rispetto a quanto atteso nel nuovo decreto FER-X. Così facendo, il Gse potrà acquistare energia a prezzi competitivi e ciò genererà vantaggi per tutto il sistema.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su