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Assindustria, per i vertici ipotesi proroga. Girandola di nomi per la presidenza

Il punto vero, è capire quanto sia davvero diffusa e altrettanto decisa l’opposizione alla proroga di Assindustria tra gli associati a Padova. Le prossime settimane, che si incrociano con l’esito della partita nazionale il 26 marzo saranno decisive.

“Assindustria venetocentro, candidature e fusione con Venezia al palo in attesa di vedere se la corsa partirà o sarà accantonata in favore della proroga dei vertici. Toccherà probabilmente al lavoro di raccolta degli orientamenti tra gli associati da parte dei Saggi, nelle prossime settimane, dirimere la questione. Ovvero se la corsa elettorale del primo presidente eletto post-fusione tra Treviso e Padova potrà davvero partire, aprendo il campo alla formazione delle candidature, o se invece sarà del tutto messa da parte, per lasciar posto invece al prolungamento degli attuali vertici per un altro anno e alla conclusione della fusione con Confindustria Venezia-Rovigo. E se ne dovrà riparlare dunque tra un anno”. È quanto si legge sul Corriere di Verona che parla di una “doppia situazione di stallo”.

IPOTESI PROROGA TUTT’ALTRO CHE TEORICA

“Da un lato la commissione tecnica che sta discutendo la fusione Treviso-Padova-Venezia-Rovigo ha fermato i lavori, per non prendere scelte che potrebbero risultare non gradite ai futuri vertici. Dall’altro una corsa di fatto partita con la nomina dei Saggi (Katia Da Ros e Fiorenzo Corazza per Treviso, Gianni Potti e Gianni Marcato per Padova), in cui però non si vede lievitare alcun toto-nomine. Segnale esso stesso di quanto l’ipotesi della proroga degli attuali vertici sia tutt’altro che teorica. Ipotesi che, comunque andrà a finire, finché è in campo, spinge a tenere ben coperti i nomi da spendere nella corsa, per evitare di bruciarli anzitempo in una gara che magari non partirà”.

I PAPABILI

“Così, anche a voler forzare la mano, e a voler a tutti i costi fare dei nomi, anche quelli che si riescono a indicare sono del tutto teorici. Come quelli sul fronte padovano, di chi vede l’ascesa dell’attuale vicepresidente Mario Ravagnan, o di chi scommette invece sul cambio generazionale e guarda al quarantenne Leopoldo Destro, appena nominato, nel consiglio generale di Possagno, di due settimane fa vicepresidente di Assindustria, in sostituzione di Enrico Carraro, divenuto nel frattempo leader della struttura regionale; a meno di non sparigliare e non puntare su una figura alta e più defilata come Federico de’ Stefani, alla guida di Sit, gruppo industriale in ascesa e che ha scelto la quotazione in Borsa, e che potrebbe incarnare una direttrice di crescita da sempre indicata alle imprese associate”.

PROSSIME SETTIMANE DECISIVE

“Il punto vero, è capire quanto sia davvero diffusa e altrettanto decisa l’opposizione alla proroga tra gli associati a Padova (…) Le prossime settimane, che si incrociano con l’esito della partita nazionale il 26 marzo (Assindustria ha schierato decisamente i suoi voti con Carlo Bonomi) saranno decisive. Anche rispetto ad un’altra possibile soluzione. Ovvero che l’impasse possa esser risolta con il lancio di una candidatura di peso alla presidenza, gradita sia a Treviso che a Padova, che lanci un segnale convinto che la fusione con Venezia-Rovigo si farà”.

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