Le terre rare potrebbero far cambiare idea a Trump sui dazi. Il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, avverte: “Serve un’intesa con la Cina sui dazi, la situazione è insostenibile”
I dazi si ritorcono conto gli Usa e rischiano di danneggiare pesantemente l’economia statunitense. Le terre rare sono il tallone d’Achille di Trump. La Cina potrebbe chiudere i rubinetti delle terre rare, minerali essenziali per l’industria americana e per la difesa. Il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, intervenendo durante un evento organizzato da J.P. Morgan Chase a Washington, ha sottolineato che spera in una de-escalation poiché la situazione è ormai insostenibile.
LE TERRE RARE SCONFIGGERANNO I DAZI?
Le terre rare rischiano di far fallire la strategia di Trump. Infatti, il gruppo di 17 elementi chimici strategici per la transizione digitale ed energetica possono distruggere i piani del tycoon di “rendere l’America di nuovo grande”. La Cina potrebbe infatti rispondere ai dazi del 3.521% sui pannelli solari interrompendo le forniture di questi minerali agli Stati Uniti. Una mossa che avrebbe conseguenze potenzialmente devastanti sull’economia americana, già provata dalla prima reazione cinese.
“Attualmente dipendiamo dalla Cina per il 72% dei 17 metalli noti come terre rare, usati in tutto, dal vetro alla ceramica, ai convertitori catalitici. E nel sottogruppo delle terre rare pesanti, la Cina è l’unico produttore mondiale di sei di esse”, ha detto Bessent, secondo quanto riporta La Stampa.
LA CASA BIANCA E’ OTTIMISTA
La Casa Bianca, intanto, si dice ottimista riguardo un possibile accordo commerciale tra Usa e Cina. La portavoce, Karoline Leavitt, ha reso noto che i negoziati “stanno andando bene”. Tuttavia, la Cina non sembra dello stesso avviso. Infatti, Pechino ha pronto un piano per promuovere lo yuan e i sistemi di pagamento collegati su scala internazionale per ridurre la dipendenza dal dollaro Usa e aumentare il numero di transazioni in valuta cinese nel Sud-est Asiatico. Una mossa che potrebbe accompagnarsi alla vendita in massa di titoli di Stato americani per qualche giorno, per mandare in tilt il mercato obbligazionario e indebolire il dollaro.