Per i consumatori invece il bonus benzina è una misura tampone che non risolve problema. “Governo deve tagliare accise carburanti con prezzi sopra i 2 euro al litro”
Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,948 euro al litro, il gasolio a 1,847 euro al litro.
ASSOUTENTI: ANCORA RINCARI SU RIENTRO DALLE VACANZE. IN TRE MESI VERDE +7,7%, GASOLIO +12%
Un incremento in appena tre mesi del +7,7% per la verde e addirittura del +12% per il diesel – analizza Assoutenti –. Rispetto a maggio un pieno di benzina costa oggi agli automobilisti 7 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10 euro.
UNC: COSTO RIENTRO VACANZE +2,6% PER AUTO A BENZINA, +5,8% PER AUTO A GASOLIO
Diverso il calcolo per Unione nazionale consumatori, che comunque registra i rincari: “Anche se nell’ultima settimana i prezzi sono saliti solo dello 0,1%, avendo già raggiunto nelle settimane passate livelli stratosferici, dalla fine di luglio un litro di benzina è rincarato di quasi 5 cent (4,977 cent), pari a 2 euro e 49 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rialzo è di oltre 10 cent al litro (10,125 cent), pari a 5 euro e 6 cent a rifornimento. Insomma, il rientro dalle vacanze è costato agli italiani il 2,6% in più per chi ha un’auto a benzina e il 5,8% per chi ha una vettura a gasolio. Secondo i dati di oggi del Mimit, invece, in autostrada dal 1° agosto l’incremento è stato del 2% per la benzina e del 4,5% per il gasolio. Dati, però, che, pur considerando le differenti metodologie, anche temporali, non collimano con quelli ben più alti e verosimili del Mase, che da decenni pubblica le medie settimanali” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
LOLLOBRIGIDA LANCIA L’IDEA: SOCIAL CARD PUÒ ESSERE UTILIZZATA ANCHE PER I BONUS BENZINA
Intanto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida in un’intervista al Sole 24 Ore esorta a utilizzare la Social Card, circa 1,1 mln distribuite per contrastare il caro-carrello anche per la benzina: “Assieme al collega dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, lavoreremo per confermare l’intervento nella prossima manovra. Anzi – le aggiungo – la carta potrebbe coinvolgere anche l’iniziativa a cui sta pensando il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso sui buoni carburanti'”.
“Abbiamo affrontato il tema al margine del Cdm (ieri, ndr). Con il collega Giorgetti lavoreremo per confermare “Dedicata a te” in manovra. La carta potrà essere utilizzata anche per il bonus carburante a cui sta pensando il ministro Adolfo Urso, e qui suggerirei, come platea, una particolare attenzione a studenti e pendolari. La carta, che è una classica ricaricabile, si potrebbe poi implementare con altri benefici per favorire sport e cultura. Ecco le potenzialità sono molte, è un ragionamento che faremo come governo nelle prossime settimane'”, ha concluso il quotidiano ministro.
I CONSUMATORI CHIEDONO INTERVENTI AL GOVERNO
Sul piede di guerra i consumatori che si aspettavano un intervento concreto del governo: “Ci aspettavamo dal Consiglio dei ministri di ieri misure sui carburanti, a partire dal taglio delle accise in caso di prezzi superiori ai 2 euro al litro, ma per adesso sul tema il Governo sembra rimanere silente. Di certo la possibilità di un bonus benzina per i nuclei meno abbienti, provvedimento che sarebbe allo studio dell’esecutivo, non appare la soluzione al problema: infatti i listini dei carburanti devono scendere per tutti, in particolare per il trasporto merci, in considerazione degli effetti disastrosi dei rialzi alla pompa sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari che stanno già subendo le conseguenze del caro-benzina. E’ per questo che il Governo deve tagliare automaticamente le accise quando i listini dei carburanti superano i 2 euro al litro” ha spiegato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.
Stesso discorso per Dona: “Ci aspettavamo che il Governo ieri prendesse provvedimenti contro il caro carburanti e invece continua a lavarsene le mani, preferendo continuare a incassare miliardi, visto che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva. Basterebbe una riduzione di 5 cent sulle accise, un quinto dello sconto di Draghi, per riportare la benzina sotto 1,9 euro al litro (1,887) e il gasolio sotto 1,8 euro (1,786), con un costo di 200 milioni al mese per l’Erario. Evidentemente il ministro Giorgetti quei soldi preferisce incassarli, considerando gli automobilisti dei polli da spennare”.