Trump ricatta l’Ue con i dazi: “Acquistate più GNL e armi Usa”. Centrodestra unito sulle nomine. Elkann: “Sfide Ferrari nel 2025 auto elettrica e vela”. La rassegna Energia
Trump detta le condizioni all’Ue. Il tycoon chiede a Bruxelles più acquisti di armi e gas Usa per eliminare o ridurre i dazi sulle importazioni di prodotti europei. Le cifre sono da capogiro: 100-150 miliardi di metri cubi di GNL. Ursula von der Leyen ha proposto ai leader dei 27 Paesi di accettare il piano di Washington, ma non tutti sembrano disposti ad accettare il ricatto americano. Le nomine di Autostrade, Fincantieri, Snam e Italgas riappacificano il centrodestra. Nessuna sorpresa per i vertici di Fincantieri, con Pierroberto Folgiero ad e Biagio Mazzotta presidente. Ok di Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini a Arrigo Giana nuovo ad di Autostrade. Paolo Gallo confermato ad di Snam, con Paolo Ciocca probabile presidente. Stefano Venier lascia invece il suo ruolo di ad di Snam in favore di Agostino Scornajenchi. Bernardo Mattarella, invece, viene confermato nel ruolo di amministratore delegato di Invitalia. La prima auto elettrica e la vela sono le due sfide principali di Ferrari nel 2025. A dirlo è John Elkann, presidente di Stellantis. La rassegna Energia.
TRUMP: “DAZI RIDOTTI SE L’UE COMPRA PIU’ ARMI E GAS”
“I consiglieri di Donald Trump hanno consegnato una lunga lista di richieste, o di pretese, al Commissario al commercio Ue, Maros Šefcovic. In cambio della cancellazione, o almeno della riduzione dei Dazi, gli americani vogliono vendere più gas liquido e più armi agli alleati del Vecchio Continente. Sarà lo stesso concetto che oggi Trump ripeterà a Giorgia Meloni. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto ai leader dei 27 Paesi di accettare lo schema di Washington. (…) I produttori di gas americani hanno già ottenuto grandi vantaggi sul mercato europeo, con la riduzione e poi, dal primo gennaio 2025, con il sostanziale stop delle importazioni dalla Russia. Alla fine del 2024 il gas liquido naturale americano copriva il 19,4% delle importazioni europee, con una vendita di 56,2 miliardi di metri cubi: più del doppio rispetto al 2021. Nel 2024, ha fatto meglio solo la Norvegia, con 87,8 miliardi di metri cubi, pari al 30,3% dell’import europeo, considerando tutti i tipi di forniture (tubi e navi). Ora la Casa Bianca vorrebbe un aumento sostanzioso dell’export. A Washington circolano numeri iperbolici: 100-150 miliardi di metri cubi. Ma è difficile fare previsioni sulla cifra che potrebbe entrare in un accordo complessivo. Trump sta incentivando la produzione interna e quindi la ricerca di altri mercati di sbocco. I clienti migliori in Europa sono Francia, Spagna, Italia, Olanda e Belgio. (…) In definitiva la manovra della Commissione può contare sull’appoggio dei principali Paesi Ue. Certo, anche se si dice sottovoce, l’arrivo di più gas americano rischia di rallentare lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”, si legge su Il Corriere della Sera.
“Lo scenario è completamente diverso sulla seconda richiesta Usa: comprate più armi. Qui gli Stati Uniti partono da una situazione di quasi egemonia. Il mercato europeo è molto importante per le multinazionali americane, soprattutto per le quattro big che da sole assorbono quasi la metà degli ordinativi interni ed esteri: Lockheed Martin, Raytheon Technologies, General Dynamics, Boeing. Nel complesso, dal 2020 al 2024, l’industria militare Usa ha aumentato dal 233% l’export nei Paesi europei. (…) Il «Rapporto Draghi» segnala che tra il 2022 e il 2023 i governi europei hanno acquistato il 78% di armi e mezzi militari dagli Usa. Quanto vale questo giro d’affari? Il calcolo è difficile, ma secondo le stime più quotate le imprese Usa starebbero gestendo contratti di fornitura per almeno 50 miliardi di dollari. Quasi tutti gli Stati europei non hanno un’industria nazionale e importano una grande parte del loro fabbisogno per la difesa dagli Stati Uniti. Trump conta di aumentare questa dipendenza, con un’evidente contraddizione. (…) Ma c’è un problema anche all’interno dell’Unione europea. Il presidente francese Emmanuel Macron sta frenando le trattative, richiamando gli altri leader a non ridimensionare sul nascere il Piano di riarmo proposto dalla Commissione e approvato dal Consiglio. Uno degli obiettivi è favorire l’integrazione e la crescita dell’industria militare europea. La Ue mette a disposizione 150 miliardi di euro per incentivare progetti comuni. (…) Chiaramente, Macron punta a ottenere ordinativi per le industrie francesi. Con lui potrebbe schierarsi il nuovo cancelliere tedesco, Friedrich Merz. E allora le trattative con Trump potrebbero complicarsi”, continua il giornale.
LE NOMINE DI FINCANTIERI, SNAM, ITALGAS E AUTOSTRADE
“Hai voglia a raccontarli divisi, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, pronti a scatenare l’iradiddio. Alla fine le nomine tengono uniti i leader del centrodestra. C’è un contorno, fatto di quotidiana letteratura sincopata tra strappi e ultimatum. E poi c’è la ciccia, come si dice a Roma. La riprova, puntuale come il cannone del Gianicolo, si è presentata con il valzer di presidenti, amministratori delegati e consiglieri che da oggi prenderanno forma. L’altro giorno Cassa depositi e prestiti ha riunito il comitato nomine, oggi il cda della “cassaforte d’Italia” di via Goito renderà note le liste dei consiglieri per convocare poi le rispettive assemblee delle società interessate ai cambiamenti. Tutto secondo programmi o quasi: Autostrade, Fincantieri, Snam e Italgas. Gioco, partita, incontro. (…) Si parte da Fincantieri, destinata a entrare nel dossier che oggi pomeriggio alle 18 (ora italiana) Giorgia Meloni potrebbe presentare a Donald Trump nel nome di un maggiore impegno della società negli Usa. Nessuna sorpresa: disco verde per il tandem Pierroberto Folgiero (ad) e Biagio Mazzotta, ex Ragioniere dello stato, confermato presidente dopo la scomparsa del generale Claudio Graziano. (…) Discorso diverso per Autostrade: è stato scelto come amministratore delegato, con il via libera di Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, Arrigo Giana, già manager delle aziende romane e milanesi di trasporto pubblico (Atac e Atm). Prenderà il posto di Roberto Tomasi. Ieri il suo commiato con una lettera pubblica inviata ai dipendenti nella quale ripercorre questi anni alla guida di Aspi, dal momento più difficile del post ponte Morandi a Genova fino ad oggi, sottolineando l’impegno di tutti per la rigenerazione della rete autostradale. La lettera apre così: “Diecimila volte grazie. Tante volte quanti siete voi, donne e uomini del Gruppo”. Nella lettera Tomasi rivolge un apprezzamento per il supporto a consiglieri e sindaci e augura buon lavoro al futuro ad e presidente “per le grandi sfide che si trovano di fronte”, si legge su Il Foglio.
“Come presidente della società Ecco Antonio Turicchi, già in Ita nonché protagonista della complessa trattativa che ha portato all’accordo con i tedeschi di Lufthansa e, prima ancora, dirigente a Cassa depositi e prestiti. E’ considerato un uomo di garanzia, con ottimo rapporti al ministero dell’Economia, e un buon gradimento a Palazzo Chigi. A Italgas il centrodestra ha deciso per il bis di Paolo Gallo: si tratta del quarto mandato consecutivo. Come presidente della società prende forza il nome di Paolo Ciocca, già al vertice di Open fiber, al Dis, alla Consob e al Tesoro. (…) La novità che ha fatto più discutere riguarda Snam, dove l’attuale amministratore delegato Stefano Venier non è stato confermato lasciando il posto ad Agostino Scornajenchi, attuale ceo di Cdp Venture, con pesanti risultati, ed ex direttore finanza e controllo di Terna. “Il suo profilo tecnico e la lunga esperienza nel settore energetico e infrastrutturale lo rendono una figura apprezzata trasversalmente da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia”, dice chi è vicino al dossier. La sua nomina è stata proposta ufficialmente da Antonio Tajani e ha trovato il via libera di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Per la presidenza della società è stato indicato, invece, il nome di Alessandro Zehentner, pescato dal cda di Enel, e fortemente voluto da Fratelli d’Italia. Le nomine delle controllate ha scatenato anche dentro Cdp un certo trambusto. (…) Sullo sfondo c’è anche da segnalare la riconferma, data da tutti per scontata, di Bernardo Mattarella nel ruolo di amministratore delegato di Invitalia. In questo equilibrio di incastri, competenze e sensibilità politiche c’è la riprova di come qualsiasi scossone di carta, quelli che si leggono sui giornali, alla fine resti senza conseguenze quando il governo si trova a dover decidere il classico “chi va dove” e “a fare cosa”. Sono le nomine, bellezza”, continua il giornale.
ELKANN: “LE SFIDE DI FERRARI DEL 2025 SONO L’AUTO ELETTRICA E LA VELA”
“La Ferrari è pronta a lanciare nuove «sfide», anche in campi mai esplorati prima. Nell’anno in cui verrà presentata la prima auto elettrica il Cavallino si lancerà nel mondo della vela. Due elementi centrali per il presidente di Ferrari, John Elkann, che nell’assemblea generale ha indicato la prima vettura solo a batteria e i piani per varare la prima barca pensata dalla Casa di Maranello. Il 14 maggio all’interno del circuito di Fiorano sarà presentato il progetto che riguarda la vela, una sfida guidata da Giovanni Soldini nel ruolo di team principal. (…) «La ricerca delle massime performance sul mare e di soluzioni concrete per la sostenibilità – ha sottolineato Elkann durante l’assemblea ad Amsterdam – darà origine a innovazioni che saranno un importante stimolo per l’evoluzione delle Ferrari su strada e su pista». L’appuntamento, invece, con la prima Ferrari elettrica è fissato per il 9 ottobre, in occasione del Capital Markets Day”, si legge su La Repubblica.
“Guardiamo con fiducia a un altro importante capitolo della nostra storia, sarà pieno di nuovi momenti emozionanti e memorabili », ha detto Elkann che ha ricordato l’inaugurazione dell’e- building, il 21 giugno 2024 alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Momento di grande orgoglio, che segna il completamento di decenni di competenze e pone le basi per una nuova era», ha detto. L’amministratore delegato Benedetto Vigna, rispetto al 2024, ha parlato di «anno straordinario, di crescita, con traguardi importanti in ogni ambito: dalle corse, alle auto sportive, al lifestyle». (…) Gli azionisti hanno approvato il bilancio, che si è chiuso con utile netto di 1,5 miliardi, e il dividendo pari a 2,986 euro per azione, per un totale di 534 milioni totali. Nel 2025 previsti sei nuovi modelli, uno dei quali sarà la Ferrari elettrica. Vigna ha ricordato che la casa di Maranello ha aggiornato la politica commerciale negli Usa dopo l’introduzione dei dazi da parte di Trump”, continua il giornale.