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stoccaggi gas

L’Europa potrebbe aver bisogno di 10 miliardi di euro extra per riempire gli stoccaggi di gas

Secondo la società di analisi Kpler, raggiungere l’obiettivo del 90% di riempimento delle riserve di gas richiederà 57,7 miliardi di metri cubi di iniezioni nette, pari a circa 250 carichi di GNL extra

L’Europa quest’anno potrebbe aver bisogno di fino a 250 carichi extra di GNL, per un costo di almeno 10 miliardi di euro, per riempire gli stoccaggi di gas esauriti prima dell’inverno. È quanto affermano diversi analisti.

Durante l’inverno 2024-2025 la domanda di gas è stata più alta rispetto allo scorso anno, a causa di un clima più freddo e meno ventoso. Di conseguenza, vi sono stati maggiori prelievi dalle riserve di gas dell’Unione europea, che ora sono piene per poco meno del 34%, il livello più basso dal 2022.

I DATI SULLE RISERVE DI GAS ITALIANE ED EUROPEE

Come mostrano i dati di Gas Infrastructure Europe (GIE), le riserve di gas dell’Italia attualmente sono piene al 43,05%, circa 10 punti percentuali in più rispetto alla media dei Paesi Ue (33,73%).

IN ESTATE L’EUROPA DOVRÀ ACQUISTARE MOLTO GNL

In base agli attuali obiettivi della Commissione europea, stabiliti per aiutare a prevenire carenze di approvvigionamento in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, gli stoccaggi di gas in tutta l’Ue devono essere di nuovo pieni al 90% entro il 1° novembre. Con più combustibile da acquistare e meno forniture in arrivo tramite gasdotto, l’Europa dovrà fare affidamento sul GNL scambiato a livello globale e pagare un premio per attrarre carichi in concorrenza con gli acquirenti in Asia.

“Questa primavera ed estate l’Europa dovrà acquistare in modo piuttosto aggressivo per rifornire le scorte”, ha detto Jason Feer, responsabile globale business intelligence dell’agenzia di intermediazione energetica e marittima Poten and Partners.

RIEMPIRE GLI STOCCAGGI UE COSTERÀ OLTRE 10 MILIARDI DI EURO

Secondo la società di analisi Kpler, raggiungere l’obiettivo del 90% richiederà 57,7 miliardi di metri cubi di iniezioni nette, 25,8 mmc in più anno su anno o fino a 250 carichi di GNL extra. Sulla base dell’attuale prezzo di riferimento del gas europeo di circa 41 euro/MWh, questo rappresenterebbe un costo aggiuntivo di 10,3 miliardi di euro per riempire gli stoccaggi.

Kpler prevede un prezzo medio del gas di circa 41,60 euro/MWh nella stagione di iniezione dal 1° aprile al 31 ottobre, in aumento del 19% anno su anno.

L’EUROPA POTREBBE NON RAGGIUNGERE IL 90% DI RIEMPIMENTO

Sul mercato, però, in pochi pensano che l’Europa raggiungerà il suo obiettivo. “Quello che potrebbe accadere è che l’obiettivo del 1° novembre verrà posticipato, dando più margine di manovra agli importatori europei per raggiungere gli obiettivi quest’anno”, ha affermato Steven Swindells, analista del GNL di Poten and Partners.

La Commissione europea sta infatti valutando di allentare i requisiti sugli stoccaggi: l’ultima proposta suggerisce di raggiungere il 90% in qualsiasi momento tra il 1° ottobre e il 1° dicembre, accettando anche livelli inferiori in alcuni casi, per allentare la pressione del mercato. Secondo Kpler, le riserve europee potrebbero essere piene al 76-78% entro il 1° novembre 2025, e comunque essere conformi alle probabili nuove normative. Secondo gli analisti, ciò richiederebbe comunque 120 carichi di GNL aggiuntivi anno su anno.

I PREZZI DEL GAS IN ESTATE E GLI INCENTIVI DI MERCATO

La necessità di rifornimento ha aumentato i prezzi del gas per l’estate, che in genere è un periodo di bassa domanda utilizzato per acquistare gas per le riserve. Negli ultimi mesi i contratti estivi sono stati scambiati ad un premio rispetto a quelli invernali, e “non si prevede che l’iniezione di GNL o gas negli stoccaggi europei farà guadagnare soldi ai trader”, ha affermato Feer di Poten and Partners, aggiungendo che “questo sicuramente scoraggerà i riempimenti degli stoccaggi, a meno che la struttura del mercato non cambi”.

I primi segnali di questo cambiamento forse stanno emergendo, con i contratti forward di riferimento europei che stanno diventando più costosi di quelli a breve termine. “Ciò segnala che, ad un certo punto nel prossimo futuro, potremo avere degli incentivi per l’iniezione”, ha affermato Regalado di Kpler. Senza un incentivo basato sul mercato, i governi potrebbero dover offrire dei sussidi per garantire che gli stoccaggi vengano riempiti, una mossa precedentemente ipotizzata dalla Germania.

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