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Centrale Snam Sulmona

Centrale Snam Sulmona. Il Tar boccia anche ricorso del Comune

Dopo il ricorso della Regione Abruzzo, il Tar del Lazio boccia anche il ricorso del comune contrario alla realizzazione della centrale Snam di Sulmona. L’articolo di Annarita Digiorgio

Proprio qualche giorno fa Energia Oltre vi aveva raccontato della sentenza del Tar Lazio che aveva bocciato il ricorso della Regione Abruzzo contro il governo per la realizzazione della Centrale Snam di Sulmona. Un progetto indispensabile per collegare la rete metano che arriva nelle nostre case da Brindisi a Minerbio. E ci chiedevamo se a questo punto il progetto in piedi da anni e definitivamente difeso da un decreto del governo Gentiloni che ne aveva avocato a sé le competenze, poteva finalmente avere inizio.

IL RICORSO DEL SINDACO DI SULMONA

E invece nonostante il Tar avesse sancito che la Centrale andava fatta, il Sindaco di Sulmona così commentò immediatamente: “La partita non è chiusa e la battaglia contro il progetto Snam va avanti e va condotta insieme, su tutti i fronti, a tutti i livelli istituzionali e con tutti gli strumenti a disposizione. Siamo in attesa di conoscere la sentenza del ricorso presentato dal Comune contro il procedimento del Consiglio dei Ministri. Un’azione sul piano legale che ha visto tutti uniti in più ricorsi, dimostrando la contrarietà corale di un intero territorio che ha agito con precisi atti contro l’attuazione del progetto Snam a Sulmona. Chiedo alla Regione di continuare presentando il ricorso in Consiglio di Stato”.

LA SENTENZA DEL TAR

E proprio mentre il Sindaco invitava la Regione a continuare la battaglia legale, è arrivata la sentenza del Tar sul ricorso del Comune. Bocciato anche questo.

Non c’è possibilità di appellarsi neppure alla legittimità costituzionale, nonostante l’energia sia materia concorrente fra i due enti. La legge individua secondo il Collegio “idonee procedure per consentire reiterate trattative volte a superare le divergenze”, ma alla fine “il prevalere della volontà di uno dei soggetti coinvolti è necessario per vincere un blocco procedimentale” e comunque questo “non comporta una drastica decisione unilaterale di una delle parti”.

TUTTI GLI ACCERTAMENTI NECESSARI ESPLETATI DALLA VIA

Non sono stati ammessi poi i dubbi espressi sulla procedura VIA: a questa infatti, non viene applicata la “scadenza” quinquennale in quanto il procedimento della Snam risale al 2005, mentre l’entrata in vigore della nuova normativa sulla VIA, che introduce anche la scadenza della stessa, risale al 2008. Come già ribadito alla Regione infine, anche al Comune il Tar fa notare, che l’assoggettabilità della centrale alla VAS non era necessaria in quanto tutti gli accertamenti necessari erano già comunque espletati dalla VIA.

L’OPPOSIZIONE DEL COMUNE DI SULMONA

Nonostante quindi per il Tribunale amministrativo nessuna delle diverse argomentazioni presentate dall’avvocato del Comune Alfonso Celotto, già capo di gabinetto dell’attuale ministro della Salute Giulia Grillo, fossero pertinenti, il Sindaco non si arrende: “È una battaglia che dobbiamo vincere e ribadisco che la partita non è affatto chiusa. Proprio l’analisi di queste sentenze e le prospettive future, in vista di un ricorso al Consiglio di Stato, saranno oggetto di un incontro che si svolgerà nell’aula consiliare del Comune di Sulmona mercoledì 26 giugno, dedicato a un approfondimento dal punto di vista legale, alla presenza dell’avvocato Alfonso Celotto, che ha seguito il ricorso amministrativo. Vogliamo ripartire dal documento congiunto sottoscritto a dicembre 2018 dal Comune di Sulmona, insieme alla Regione, alla Provincia dell’Aquila, a 25 Comuni, alle associazioni ambientaliste e ai comitati cittadini, per ribadire la contrarietà unanime di un intero territorio contro la realizzazione del progetto Snam, senza distinzioni di colori e dipartiti di appartenenza. Sarà un’occasione per analizzare le sentenze e preparare i prossimi passi per proseguire la battaglia. L’obiettivo è quello di assicurare la massima attenzione sul tema e che tutti i soggetti fin ora attivi proseguano con il ricorso al Consiglio di Stato congiuntamente al Comune di Sulmona”.

Altri ricorsi, altra burocrazia, altri intoppi. Ricordiamo che stiamo parlando del gas con cui ci facciamo l’uovo alla coque e riscaldiamo le nostre case. Ma qualcuno vuole farci morire di fame e freddo tutti quanti se la centrale passa dal suo giardino. Per fortuna questa volta non si tratta di un investitore straniero. Ma di una partecipata dello Stato.

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