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Il mercato dell’idrogeno cresce attraverso aste e investimenti globali

La H2Global Foundation è stata fondata dal governo tedesco nel 2021 e ora vanta oltre 70 donatori aziendali. La sua missione è iniziare a creare dei mercati per il commercio su scala industriale di idrogeno verde

L’Europa di recente ha registrato delle battute d’arresto nei progetti sull’idrogeno, con progetti sospesi e pause nelle pipeline di alto profilo. Il rischio principali sembra risieda nei punti chiave della catena di fornitura, ma i sostenitori dell’idrogeno denunciano anche la lentezza dei governi nazionali negli Stati Uniti e in Europa nel chiarire gli standard e le direttive politiche.

Vedono una mancanza di attenzione alle infrastrutture per spostare i nuovi combustibili all’interno e tra i Paesi, e sottolineano sempre di più la necessità di mercati finanziari che forniscano chiari segnali di prezzo e compensino il rischio.

L’INDUSTRIA NASCENTE DELL’IDROGENO A BASSE EMISSIONI

Si tratta di sfide inevitabili per l’idrogeno a basse emissioni di carbonio, per il quale non è mai esistito un mercato. Eppure, l’industria nascente sta andando avanti: se molti progetti sono stati sospesi, finora ne sono stati annullati relativamente pochi. Inoltre, nel suo “Hydrogen Insights 2024”, l’Hydrogen Council segnala che oltre 1.500 progetti di idrogeno pulito in tutto il mondo hanno raggiunto la decisione finale di investimento (FID). Il gruppo industriale vede una pipeline di progetti in maturazione, che dà priorità a quelli con il potenziale più elevato.

LE RICHIESTE DI MAGGIORE SOSTEGNO FINANZIARIO

I sostenitori – scrive Alan Mammoser su Oilprice – chiedono una leadership più forte e un maggiore sostegno finanziario da parte dei governi e delle istituzioni finanziarie pubbliche, ma il loro obiettivo principale resta quello di stimolare i mercati.

Le aste, offerte da entità come la European Hydrogen Bank e la H2 Global Foundation, sembrano aver iniziato a promuovere un vero mercato per molecole a basse emissioni, tra cui l’idrogeno a basse emissioni di carbonio e i suoi derivati. La loro influenza nella creazione di questi mercati globali potrebbe essere significativa.

IDROGENO E AMMONIACA VERDE

Una svolta significativa è avvenuta quando, nel luglio scorso, è stato annunciato il primo vincitore delle aste H2Global. Un contratto è andato a Fertiglobe, la joint-venture con sede negli Emirati Arabi Uniti tra il gruppo di fertilizzanti OCI e la compagnia petrolifera emiratina ADNOC, per la consegna di ammoniaca verde ai porti europei a partire dal 2027. Il contratto prevede la consegna di 397.000 tonnellate entro il 2033, al prezzo contrattuale di 1.000 €/t, per un valore massimo di 397 milioni di euro.

Il progetto Egypt Green Hydrogen di Fertiglobe, lanciato nel 2022 nella zona economica del Canale di Suez, fornirà il prodotto con nuova costruzione solare ed eolica, da 273 MW, con capacità di elettrolizzatore di 100 MW. Sono state pianificate anche aste per metanolo verde ed eSAF, e le aste sul lato vendite in Europa dovrebbero iniziare nel 2025 o 2026.

LA H2GLOBAL FOUNDATION

“Sono il volume e il prezzo a determinare il miglior offerente. È puro gioco di mercato, la migliore offerta sul tavolo”, ha spiegato Timo Bollerhey, CEO di H2Global. La H2Global Foundation è stata fondata dal governo tedesco nel 2021 e ora vanta un elenco impressionante di oltre 70 donatori aziendali. La sua missione è iniziare a creare dei mercati per il commercio su scala industriale delle nuove materie prime verdi.

La sua sussidiaria Hintco è una società commerciale in grado di stipulare contratti a lungo termine con fornitori selezionati in tutto il mondo e contratti a breve termine con acquirenti in Europa. I contratti dell’azienda garantiscono una produzione e una consegna su larga scala, offrendo la certezza giuridica richiesta per i grandi progetti per ridurre i rischi e ottenere le FID.

IL SISTEMA DELLE “DOPPIE ASTE”

Funziona come un sistema di “doppia asta” per superare la differenza di un’offerta relativamente costosa e prezzi molto più bassi sul lato della domanda. Le aste sono progettate per raggiungere il costo più basso disponibile nei contratti a lungo termine di 10 anni richiesti dai produttori. Grazie ai suoi fondi significativi, H2Global può colmare il divario, consentendo vendite in Europa a prezzi basati sul mercato in contratti a breve termine.

Il meccanismo riduce quindi anche il rischio per gli acquirenti come i produttori chimici, i produttori di acciaio e così via, che cercano un grande volume di prodotto in contratti standardizzati di un anno con certezza normativa.

PREZZI TRASPARENTI PER UN MERCATO FUNZIONANTE

L’aspetto fondamentale è che i progetti mostrino prezzi trasparenti per iniziare a creare un mercato funzionante. L’intenzione, man mano che il mercato viene creato, è di simulare un mercato funzionante su scala crescente, supportando l’accumulo della domanda e incoraggiando anche i mercati secondari. Consentire ad acquirenti e venditori di ridurre il rischio – stabilendo al contempo chiari segnali di prezzo – dovrebbe far avanzare il mercato, fino a raggiungere, alla fine, un prezzo di equilibrio. 

IL RUOLO DELL’ITALIA NEL MERCATO DELL’IDROGENO

Per quanto riguarda ’Italia, il nostro Paese può ricoprire un ruolo centrale per il trasporto e lo smistamento dell’idrogeno. Lo ha detto pochi giorni fa il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, parlando del SouthH2Corridor, il progetto di gasdotto che dovrebbe sviluppare una rete di produzione, trasporto e utilizzo dell’idrogeno verde in Europa.

Durante l’evento di Confindustria “Le imprese italiane e la sfida del South H2 Corridor“, Pichetto ha parlato anche della strategia nazionale dell’idrogeno, che sarà presentata a fine novembre, subito dopo la COP29.

IL SOUTH H2 CORRIDOR

Secondo gli esperti, il South H2 Corridor darà all’Italia l’opportunità di importare idrogeno a costi competitivi rispetto alla produzione europea. Un progetto che punta non solo a soddisfare la crescente domanda interna, ma a supportare anche Paesi europei come Austria e Germania. Il gasdotto dovrebbe creare infatti una catena di approvvigionamento sostenibile che collegherà i produttori di idrogeno verde nei Paesi del Sud Europa (Spagna, Italia e Grecia) con gli altri Paesi consumatori dell’Unione europea.

“In questa prima fase sperimentale, in cui è importante stimolare gli investimenti – ha spiegato Pichetto all’evento di Confindustria -, l’Italia ha stanziato molte risorse dal PNRR e fondi nazionali sull’idrogeno. Guardiamo con fiducia agli obiettivi Ue, che sono di 20 milioni di tonnellate al 2030, di cui 10 milioni da importazione”.

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