Dlgs accise arriva oggi in Consiglio dei Ministri. Agici: Elettricità -20% in 5 anni con accelerazione su rinnovabili, riforma mercato elettrico e riduzione costo gas. Il campione Ue delle batterie Northvolt si arrende. La rassegna Energia
Il Decreto accise approderà oggi in Consiglio dei Ministri, salvo soprese. La riforma sui carburanti prevede la possibilità che il Governo possa aumentare le accise sul gasolio e ridurre quelle sulla benzina da un minimo di 1 a un massimo di 1,5 centesimi di euro al litro. Il prezzo all’ingrosso dell’elettricità potrebbe scendere del 20% nei prossimi 5 anni, se l’Italia riuscirà ad accelerare lo sviluppo delle rinnovabili, compiere la riforma del mercato elettrico e ridurre il costo del gas. È quanto emerge dal report di Agici e Accenture intitolato “Un prezzo dell’elettricità più equilibrato per la sostenibilità e la competitività del Paese”. Northvolt è ufficialmente in bancarotta e il sogno di un campione Ue delle batterie di auto elettriche va in fumo. Gli impianti attivi e in cantiere sono a rischio, si salvano solo (per ora) i progetti in Germania e Usa. La rassegna Energia.
IL DECRETO ACCISE SU CARBURANTI IN ARRIVO OGGI IN CDM
“Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, vuole portare oggi, salvo soprese dell’ultima ora all’esame del Consiglio dei ministri con il correttivo alla delega fiscale. Nel pacchetto fiscale sono attesi anche l’ok finale al Testo unico riscossione e al decreto accise con il principio che il Governo, al fine di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, potrà aumentare le accise sul gasolio con una riduzione contestuale di quelle sulla benzina (…) In ciascuno degli anni del quinquennio sarà applicata, in un range compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro, una riduzione dell’accisa sulle benzine e un aumento, nella stessa misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“La bozza del decreto prevede espressamente che i maggiori incassi provenienti da questo bilanciamento delle accise sui carburanti saranno tutte destinate al trasporto pubblico locale. Oltre al concordato, il correttivo prevede modifiche di sistema ad adempimenti tributari, alla giustizia tributaria e alle sanzioni. (…) Tra le riscritture già annunciate in attesa di entrare nel correttivo c’è nche la revisione del reato di contrabbando, che di fatto si è allargato a macchia d’olio con l’introduzione dell’Iva tra i diritti di confine”, continua il giornale.
AGICI: ELETTRICITA’ -20% IN 5 ANNI
“Accelerazione dello sviluppo delle rinnovabili, riforma del mercato elettrico, riduzione del costo del gas: interventi in queste aree potrebbero ridurre del 20% nei prossimi 5 anni il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Italia, Paese con i costi più alti d’Europa, per renderlo a livello di Germania e Regno Unito. È quanto emerge dall’analisi Un prezzo dell’elettricità più equilibrato per la sostenibilità e la competitività del Paese che le società di ricerca e consulenza Agici e Accenture presentano oggi a Milano (…) Per incrementare la capacità e l’elettricità generata da rinnovabili bisogna insistere sulla semplificazione delle procedure autorizzative, su strumenti come i contratti a due vie previsti dal Fer X, sull’implementazione di strumenti finanziari innovativi, come l’Electrification Bank proposta a livello Ue”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“L’Italia rimane in ritardo rispetto all’obiettivo dei 9 GW annui installati per arrivare a 131 nel 2030, obiettivo del Pniec. A ciò servirebbe affiancare una riforma del mercato elettrico, per ridurre il ruolo del gas come price setter, responsabile in Italia del prezzo del 90% delle ore, contro il 60% in Europa. Il cosiddetto disaccoppiamento viene già realizzato con i PPA (…) Infine, l’area su cui l’Italia ha meno autonomia, ma deve agire di concerto con l’Europa, è la riduzione del costo del gas dovrebbe passare infatti attraverso negoziazioni uniche a livello Ue e investimenti in infrastrutture per diversificare gli approvvigionamenti (…) sul lungo periodo lo studio punta anche su nucleare e idrogeno per l’equilibrio del sistema”, continua il giornale.
NORTHVOLT IN BANCAROTTA
“Si descriveva, e la descrivevano, come il campioncino europeo delle batterie elettriche. L’azienda che voleva sfidare il dominio dei produttori cinesi e asiatici. Anche grazie a questa missione strategica ha attirato 13 miliardi di dollari di investimenti, diventando la startup meglio finanziata dell’Unione. E invece la svedese Northvolt è fallita, da ieri ufficialmente in bancarotta. (…) Tra i finanziatori contava colossi come Volkswagen, principale azionista, Goldman Sachs e BlackRock, la Banca europea per gli investimenti, tanti istituti europei tra cui Intesa. Poco più di anno fa aveva iniziato la costruzione di due nuovi impianti in Germania e Canada, sostenuti da generosi incentivi. L’anno scorso però la crisi del mercato delle auto elettriche ha cambiato il clima”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“(…) ora toccherà al curatore fallimentare svedese provare a tenere accese azienda e fabbrica – ancora 5 mila dipendenti – cercando compratori. Scania, primo cliente, potrebbe essere interessato. I progetti in Germania e Stati Uniti, rami aziendali autonomi, restano per ora in piedi. Il fallimento “di sistema” di Northvolt, però, fa suonare un campanello d’allarme sulle politiche industriali europee”, continua il giornale.