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Caro Carburanti: la guerra Israele-Iran fa salire i prezzi, cresce la rabbia dei consumatori (e l’allarme economico)

La benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro e il gasolio sopra 1,6: sui prezzi dei carburanti pesa l’avvio della guerra tra Israele e Iran

Torna il salasso per gli automobilisti italiani che si trovano a fare i conti con prezzi dei carburanti che continuano la loro inarrestabile ascesa, scatenando un’ondata di rabbia e sollevando serie preoccupazioni sull’impatto sull’economia nazionale.

GLI AUMENTI DEI CARBURANTI. UNC: IRRISOLTO IL PROBLEMA DELLA DOPPIA VELOCITÀ

Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana la benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro e il gasolio sopra 1,6. “Anche le medie regionali comunicate oggi dal Mimit confermano la speculazione in atto. Irrisolto, insomma, il solito problema della doppia velocità: rialzi istantanei quando sale il Brent e discese con il contagocce in caso contrario. In modalità self service, solo 7 regioni su 20 hanno oggi un prezzo medio della benzina inferiore a 1,7 e un prezzo del gasolio inferiore a 1,6 euro al litro” ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Dopo le autostrade, che come sempre registrano i prezzi maggiori, per la benzina la più cara è Bolzano, seguita dalla Basilicata e, al terzo posto, dalla Calabria. Le regioni più virtuose, Marche, Veneto e Lazio. Per quanto riguarda il gasolio, vince ancora Bolzano con un astronomico 1,669 euro/litro, seguita da Trento (1,646) e Valle d’Aosta (1,642). Bene, invece, Campania, Veneto e Marche” conclude Dona.

ASSOUTENTI: SU RINCARI INTERVENGA MISTER PREZZI, CON FIAMMATA LISTINI SARÀ SALASSO SU PARTENZE ESTIVE DEGLI ITALIANI

Sulla fiammata dei listini di benzina e gasolio presso gli impianti italiani chiediamo l’intervento di Mister Prezzi, affinché monitori la situazione e segnali eventuali anomalie o irregolarità nella formazione dei prezzi al dettaglio ha invece affermato Assoutenti, dopo i rialzi dei carburanti a seguito della guerra scoppiata tra Israele e Iran

“Benzina e gasolio, dopo settimane di discesa dei prezzi, registrano oggi un forte rialzo come conseguenza dell’andamento del petrolio sui mercati – ha spiegato il presidente Gabriele Melluso – Un incremento che avviene nel periodo peggiore dell’anno, quando cioè milioni di italiani si apprestano a partire in auto per raggiungere le località di villeggiatura, e che rischia di determinare un salasso per le tasche delle famiglie. Ricordiamo inoltre che ad un aumento dei prezzi dei carburanti corrisponde anche un incremento dei listini dei prodotti trasporti, con un danno duplice per i consumatori”.

“Per tale motivo chiediamo oggi a Mister Prezzi di tenere alta la guardia sui carburanti adottando qualsiasi iniziativa tesa ad accertare anomalie nella formazione dei listini alla pompa” ha sottolineato Melluso.

CODACONS: CONFERMATO NOSTRO ALLARME, ORA GOVERNO INTERVENGA CONTRO SPECULAZIONI

“Il repentino aumento dei listini dei carburanti in Italia è del tutto inaccettabile e deve portare il governo ad intervenire con urgenza per bloccare qualsiasi forma di speculazione a danno degli automobilisti”, ha evidenziato il Codacons.

“L’allarme lanciato dal Codacons la settimana scorsa, in occasione del rialzo del petrolio, trova purtroppo conferma nei dati ai distributori, con la benzina che vola sopra quota 1,7 euro al litro – denuncia l’associazione – Rincari alla pompa che confermano le anomalie esistenti in Italia nel settore dei carburanti, con i listini al pubblico che aumentano immediatamente al salire del petrolio, nonostante la benzina e il gasolio venduti oggi agli automobilisti siano stati acquistati mesi fa dai marchi petroliferi, quando le quotazioni del greggio era ben inferiori a quelle odierne.
Per tale motivo il Codacons chiede al governo di intervenire con urgenza per monitorare la situazione e bloccare sul nascere qualsiasi speculazione che arrecherebbe un danno economico enorme ai cittadini, considerato il prossimo periodo di partenze estive”.

L’aumento dei costi dei carburanti sta avendo un impatto negativo su vari settori dell’economia italiana. Le aziende di trasporto si trovano a fronteggiare un aumento dei costi operativi, che potrebbe tradursi in prezzi più alti per i consumatori. Anche le imprese agricole, fortemente dipendenti dal carburante per i macchinari e il trasporto delle merci, sono sotto pressione.

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