Il dl bollette porta buone notizie per le auto aziendali e i soggetti vulnerabili. Partita delle nomine ai supplementari. Orsini (Confindustria): “Serve subito politica industriale Ue contro dazi”. La rassegna Energia
Il dl bollette cambia ancora. Nel testo si fa largo la salvaguardia per le auto aziendali contro la stangata fiscale e la possibilità per i soggetti vulnerabili di poter rientrare nel mercato di maggior tutela o, se sarà a regime, nel servizio di vulnerabilità. Allo stesso tempo, sparisce il click day del bonus elettrodomestici. Non solo. Nel decreto Bollette arriva anche un nuovo paracadute per i soggetti vulnerabili. La partita delle nomine arriva ai minuti finali. I nomi più gettonati emersi durante la riunione che si è tenuta ieri a Palazzo Chigi sono Scornajenchi ed Enrico Tommaso Cucchiani rispettivamente come ad e presidente di Snam, Paolo Gallo e Roberto Diacetti per i ruoli di ad e presidente di Italgas. “È il momento di rilanciare la politica industriale europea, rimettendola al centro di ogni scelta strategica”. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, suona la sveglia per Bruxelles: servono azioni concrete per rilanciare la competitività dell’industria Ue. La rassegna Energia.
IL DL BOLLETTE CAMBIA ANCORA
“Primo via libera alla salvaguardia per le auto aziendali e alla riscrittura del bonus elettrodomestici. Non solo. Nel decreto Bollette arriva anche un nuovo paracadute per i soggetti vulnerabili. La commissione Attività produttive di Montecitorio ha concluso ieri i lavori sul decreto Bollette, dando mandato ai relatori per l’approdo in Aula lunedì 15 aprile e voto di fiducia il giorno successivo. Il testo, così blindato, approderà al Senato per il via libera definitivo che dovrà arrivare entro il 29 aprile. L’emendamento sul bonus elettrodomestici cancella il riferimento alla nuova classe energetica B come soglia minima di efficienza per l’acquisto (…) Non ci sarà il click day, anche se non viene specificato nell’emendamento: sarà proprio il decreto attuativo, da quanto ricostruito, a stabilire che il contributo (al massimo 30% del costo di acquisto e comunque fino a 100 euro per ciascun elettrodomestico, elevabili a 200 se il nucleo familiare dell’acquirente ha un Isee sotto 25mila euro) sarà fruibile con sconto in fattura (…) Dopo diversi tentativi portati avanti dallo stesso viceministro dell’Economia Maurizio Leo, arriva l’ok alla norma che esclude dalla stangata fiscale sui costi chilometrici per auto con motori termici o ibride le auto aziendali ordinate dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso promiscuo ai dipendenti entro il 30 giugno 2025”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“Clausola accolta con favore dalla filiera del noleggio a medio e lungo termine, ma che desta perplessità per quel termine di chiusura del 30 giugno che andrà a penalizzare, creando una palese disparità di trattamento, imprese e lavoratori che hanno comunque ordinato l’auto entro la fine del 2024. Tra gli emendamenti approvati, figura anche il correttivo firmato dal presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli (Lega), che consente ai clienti vulnerabili (over 75, percettori di bonus sociale, beneficiari della legge sull’invalidità, utenti di isole minori non interconnesse e di strutture abitative d’emergenza) di poter rientrare nel mercato di maggior tutela o, se sarà a regime, nel servizio di vulnerabilità, quando arriverà a traguardo il meccanismo tutele graduali (31 marzo 2027)”, continua il giornale.
ORSINI (CONFINDUSTRIA): “SERVE SUBITO RILANCIO POLITICA INDUSTRIALE UE”
“L’impresa italiana fa pressing su Bruxelles. Non solo con gli appelli e le richieste, ma anche con una presenza fisica nelle sedi istituzionali Ue, per sollecitare azioni concrete. «L’80% delle leggi nazionali deriva da normative europee». Per questo Confindustria ha riunito ieri il Consiglio generale nella sede del Parlamento Ue. La riunione è stata presieduta dal presidente, Emanuele Orsini, ed erano presenti oltre cento imprenditori. (…) «L’urgenza è chiara. La competitività industriale richiede azioni rapide su dazi, energia e burocrazia, perché serve un contesto favorevole agli investimenti e alla produzione», ha scritto il presidente Orsini sui social. «È il momento di rilanciare la politica industriale europea, rimettendola al centro di ogni scelta strategica. (…) Durante l’incontro, ha spiegato un comunicato di Confindustria, è stata sottolineata l’urgenza del momento. La rinnovata attenzione alla competitività è la strada giusta da seguire, hanno fatto presente le imprese, ma ora servono azioni rapide e concrete per intervenire su temi chiave come dazi, energia, riduzione della burocrazia, che ostacola la crescita”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“Orsini, che sollecita un piano straordinario di politica industriale in Europa e in Italia. Per Orsini la Ue deve cambiare rotta, «la sveglia di Trump deve spingerla a modificare alcune cose fatte finora dalla precedente commissione», è la frase che ha ripetuto in queste ultime settimane. La burocrazia è un problema fondamentale: negli ultimi cinque anni gli Usa hanno emesso 3mila norme, la Ue 13mila, è il dato che cita spesso il presidente di Confindustria, sottolineando gli 80 miliardi di costi della burocrazia, dato Ocse, che pesano sul nostro paese. Serve un mercato unico dell’energia, è la richiesta di Orsini (…) E vanno rivisti gli obiettivi del Green Deal, tenendo fermo il principio della neutralità tecnologica”, continua il giornale.
TUTTE LE NOVITA’ SUL FRONTE DELLE NOMINE
“Passo avanti decisivo sulla questione delle nomine ai vertici delle aziende partecipate dallo Stato. Nella riunione tenutasi ieri pomeriggio a Palazzo Chigi (…) Sul tavolo c’erano i nomi dei candidati per i cda di società importanti e quotate in Borsa come Snam, Italgas, Aspi, Fincantieri, Invitalia, Sace, Simest. Lo snodo più delicato ha riguardato la Snam, dove era in ballo la riconferma o meno di Stefano Venier, nominato nel 2022 dal governo Draghi sulla spinta del consigliere economico Francesco Giavazzi. A quanto risulta a Repubblica la maggioranza di governo sarebbe intenzionata ad affidare la poltrona di ad di Snam per il prossimo triennio ad Agostino Scornajenchi, oggi ad di Cdp Venture Capital. Il manager è considerato uno dei maggiori esperti di energia e di infrastrutture regolate, avendo lavorato in passato in Enel, Engie, Terna e Poste. Il nome di Scornajenchi è stato proposto da Forza Italia ma ha subito incontrato il favore di Fratelli d’Italia anche perché Meloni è molto soddisfatta del lavoro fatto dal manager in Cdp Venture, a cui un anno fa è stato affidato un miliardo da investire nell’intelligenza artificiale. In un anno Scornajenchi ha creato il veicolo, organizzato la struttura e investito i primi 100 milioni. Gli esponenti della maggioranza si sono trovati d’accordo anche nel confermare Paolo Gallo alla guida di Italgas per il suo quarto mandato. (…) Ancora qualche incertezza invece per le presidenze di Snam e Italgas: i nomi che si fanno in queste ore sono quelli di Enrico Tommaso Cucchiani, oggi consigliere di Terna, e di Roberto Diacetti, dg della Fondazione Enpaia e consigliere di amministrazione di Pirelli e Saipem” si legge su La Repubblica.
“Nessun problema anche per la conferma per il prossimo triennio di Pierroberto Folgiero alla guida Fincantieri, e per il presidente Biagio Mazzotta che ha sostituito in corsa lo scomparso Claudio Graziano. Il vertice di maggioranza ha infine confermato l’accordo raggiunto nei giorni scorsi e anticipato da Repubblica per il nuovo vertice di Aspi (Autostrade per l’Italia). Roberto Tomasi viene sostituito da Arrigo Giana nel ruolo di ad e alla presidenza si insedia Antonino Turicchi, che ha gestito per conto del Mef il difficile accordo di Ita con i tedeschi di Lufthansa. (…) Il Mef direttamente dovrà poi decidere a chi affidare la Sace per i prossimi tre anni mentre per Invitalia è sicura la conferma di Bernardo Mattarella come ad”, continua il giornale.