Skip to content
idrogeno

La raccomandazione ACER 02/2025: come ripartire i costi dell’idrogeno

Pubblicata la Raccomandazione ACER 02/2025 per ripartire i costi delle reti di idrogeno, garantendo tariffe sostenibili e contributi equi. I contenuti del documento e il punto in Italia e in Europa

L’Agenzia per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia dell’Unione Europea (ACER) ha diffuso la Raccomandazione 02/2025, un documento che per la prima volta delinea un quadro metodologico volto a ripartire nel tempo i costi delle reti di idrogeno in Europa. L’obiettivo dichiarato è duplice: garantire tariffe sostenibili per i primi utenti e al contempo far sì che chi si collegherà in futuro contribuisca in modo equo.

LA RACCOMANDAZIONE ACER 02/2025

Nel testo, adottato il 28 luglio, ACER sottolinea come lo sviluppo delle reti di idrogeno – ritenuto cruciale per centrare la neutralità climatica entro il 2050 – sia gravato da notevoli rischi finanziari, avvertendo che l’incertezza sulla domanda futura e gli ingenti investimenti iniziali, potrebbero scoraggiare sia gli operatori sia i clienti se non si introducono strumenti di mitigazione.

RISCHI E NECESSITÀ

Secondo ACER, senza un meccanismo adeguato i “primi utilizzatori” rischierebbero di sobbarcarsi tariffe proibitive, minando la diffusione stessa della tecnologia. Allo stesso tempo, i nuovi entranti dovrebbero partecipare al finanziamento infrastrutturale, pena un’eccessiva concentrazione dei costi sui pionieri del settore.

MECCANISMO DI ASSEGNAZIONE INTERTEMPORALE

La proposta prevede di far gravare una quota dei costi attuali su periodi futuri, diluendoli su più decenni. In questo modo si alleggerisce il carico tariffario iniziale, assicurando però che gli utenti successivi contribuiscano al rimborso degli investimenti realizzati. “Si tratta di uno strumento essenziale per evitare che i primi utenti sopportino tariffe sproporzionate, garantendo al contempo che anche gli utenti futuri contribuiscano equamente al finanziamento dell’infrastruttura”, si legge nel documento adottato da ACER il 28 luglio.

EVITARE LA FRAMMENTAZIONE

ACER richiama l’attenzione sul rischio di creare sistemi normativi divergenti fra Paesi. La metodologia dovrà dunque integrarsi con le norme nazionali su accesso e tariffe e con i futuri codici di rete europei sull’idrogeno, attesi in vigore dal 2027.

GRADUALITÀ, TRASPARENZA E VALUTAZIONE CONTINUA

ACER raccomanda un approccio graduale e trasparente, basato su scenari di domanda realistici e su una solida gestione del rischio, con piani nazionali sottoposti a monitoraggio e revisioni periodiche. Le procedure amministrative devono essere chiare, con una netta separazione tra costi fissi e variabili per tariffe più precise. Infine, sono suggeriti incentivi a lungo termine — come sconti per chi prenota capacità in anticipo o contratti vincolanti — per premiare i primi utenti e garantire la sostenibilità dell’infrastruttura nel tempo.

CONTESTO EUROPEO: IL PROGRAMMA WANDA E LE SPERIMENTAZIONI NAZIONALI

La Germania, attraverso il programma WANDA, è finora l’unico Paese ad aver implementato un meccanismo di questo tipo, mentre Danimarca, Austria, Belgio e Paesi Bassi si trovano in diverse fasi di progettazione dei propri quadri regolatori. ACER precisa che non esiste ancora una “best practice” universalmente applicabile, e che il suo approccio attuale si basa su principi generali piuttosto che su regole dettagliate.

LA SITUAZIONE ITALIANA: PNRR, INFRASTRUTTURE E SFIDE REGOLATORIE

In Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato oltre 3 miliardi di euro all’idrogeno verde, puntando su elettrolizzatori per circa 1 GW/anno e su una dorsale nazionale da sud a nord. Entro il 2026 sono attesi investimenti in stazioni di rifornimento e reti dedicate, pur con una capacità installata (poche centinaia di MW) ancora lontana dagli obiettivi europei.

Mancano però un quadro nazionale per l’assegnazione intertemporale dei costi e un coordinamento efficace tra regolatori, operatori e investitori. Con il recepimento del pacchetto UE su gas decarbonizzato e idrogeno previsto entro agosto 2026, l’Italia dovrà adeguare le proprie regole per evitare frammentazioni e attrarre capitali nel settore, in vista di una rete infrastrutturale allineata alle nuove linee guida ACER.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su