L’Europa avrà bisogno di sforzi supplementari (e di denaro) per ricostituire le scorte gas prima dell’inverno 2025/2026. Basti pensare che erano piene a oltre il 60% a marzo 2024 e marzo 2023.
Le riserve di gas negli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in Europa sono scese al 37,17% per la prima volta in più di tre anni (11,21 punti percentuali in meno rispetto alla media in questa data negli ultimi cinque anni), mentre i tassi di prelievo a marzo sono stati superiori del 60% rispetto allo scorso anno.
PRELIEVO INVERNALE GAS UE A 68,5 MLD DI MC. ITALIA AL 48,85% DELLO STOCCAGGIO
Secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe (GIE), il prelievo dagli impianti UGS è notevolmente diminuito grazie all’aumento della temperatura di questa settimana. Il prelievo netto dagli impianti di stoccaggio europei dall’inizio della stagione di riscaldamento il 29 ottobre 2024 ha raggiunto oltre 68,5 miliardi di metri cubi di gas. L’Italia è messa meglio rispetto alla media Ue grazie a scorte parti al 48,85% del totale.
RIGASSIFICATORI EUROPEI AL 53% DELLE CAPACITA’
Le forniture di GNL dai terminali al sistema di trasporto del gas europeo hanno raggiunto invece un livello record il mese scorso. Gli impianti per la rigassificazione del gas liquefatto e il suo ulteriore pompaggio nelle condotte europee sono ora al 53% della loro capacità.
IN CADUTA LIBERA I PREZZI DEL GAS: OGGI A 39 EURO AL MWH
In caduta libera anche i prezzi del gas: al Ttf di Amsterdam il combustibile è quotato oggi a 39 euro al MWh ma ieri era sceso a 37,86 euro per Megawattora, “sui livelli dell’autunno scorso e in ribasso di oltre il 30% dai picchi di metà febbraio. Anche in questo caso un ruolo determinante l’hanno avuto gli speculatori, che hanno ridotto l’esposizione rialzista netta ai minimi da luglio. Il numero delle posizioni speculative ‘lunghe’ – che si era spinto al record storico – è ora il più basso da tre anni, osserva Bloomberg. Ma questo non significa che i fondi abbiano cambiato orientamento in massa: in parte si sono semplicemente allontanati, come evidenziato dalle posizioni aperte (open interest), scese ai minimi da dieci mesi”, ha sottolineato oggi Il Sole 24 Ore.
DAL 1° AL VIA LA RICOSTITUZIONE DELLE SCORTE GAS
Tuttavia, con livelli di gas immagazzinati ben al di sotto delle scorte rimaste alla fine dei due inverni precedenti, l’Europa avrà bisogno di sforzi supplementari (e di denaro) per ricostituire le scorte prima dell’inverno 2025/2026. Basti pensare che le scorte di gas erano piene a oltre il 60% a marzo 2024 e marzo 2023.
L’Europa era stata abbastanza fortunata da attraversare due inverni miti subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’interruzione della maggior parte della fornitura di gas russo all’Europa. Quest’inverno, non è stata così fortunata in termini di temperature invernali. Inoltre, a causa della fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina dal 1° gennaio 2025 e della bassa produzione di energia eolica, ha esaurito le sue riserve di gas al ritmo più veloce degli ultimi sette anni.
L’EUROPA DOVREBBE AVER BISOGNO DI 250 CARICHI DI GNL AGGIUNTIVI PER RIPRISTINARE LE SCORTE
Secondo i calcoli della Reuters riportati dal columnist Ron Bousso, l’Europa potrebbe aver bisogno di ben 250 carichi di GNL aggiuntivi in arrivo quest’estate per ripristinare le sue scorte fino al 90% entro il 1° novembre, come previsto dall’attuale normativa UE.
Ciò presuppone che l’UE non allenti l’obiettivo di riempimento del 90% e che i livelli di stoccaggio del gas raggiungano il 35% di riempimento al 31 marzo.
L’ALLARME DELL’AIE: MERCATO GNL PIU’ RISTRETTO NEL 2025
Il mese scorso l’AIE ha lanciato l’allarme per un mercato del GNL più ristretto nel 2025: i bassi livelli di scorte del gas nell’UE alla fine di questo inverno “richiederanno afflussi di gas molto maggiori rispetto ai due anni precedenti, aumentando la richiesta dell’Europa sui mercati globali del GNL e rafforzando i fondamentali del mercato”.
Si prevede che la crescita dell’offerta globale di GNL accelererà da appena l’1,5% dell’anno scorso al 5% nel 2025, spinta dall’aumento delle strutture di GNL nordamericane. Tuttavia, questa crescita dell’offerta è parzialmente compensata dall’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, ha affermato l’Aie.
Nel complesso, la domanda europea di gas naturale è diminuita dal 2022 a causa dell’aumento della capacità di energia rinnovabile e della debole domanda di gas industriale in un contesto di mercati del gas volatili con picchi di prezzo.
NEL 2024 IMPORT GNL CALATO DEL 19%: L’OUTLOOK DI SHELL
“Mentre il GNL ha continuato a svolgere un ruolo fondamentale nella sicurezza energetica europea nel 2024, le importazioni sono diminuite di 23 milioni di tonnellate, ovvero del 19%, grazie alla forte produzione di energia rinnovabile e di una limitata ripresa della domanda di gas industriale”, ha affermato Shell, nel suo LNG Outlook 2025 il mese scorso.
Tuttavia, le rigide temperature invernali e i periodi di scarsa produzione di energia eolica hanno determinato forti prelievi di gas dagli stoccaggi che, uniti alla scadenza dei flussi di gasdotto russo attraverso l’Ucraina, hanno fatto salire i prezzi, ha aggiunto Shell. Shell ha osservato che si prevede che l’Europa aumenterà le importazioni di GNL nel 2025 per rifornire le sue riserve di gas.