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CO2 carbonio

Ecco perché il prezzo del carbonio dal 2026 potrebbe ritornare sui 100 euro/tonnellata

Per l’analista di Veyt Ingvild Sorhus, “sia per il mercato che per gli analisti è difficile valutare quando eventuali quote aggiuntive di carbonio potranno essere immesse sul mercato”

Nonostante le previsioni ribassiste per il 2024, la politica di sicurezza energetica di punta dell’Unione europea, insieme ad altri fattori rialzisti a lungo termine, potrebbero spingere i prezzi del carbonio sopra i 100 euro/tonnellata nel corso del decennio. È quanto ha dichiarato al Montel Weekly Podcast Ingvild Sorhus, lead carbon analyst di Veyt.

IL PREZZO DEL CARBONIO

Il prezzo di riferimento dell’EUA – scrive Gabriel Power su Montelnews – nel febbraio 2023 ha toccato il massimo storico di 101,25 EUR/tonnellata, ma da allora è sceso, e il 23 febbraio ha raggiunto i 51,08 EUR/ton, il minimo dall’aprile 2021.

IL REPOWEREU

Il RePowerEU è progettato per ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili russi, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, e prevede di anticipare la vendita delle quote prevista per la fine del decennio per finanziare parzialmente il budget di 20 miliardi di euro della misura. Sebbene l’eccesso di offerta abbia fatto pressione sui prezzi al ribasso, Sorhus ha affermato che si prevede il contrario, una volta che il deficit avrà colpito il mercato: “nel lungo termine, questa decisione restringerà notevolmente il mercato”, ha spiegato l’analista, aggiungendo che i prezzi quest’anno potrebbero scendere ulteriormente, mentre l’Ue si affretta a raggiungere il suo obiettivo di finanziamento del RePowerEU.

LE PREVISIONI SUI VOLUMI DI CARBONIO

“I volumi extra aggiunti al calendario delle aste di quest’anno si basano su un prezzo del carbonio di 75 euro/ton, ma con il prezzo medio del carbonio che finora nel 2024 è stato appena al di sopra dei 60 euro/ton, non raggiungono l’obiettivo monetario del RePowerEU. Ciò significa che si dovrà aggiungere ancora più volume al mercato”, ha spiegato Sorhus, aggiungendo che anche l’incertezza sulla tempistica del RePowerEU ha suscitato preoccupazioni.

Per l’analista di Veyt “sia per il mercato che per gli analisti è difficile valutare quando eventuali quote aggiuntive potranno essere immesse sul mercato. Noi partiamo dal presupposto che la Commissione europea per il 2024 manterrà il calendario delle aste così com’è, in modo che le quote aggiuntive saranno aggiunte nel 2025, ma non lo sappiamo con certezza”.

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