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STEFANO ANTONIO DONNARUMMA FS

Donnarumma (Fs): “Investiti 18 miliardi in un anno e co-sviluppo per tagliare la bolletta”

L’ ad del del Gruppo Fs, Stefano Donnarumma fa il punto sullo stato di avanzamento del piano industriale 2025-2029. Investiti 18 miliardi in un anno e 177 miliardi entro il 2034 

Prezzi delle tariffe, puntualità dei treni, Alta velocità e Pnrr. Stefano Donnarumma, ad di Ferrovie dello Stato traccia un bilancio sul suo piano industriale 2025-2029 e sul futuro del gruppo.

IL BILANCIO 2025 DI FS

I numeri del bilancio 2025 del Gruppo FS indicano che in quest’anno “sono stati effettuati 18 miliardi di investimenti e  recuperato tre punti percentuali in termini di aumento della puntualità e che torneremo ad avere un risultato positivo”, spiega l’ad di Fs al Corriere della Sera. Secondo il numero uno di Fs i passeggeri nazionali sono aumentati a 577 milioni, da un anno all’altro e quelli internazionali (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Olanda, Grecia) crescono a 253 milioni, con un più 15%. E tra il 2025 e il 2026, “stiamo mettendo a terra interventi per 14 miliardi di cui 7 solo di Pnrr” ribadisce a Repubblica.

INVESTIMENTI CON RAB

Il punto cruciale è come finanziare gli investimenti sulla rete programmati al ritmo di almeno 10 miliardi all’anno, dopo che nel 2026 arriveranno gli ultimi 7 miliardi grazie al Pnrr. Restano il completamento di tratte come la Napoli- Bari, la Salerno-Reggio Calabria, la Milano-Trieste e il passante dell’Alta velocità a Firenze. Al Corriere della Sera Donnarumma fa il punto: “Vanno completate le opere previste dal piano decennale delle infrastrutture, elaborato da Fs e dallo Stato attraverso i suoi uffici. Stiamo guardando ad altri modelli di finanziamento”. Come il metodo della rab (regulated asset base), uno strumento di finanziamento che incentiva gli investimenti nei settori di utilità pubblica, garantendo l’equilibrio tra sostenibilità economica e benefici per la collettività. L’ipotesi è quella di applicare questo strumento alla rete dell’Alta velocità. “Si definisce un piano decennale e poi attraverso il pedaggio sui binari si remunera il capitale investito intorno al 5-6%”.

ALTA VELOCITA’

L’Alta Velocità secondo Donnarumma ha un valore regolatori di 10 miliardi: “I prezzi dei treni ad Alta velocità in Italia sono tra i più bassi d’Europa e, come detto, il pedaggio per transitare sui binari anche. Lasciando all’Authority di regolazione il compito di valutare i nuovi pedaggi, si può immaginare una crescita graduale di questo pedaggio per avvicinarsi ai livelli del resto d’Europa. Aprire a questa opportunità susciterebbe anche un interesse molto forte dei fondi italiani”. L’ad di Fs apre anche a nuovi investitori: “Aprire a una minoranza del 40%, garantirebbe 4 miliardi e la possibilità di accedere al credito. L’investitore che sottoscrivesse questo “grande bond”, dovrebbero avere la capacità di investimento nei successivi anni. Questo è lo schema di gioco”.

ALLEANZE E ACQUISIZIONI DI FS

L’alleanza con il fondo statunitense Certares è funzionale a portare le Frecce sotto la Manica, lungo la rotta da Parigi a Londra e il progetto sta entrando in una fase esecutiva. L’operazione costerà fino a 1 miliardo, tra personale, officine di manutenzione in Francia e flotta di treni. Il Gruppo FS vuole comprare il ramo d’azienda di Pizzarotti cui fanno capo le commesse per i lavori ferroviari con cantieri strategici come il nodo di Firenze, porzioni della Napoli-Bari e della Salerno-Reggio Calabria.

COSTO BOLLETTE E CARO ENERGIA

In un’altra intervista al Sole 24 Ore il ceo di Fs ribadisce un obiettivo nel settore energetico: “Non vogliamo diventare un’azienda energetica: puntiamo a garantirci l’energia che ci serve al miglior prezzo possibile. E lo facciamo non per metterla sul mercato ma per soddisfare i nostri scopi con un occhio puntato sul nostro fabbisogno”. Le Ferrovie consumano 7,5 terawattora annui, il 2% della domanda nazionale. Per questo hanno scelta di costituire una società ad hoc, Fs Energy, presieduta da Massimiliano Garri e guidata da Antonello Giunta, per dirigere lo sviluppo di tutte le attività energetiche del gruppo e rendere l’approvvigionamento energetico più sostenibile. ll piano punta a installare oltre 1 gigawatt di capacità rinnovabile entro il 2029 (circa 1,5 terawattora in caso di fotovoltaico) per arrivare a raddoppiare questa asticella entro il 2034 (3 TWh di fotovoltaico), ovvero il 40% dei consumi.

 

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