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Trasporti

CDP deve rilanciare sulle infrastrutture. Anche energetiche

Nonostante un contesto economico favorevole, l’Italia soffre la difficoltà di realizzare interventi infrastrutturali

 

 

Un Pil che torna a crescere e un livello molto alto di liquidità. Una politica monetaria di segno espansivo da parte della Bce e anch un forte interesse da parte degli investitori istituzionali nel settore infrastrutture. Tutto sembra far pensare ad un’Italia che, superata la crisi, riprende a crescere e a riconfermare il suo ruolo e la sua importanza in Europa.

Tutto, tranne il gap che riguarda le infrastrutture materiali e immateriali. “La difficoltà di realizzare interventi infrastrutturali, pur in presenza di un contesto economico favorevole, rappresenta un freno all’economia nazionale. Lo sviluppo infratsrutturale, infatti, gioca un ruolo cruciale per la crescita: nel breve periodo, è leva per stimolare la domanda aggregata e, nel lungo costituisce un importante componente dell’offerta, in grado di influenzare il potenziale di crescita del sistema economico”, denuncia la relazione del Governo “La Cassa Depositi e Prestiti: il ruolo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese”, in cui si evince che Cassa Depositi e Prestiti dovrà giocare un ruolo sempre più incisivo a sostegno dello sviluppo infrastrutturale dell’Italia .

cdpFacendo particolare riferimento al settore energetico, si legge nella relazione, “i principali driver di sviluppo ai quali gli interventi infrastrutturali devono far fronte non riguardano la generazione tout court bensì i progetti a sostegno del potenziamento delle interconnessioni elettriche e quelli a sostegno della diversificazione delle fonti al fine di migliorare la sicurezza energetica del Paese”.

Non solo. Tenendo presente gli impegni di Parigi e l’emergenza dei cambiamenti climatici, è necessario che in Italia si punti a promuovere lo sviluppo di progetti di efficienza energetica e di produzione di energia da finti rinnovabili.

E concentrandoci su queste ultime, possiamo affermare che la diffusione dell’energia rinnovabile ha modificato e rivoluzionato il modo di produrre elettricità. “Se fino a qualche tempo fa la rete elettrica era unidirezionale, con pochi produttori e molti consumatori, oggi la possibilità dei tanti produttori domestici di immettere in rete l’energia rinnovabile che eccede l’autoconsumo si traduce nella necessità di avere una rete bidirezionale”.

Obiettivo è quello di costituire le cosiddette “smart grid”, le reti elettriche intelligenti per distribuire energia in rete in modo intelligente.

Giusy Caretto

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