Proposta della Commissione per stabilizzare il mercato di trasporti ed edilizia: aste anticipate al 2027 e fondo BEI da 6 miliardi per gli investimenti iniziali.
Un intervento strutturale per calmierare i prezzi e garantire un avvio ordinato del nuovo mercato del carbonio. La Commissione Europea ha adottato oggi una proposta legislativa mirata a modificare la decisione sulla Riserva Stabilizzatrice del Mercato (MSR) specifica per l’ETS2, il nuovo sistema di scambio di quote di emissione dedicato ai settori del trasporto su strada, dell’edilizia e della piccola industria. L’iniziativa risponde direttamente alla necessità di assicurare una transizione graduale verso il nuovo regime, attuando gli impegni presi dal Commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, durante l’ultimo Consiglio Ambiente. L’obiettivo primario è duplice: accelerare gli investimenti iniziali e prevenire shock di prezzo che potrebbero gravare su cittadini e imprese.
IL MECCANISMO DI CONTROLLO DEI PREZZI: LA SOGLIA DEI 45 EURO
Il cuore della proposta risiede in un potenziamento dei meccanismi di intervento automatico qualora le quotazioni della CO2 dovessero schizzare verso l’alto. La Commissione ha introdotto un sistema di integrazione (“top-up”) che prevede il raddoppio del numero di quote da immettere sul mercato se il prezzo del carbonio dovesse superare la soglia dei 45 euro per tonnellata (valore calcolato ai prezzi del 2020). Questa misura garantisce una risposta incisiva e rapida alle fluttuazioni: grazie a questo correttivo, sarà possibile rilasciare fino a 80 milioni di quote aggiuntive ogni anno, a partire dall’inizio delle aste fino alla fine del 2029. Si tratta di un volume significativo, superiore alla riduzione annuale di emissioni richiesta dall’ETS2, stimata in 60 milioni di tonnellate di CO2.
STABILITÀ A LUNGO TERMINE E BUFFER AGGIUNTIVI
Oltre alla gestione dei picchi di prezzo a breve termine, la proposta mira a consolidare la resilienza del sistema su un orizzonte temporale più ampio. Viene infatti estesa la validità delle quote ETS2 detenute nella riserva oltre la scadenza originaria del 2030. Questa modifica tecnica permette di mantenere disponibili tutti i 600 milioni di quote accantonate, pronte a essere immesse sul mercato in qualsiasi momento si renda necessario stabilizzare i prezzi. Tale quantità rappresenta un “tesoretto” strategico, equivalente a dieci anni di riduzione delle emissioni previste dal sistema. A ciò si aggiunge la proposta di un buffer supplementare, concepito per assicurare interventi ancora più tempestivi e fluidi nel caso in cui l’offerta di quote dovesse scendere sotto determinati livelli critici.
ASTE ANTICIPATE E MECCANISMO DI FRONTLOADING
Parallelamente alle modifiche sulla riserva, l’Esecutivo comunitario sta lavorando per anticipare i flussi finanziari e dare ossigeno agli investimenti green. La Commissione propone di avviare le aste dell’ETS2 in anticipo, rendendo disponibili i ricavi già nel 2027. Questa mossa permetterebbe di fornire un segnale di prezzo chiaro al mercato e finanziare gli investimenti iniziali. Su questo fronte, sono già state avviate le consultazioni con gli esperti degli Stati membri per modificare il regolamento sulle aste, con l’adozione prevista per l’inizio del 2026. Inoltre, in sinergia con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), si sta valutando un meccanismo di anticipazione (“frontloading”) che potrebbe sbloccare fino a 6 miliardi di euro nel biennio 2026-2027. Queste risorse andrebbero a sommarsi ai proventi nazionali dell’ETS2 e al Fondo Sociale per il Clima.
L’ITER LEGISLATIVO E LO SCENARIO POLITICO
La proposta di modifica della MSR risponde alle richieste avanzate da un’ampia maggioranza di Stati membri e deputati europei e, tecnicamente, può essere attuata senza dover riaprire la Direttiva ETS generale. Tuttavia, il testo dovrà ottenere il via libera sia dal Consiglio che dal Parlamento Europeo prima di entrare in vigore. Sullo sfondo rimane la questione della data di avvio del sistema: nell’ambito dei negoziati sulla proposta per l’obiettivo climatico 2040, entrambi i co-legislatori hanno inserito nelle rispettive posizioni l’ipotesi di un rinvio di un anno dell’operatività dell’ETS2, facendola slittare al 2028. I negoziati inizieranno a breve e l’approvazione delle odierne misure di stabilità sarà un passaggio necessario prima che il sistema diventi pienamente applicabile, contribuendo in modo tecnologicamente neutrale all’obiettivo della neutralità climatica UE entro il 2050.


