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Il Governo accelera ancora sulle rinnovabili: autorizzazioni più semplici, stop ad aggravi e nuove regole per accumuli

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in via preliminare al testo Unico sulle rinnovabili che modifica le norme sulle procedure per gli impianti FER, recependo le indicazioni degli operatori e della direttiva europea RED III per accelerare gli investimenti e raggiungere gli obiettivi del PNRR.

Il governo accelera sulla semplificazione dei regimi amministrativi per le energie rinnovabili, esaminando un decreto legislativo correttivo che mira a perfezionare e consolidare il percorso autorizzativo per i nuovi impianti. Tra le novità principali, l’eliminazione di alcuni aggravi procedurali introdotti con la precedente normativa, un’estensione dei termini per la presentazione dei progetti, nuove definizioni per gli impianti ibridi e gli accumuli, e l’introduzione di meccanismi alternativi per la risoluzione delle controversie.

Il testo visionato da Energia Oltre, che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 190 del 2024, ha ricevuto oggi l’esame preliminare del Consiglio dei Ministri. Come illustrato nella relazione di accompagnamento, il provvedimento nasce per risolvere criticità emerse dall’applicazione della disciplina in vigore e recepisce le osservazioni delle associazioni di settore, con l’obiettivo di allineare l’ordinamento italiano alla nuova direttiva europea RED III e di raggiungere gli obiettivi del PNRR (Missione 7 – REPowerEU).

STOP AGLI AGGRAVI BUROCRATICI E PIÙ CHIAREZZA SU EDILIZIA LIBERA E PAS

Una delle modifiche più significative, fortemente richiesta dalle associazioni di settore, è la soppressione di alcuni passaggi burocratici che, secondo gli operatori, avrebbero rappresentato un pesante aggravio per la realizzazione di nuovi interventi, specialmente quelli in edilizia libera.

Con il supporto del Ministero delle Infrastrutture, il decreto interviene per allineare la disciplina delle rinnovabili con il testo unico dell’edilizia. In sostanza, vengono chiariti i titoli necessari per gli interventi edilizi:

Per gli interventi in attività libera, il proponente dovrà effettuare la comunicazione o acquisire il titolo edilizio necessario prima di avviare i lavori.

Per i progetti in Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), andrà allegata l’eventuale CILA o SCIA. Se l’intervento richiede il permesso di costruire, questo andrà ottenuto prima di avviare la PAS.

L’autorizzazione unica comprenderà anche tutti i titoli edilizi necessari.

NUOVE DEFINIZIONI: DA “AVVIO LAVORI” A “IMPIANTO IBRIDO”

Il decreto interviene poi su diverse definizioni chiave per garantire maggiore certezza giuridica e coerenza con le normative europee sugli aiuti di Stato:

Avvio Lavori: Viene rivista la definizione per allinearla a quella europea, considerando “avviato” un intervento al momento dell’assunzione della prima obbligazione giuridicamente vincolante che rende l’investimento irreversibile (es. ordine delle attrezzature).

Impianto Ibrido: La definizione viene integrata per includere esplicitamente anche gli impianti rinnovabili abbinati a un sistema di accumulo.
Opere Connesse e Infrastrutture Indispensabili: Vengono introdotte definizioni specifiche per fare chiarezza su questi elementi cruciali per la realizzazione dei progetti.

DIGITALIZZAZIONE E PIATTAFORMA UNICA (SUER)

Viene rafforzato il ruolo della Piattaforma Unica Digitale (SUER). La trasmissione dei modelli unici per l’attività libera passerà direttamente dal soggetto proponente alla piattaforma, e non più tramite i gestori di rete, per includere anche i progetti che non immettono energia in rete (es. pompe di calore). Viene inoltre garantita l’interoperabilità della piattaforma, in linea con gli obiettivi del PNRR.

RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE: IL RUOLO DI ARERA E ACQUIRENTE UNICO

Accogliendo le indicazioni della Commissione Europea e della direttiva RED III, il decreto introduce una disciplina specifica per la risoluzione alternativa delle controversie. Per evitare il lungo e costoso contenzioso giurisdizionale, vengono previsti meccanismi extragiudiziali di semplice e facile accesso.

Il ruolo di definire questi meccanismi viene affidato ad ARERA, l’autorità per l’energia, in virtù della sua terzietà e competenza tecnica. La gestione operativa delle procedure di conciliazione, invece, sarà affidata ad Acquirente Unico S.p.A., che già gestisce il Servizio Conciliazione per i clienti finali.

Questo intervento correttivo, supportato anche da uno studio dell’OCSE, si pone quindi l’obiettivo di creare un quadro normativo più snello, chiaro e coerente, in grado di accelerare concretamente gli investimenti in fonti rinnovabili nel nostro Paese.

PICHETTO: PASSAGGIO FONDAMENTALE PER DARE SPRINT A RINNOVABILI

“Questo correttivo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – rappresenta un passaggio fondamentale per dare ancora più sprint alle rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che finora ne hanno condizionato lo sviluppo”. “E’ un intervento, frutto del lavoro congiunto con i colleghi Casellati e Zangrillo – conclude Pichetto – che presta ascolto al settore e consolida il nostro percorso per centrare gli obiettivi ambientali ed energetici”.

“Con questo correttivo abbiamo voluto dare un’altra risposta concreta al Paese: meno burocrazia, più efficienza, più energia pulita. È una riforma che semplifica le regole e accelera i processi. Perché la transizione ecologica sia un’opportunità di crescita e competitività per l’Italia e non un freno per le imprese” ha dichiarato il ministro per le riforme istituzionali, Elisabetta Casellati.

LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

IL DECRETO LEGISLATIVO

 

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