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Agsm

Agsm, industriali in campo. Occhi puntati sul Pd il cui voto è decisivo

Intervista al sindaco Sboarina sul Corriere di Verona: Ottimo il lavoro di Finocchiaro Chi adesso vuole fermare tutto se ne assumerà la responsabilità

“Potrebbe accadere di tutto. Domani tornerà a riunirsi il consiglio di amministrazione di Agsm, dopo il clamoroso stop deciso a maggioranza (3 no e 2 sì) all’iter per le future aggregazioni aziendali. Il presidente Daniele Finocchiaro aveva chiesto un mandato per procedere nella trattativa con A2A – una volta completata la fusione con la vicentina Aim – con le altre aziende che avevano mandato le loro proposte (Hera, Iren e la cordata Dolomiti-Alperia) per una partnership industriale. Ma aveva incassato tre no e due si”. Lo riporta il Corriere di Verona precisando che da domani si “ripartirà da lì”.

LA VOCE DEGLI INDUSTRIALI, PD DECISIVO PER LA DECISIONE

“Fanno sentire forte la loro voce gli industriali. ‘In questo momento di crisi, in cui sono necessari progetti di sviluppo e rafforzamento per il nostro territorio, è necessario che la politica faccia sistema e superi ogni divisione – commenta Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona – Abbiamo tutti la responsabilità di far fare un salto alla nostra città in un mercato in forte evoluzione’. Il Consiglio Generale di Confindustria Verona ha incontrato proprio ieri Finocchiaro per l’illustrazione del progetto di aggregazione respinto dal Cda, dove la Lega (con Francesca Vanzo) e Verona Domani (col vicepresidente Mirco Caliari) sono intenzionati a ribadire la loro posizione: via libera alla fusione Agsm-Aim, dopo di che, senza vincoli né condizioni, si parlerà eventualmente del resto. Finocchiaro e il consigliere Enrico De Santis (vicinissimo a Sboarina) chiederanno invece di legare strettamente la fusione Verona-Vicenza alla ricerca del terzo partner (A2A o una delle altre proposte, da approfondire). E saremo 2 a 2. La rappresentante del Pd, Stefania Sartori, è contraria alla proposta di Finocchiaro. Ma se Lega e Verona Domani decidessero di non partecipare alla riunione, tutto potrebbe «saltare» per mancanza del numero legale, ma solo a patto che anche Sartori abbandonasse la riunione. Lo farà?”, sottolinea il quotidiano.

SBOARINA: CHI ADESSO INTENDE STOPPARE L’ACCORDO, PER SEGUIRE STRADE DIVERSE, SE NE DOVRÀ ASSUMERE TUTTA LA RESPONSABILITÀ

Sempre sul Corriere di Verona è presente un’intervista al sindaco Sboarina: “’Il presidente Finocchiaro ha fatto un ottimo lavoro, ed ha eseguito il preciso mandato che il Consiglio d’Amministrazione gli aveva affidato il 20 dicembre scorso per rafforzare Agsm, salvare i posti di lavoro e rafforzare i legami tra l’Azienda e il territorio: chi adesso intende stopparlo, per seguire strade diverse, se ne dovrà assumere tutta la responsabilità’. Il sindaco, Federico Sboarina, la mette giù dura. La messa in minoranza di Finocchiaro, nel Consiglio di amministrazione dell’altro giorno, lo ha in parte sorpreso ma lo ha soprattutto fatto infuriare. (…) ‘È perciò andata avanti la trattativa con A2A, ma sono anche arrivate (come pure era stato deciso il 20 dicembre) altre tre proposte, per verificare se le offerte di A2A fossero “fungibili”, ovvero sostituibili con altre, oppure no. Quelle tre nuove proposte sono state considerate dall’advisor come serie ed interessanti, e per questo motivo il presidente ha chiesto al CdA un mandato per proseguire con i necessari approfondimenti’. Un mandato che però è stato negato… ‘…ma chi adesso dovesse fermare tutto, dovrà spiegare con precisione il perché, dovrà motivare le spese fatte finora e dovrà soprattutto spiegare ai veronesi come pensa di far crescere l’azienda, come l’Agsm possa reggere in questa situazione di mercato, come si possano salvaguardare e magari aumentare i posti di lavoro, come far pagare di meno le bollette ai nostri cittadini e molto altro ancora’. (…) Non teme di restare isolato? ‘Io sto dalla parte della città, e anche dalla parte dei lavoratori. Ricordo benissimo una frase scandita dai rappresentanti sindacali aziendali in consiglio comunale: secondo loro “l’aggregazione con altre aziende non è più un’opzione ma una necessità”. E io sono con loro’”, ha concluso il quotidiano.

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