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Snam Ue

Idrogeno e carbon capture: ecco perché Snam può esultare

La Commissione europea ha confermato nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune anche SoutH2Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network, in cui Snam è coinvolta come partner

La rivoluzione verde di Snam può continuare. Nella giornata di oggi sono arrivate da Bruxelles due importanti conferme per l’impegno del gruppo guidato da Stefano Venier nello sviluppo di progetti verdi a base di idrogeno e cattura del carbonio. La Commissione Ue, infatti, ha dato l’ok ai progetti SouthH2 Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network, confermandoli entrambi nella sesta lista dei PIC (Progetti di Interesse Comune).

Tutti i dettagli.

CHE COSA HA DETTO LA COMMISSIONE UE SUI PROGETTI DI SNAM

I due progetti SoutH2Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network, in cui Snam è coinvolta come partner, sono stati confermati dalla Commissione europea nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Ue. Oggi, infatti, il gruppo italiano ha comunicato la fine del periodo di scrutinio da parte di Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue, con adozione formale della sesta lista dei progetti, già inseriti a fine novembre.

Per quanto riguarda il SoutH2 Corridor, meglio noto come il “Corridoio dell’idrogeno Italia – Austria – Germania”, qui Snam è impegnata insieme ai Transmission System Operators (TSO) Trans Austria Gasleitung (TAG), Gas Connect Austria (GCA) in Austria, e bayernets in Germania. Nel caso del Callisto Mediterranean CO2 Network, Snam opera tramite la partecipazione al progetto di Carbon Capture and Storage (CCS) di Ravenna, in joint venture con Eni. Un hub pienamente in sviluppo, attualmente nella  parte della rete di trasporto di CO2.

Tutto secondo i piani, dunque. E allora, con questa approvazione SouthH2 Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network beneficeranno della considerazione di progetti infrastrutturali transfrontalieri chiave, in grado di collegare i sistemi energetici dei paesi dell’Ue. Perciò, verranno garantite procedure accelerate di approvazione e implementazione, nonché, sotto determinate condizioni, dell’accesso a finanziamenti europei dal Connecting Europe Facility (in sigla CEF).

TUTTO SULLA DORSALE ITALIANA DEL SOUTH2 CORRIDOR

La dorsale italiana dell’idrogeno è un elemento cruciale del SoutH2 Corridor, la rete di gasdotti per il trasporto dell’idrogeno attualmente in fase di sviluppo da parte dei TSO europei Snam, TAG, GCA e bayernets. Si estende per circa 3.300 km di condotte e diverse centinaia di MW di capacità di compressione, destinati a diventare assets strategici per il passaggio e l’utilizzo di idrogeno.

Il SoutH2 Corridor a sua volta fa parte della European Hydrogen Backbone e ha una capacità di importazione di idrogeno di 4 Mtpa dall’Africa del Nord. L’obiettivo è arrivare a coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano REPowerEU. Come? Tramite l’utilizzo di infrastrutture mid-stream già esistenti, riadattate per il trasporto dell’idrogeno, con l’inclusione di alcune nuove infrastrutture dedicate dove necessario. In tal modo, gli approvvigionamenti di gas naturale saranno resi ancor più sicuri e grazie al riadattamento di oltre il 70% delle condotte si favorirà la produzione e il trasporto dell’idrogeno in modo economicamente vantaggioso e faciliterà l’accesso a luoghi favorevoli alla produzione di idrogeno rinnovabile (vento e solare) nella regione del Mediterraneo meridionale (Italia meridionale, Tunisia e Algeria).

TUTTO SU CALLISTO DI SNAM ED ENI

Per quanto riguarda il progetto che coinvolge Snam sulla cattura e stoccaggio di carbonio, CALLISTO (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 ha come obiettivo la creazione del più grande hub CO2 multimodale ad accesso aperto nel Mediterraneo, con il supporto di infrastrutture di trasporto onshore dedicate per decarbonizzare vari cluster di emettitori industriali attraverso la cattura, l’aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2. Decarbonizzare, dunque, ma preservando al contempo i livelli di produzione delle industrie ad alta intensità energetica presenti nella regione.

Come spiega la nota di Snam, nel suo schema principale, il candidato PCI CALLISTO Mediterranean CO2 Network include la raccolta e il trasporto sia onshore, attraverso condotte già esistenti o nuovi gasdotti in superficie, sia via mare tramite spedizione di CO2 da emettitori in Italia e Francia, con i relativi hub di rigassificazione e liquefazione della CO2 situati nei due Paesi per poi procedere con lo stoccaggio finale nell’hub CCS di Ravenna.

Il progetto dovrebbe diventare operativo dal 2027 ed è coordinato da Airliquide e promosso da 18 aziende, tra cui Snam e Eni, in qualità di operatore dell’hub CCS di Ravenna. Contribuirà a ridurre le emissioni consentendo il trasporto e lo stoccaggio geologico della CO2 catturata dai punti di emissione industriali a un sito di stoccaggio offshore di Eni, la cui capacità è stimata in 500 MT di CO2 e dove le prime iniezioni inizieranno nel corso del 2024. La rete di trasporto CO2 onshore inserita nel progetto e collocata in territorio italiano è in fase di sviluppo da parte di Snam.

GLI ALTRI PROGETTI DI INTERESSE COMUNE

Infine, sbirciando il resto della liste dei PCI ecco cosa troviamo: North-South electricity interconnections in Western Europe (NSI West Electricity); North-South electricity interconnections in Central Eastern and South Eastern Europe (NSI East Electricity);  Baltic Energy Market Interconnection Plan in electricity (BEMIP Electricity); Northern Seas offshore grids (NSOG);  South and West offshore grids (SW offshore); Atlantic offshore grids; Hydrogen interconnections in Western Europe (HI West); Baltic Energy Market Interconnection Plan in hydrogen (BEMIP Hydrogen); Priority Thematic Area Smart electricity grids deployment

 

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