Skip to content
elettricità

Altro che competitività, l’Ue consumerà il 60% in meno di elettricità del previsto. Ecco perché

La domanda di elettricità in Ue da qui al 2030 sarà sensibilmente inferiore rispetto alle stime dei governi, secondo l’ultimo rapporto di McKinsey. Ecco per quali ragioni e perché è una cattiva notizia per competitività e transizione

Da qui al 2030 la domanda di elettricità in Europa sarà molto inferiore rispetto alle stime dell’Italia e dell’Ue. La cattiva notizia per la competitività dell’industria e per la transizione europee arriva dall’ultimo rapporto di McKinsey pubblicato giovedì, che stima un calo della domanda di elettricità del 60% Ecco perché.

ELETTRICITÀ, LA CRESCITA DELLA DOMANDA CADE A PICCO

L’industria europea avrà bisogno di meno elettricità del previsto in futuro. Infatti, da qui al 2030 si concretizzerà solo il 40% dei 460 TWh di domanda aggiuntiva prevista da Unione Europea, Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera. Parliamo di circa 180 TWh. Sono le stime di McKinsey, che lancia l’allarme sulla competitività dell’industria e delle politiche di transizione dell’Ue.

Le ragioni del rallentamento della domanda sono da ricercarsi nella crisi economica e nei prezzi di mercato elevati. Questo fa sì che l’’adozione e il passaggio a tecnologie chiave siano in calo. Nel 2023 la crescita delle vendite di veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in ha frenato bruscamente, scendendo al 21% rispetto al 42% del 2021. Nello stesso anno anche le vendite annuali di pompe di calore sono calate del 3%. Una situazione che è andata peggiorando nella prima metà del 2024, quando alcuni produttori europei hanno registrato un calo delle vendite che ha raggiunto il 47%.

IL RUOLO DELLA DOMANDA DI ELETTRICITÀ

La crescita della domanda di elettricità è un indicatore importante della competitività industriale dell’Europa. Un tema tornato di grande attualità dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi. Inoltre, mostra anche l’efficacia dei piani di transizione energetica in diversi settori, in primis la mobilità.

Attualmente, la domanda di energia elettrica in Europa ancora stenta dopo il colpo inflitto dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo ha provocato un’impennata dei prezzi dell’energia e del gas. Di conseguenza, i governi hanno spinto l’industria a ridurre l’uso di energia.

I CAMPIONI DELL’UE

La domanda di alcuni Paesi europei, però, crescerà molto più degli altri da qui al 2030, secondo McKinsey. La maggior parte dell’incremento si concentrerà negli Stati che hanno un maggiore potenziale di produzione di energia da rinnovabili e da nucleare. Parliamo dei Paesi nordici e dell’Europa meridionale, che già possono contare su un’elevata produzione di elettricità rispettivamente idroelettrica ed eolica, e solare. Per quanto riguarda il nucleare, invece, il campione europeo è la Francia.

“I Paesi che hanno le maggiori possibilità di ottenere una parte di questa crescita della domanda sono quelli che, su base relativa, sono meglio posizionati strutturalmente per fornire energia a basso costo”, ha detto a Reuters Diego Hernandez Ruiz, partner di McKinsey.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su