Si svolgerà oggi pomeriggio a Mirafiori il primo incontro ufficiale tra l’ad di Stellantis, Filosa e i sindacati italiani. Sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del Piano Italia
Si avvicina il primo incontro tra Stellantis, Filosa e i sindacati. Dopo l’annuncio del maxi investimento di 13 miliardi di dollari negli Usa da parte dell’azienda automobilistica, le sigle sindacali hanno storto il naso e chiedono più attenzione verso l’Italia.
INCONTRO CON I SINDACATI
Nel pomeriggio di oggi si terrà a Mirafiori il primo incontro dell’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, con i sindacati. Una riunione per fare il punto sullo stato di avanzamento del “Piano Italia” e soprattutto per conoscere i segretari delle sigle sindacali – che l’hanno più volte sollecitato – a cinque mesi dalla sua nomina alla guida del gruppo, secondo quanto riporta La Stampa. Proprio Mirafiori, lo storico stabilimento torinese, era stata la prima tappa del suo tour fra le fabbriche. In quell’occasione, aveva portato agli operai pizzette e sfogliatelle e detto fieramente: «Sono uno di voi. Conosco i vostri sforzi». Ora sul tavolo dovrà portare ben più di qualche sfogliatella, perché si parlerà anche del crollo della produzione nazionale, dopo i dati diffusi dalla Fim-Cisl: – 31,5% dei volumi nei primi nove mesi del 2025: 265.490 veicoli prodotti e metà dei lavoratori sotto ammortizzatori sociali.
PIANO ITALIA
Il Piano Italia di Stellantis è un accordo con il governo italiano in cui l’azienda automobilistica prevede investimenti per modernizzare gli stabilimenti italiani e salvaguardare l’occupazione, introducendo modelli ibridi ed elettrici e aumentando la capacità produttiva. Per il 2025 Stellantis prevede un investimento di circa 2 miliardi di euro negli stabilimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori operanti in Italia. A proposito di eventuali aggiustamenti al Piano Italia, che potrebbero arrivare a breve, Filosa aveva già evidenziato che si tratta di «un impegno molto importante, fortemente voluto dal presidente Elkann. Vedremo con il proseguo delle implementazioni e delle allocazioni industriali cosa succederà sui volumi, per me l’impatto sarà positivo. Speriamo anche che la domanda sul mercato evolva bene».
SINDACATI: “PIU’ ITALIA”
I sindacati, come scrive La Stampa, sono intenzionati a chiedere un’«analoga attenzione per l’Italia» dopo l’annuncio dei giorni scorsi del maxi investimento di 13 miliardi di dollari negli Usa. «Mai come ora sono necessari importanti investimenti in Italia per mettere in sicurezza tutti gli stabilimenti, rilanciare le produzioni soprattutto mass market e l’occupazione», ha sottolineato il segretario generale della Fiom, Michele De Palma. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, conclude: «Speriamo che possa iniziare un percorso di confronto con il nuovo gruppo dirigente, per rilanciare le fabbriche e gli enti di ricerca italiani. Alcune cose pensiamo si possano e si debbano fare subito».
MIRAFIORI VUOLE UN SECONDO MODELLO
Lo storico stabilimento di Mirafiori da gennaio a settembre ha prodotto 18.000 vetture, quasi tutte Fiat 500 e i primi esemplari di preproduzione dell’ibrida. Cifre che spaventano i sindacalisti, come sottolinea Rocco Cutrì della Fim: «significa un calo produttivo del 17% raffrontato a un anno che già era stato da record negativo. All’inizio di novembre partirà la produzione vera e propria della 500 Ibrida. Da qui a gennaio, bisognerà produrne 5.000. L’obiettivo entro due anni è di 100.000 annue». Adesso Mirafiori vuole un secondo modello, una vettura «quattro posti, massimo 13.000 euro di prezzo», dice Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Torino. L’alternativa allo studio è produrre un’auto di origine cinese con il marchio Opel, forte dell’accordo stretto due anni fa con Leapmotor. Stellantis potrebbe quindi iniziare a realizzare nello stabilimento vetture cinesi, tanto pubblicizzate sui giornali di Elkann, rischiando così di cannibalizzare le city car Fiat.