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Energia Solare

Solare, la Cina concentra il mercato del silicio per i pannelli

Si stima che nel 2021 l’offerta globale di silicio policristallino proverrà per l’84% da un solo paese: la Cina

L’azienda cinese Xinte Energy – uno dei maggiori produttori al mondo di silicio policristallino, utilizzato nei pannelli fotovoltaici – ha intenzione di realizzare una grande struttura capace di produrre, da sola, circa un terzo dell’attuale offerta globale. Sorgerà nella regione della Mongolia interna, nella parte settentrionale della Cina.

GLI OBIETTIVI SULLE RINNOVABILI

Dalla metà di dicembre le azioni di Xinte Energy sono più che quadruplicate. A favorire questa crescita, scrive Bloomberg, è stato l’aumento della domanda di tecnologie per le energie pulite – come appunto quella solare – all’interno di un contesto più ampio di transizione dalle fonti fossili. L’anno scorso nella sola Cina, che ha detto di voler raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, sono stati installati circa 120 gigawatt di nuova capacità eolica e solare.

Gli sforzi globali per la riduzione delle emissioni inquinanti e per l’aumento della capacità rinnovabile potrebbero portare, già quest’anno, ad una carenza di offerta di silicio policristallino (o polisilicio).

IL PROGETTO DI XINTE ENERGY

La fase uno del progetto annunciato da Xinte Energy avrà una capacità produttiva di 100mila tonnellate e un costo di 8 miliardi di yuan (circa 1,2 miliardi di dollari). I lavori di costruzione inizieranno non appena l’azienda avrà ricevuto le ultime autorizzazioni, e dovrebbero terminare entro 18 o 24 mesi. Per la fase 2 del progetto, che dovrebbe aggiungere altre 100mila tonnellate di capacità, non sono stati rivelati dettagli sulle tempistiche.

Secondo gli analisti, il mega-impianto varrà da solo circa il 36 per cento dell’intera produzione globale di silicio policristallino prevista per il 2021.

Xinte Energy già gestisce la più grande fabbrica di silicio policristallino al mondo: si trova nella regione dello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina.

COME EVOLVERÀ IL MERCATO DEL POLISILICIO

Al di là di Xinte Energy, ci sono altre aziende cinesi che vogliono espandersi. Tongwei e Daqo New Energy, ad esempio, hanno di recente presentato dei piani per l’aumento delle loro capacità produttive. Secondo gli analisti, nel giro di due anni il mercato del silicio policristallino passerà da una situazione di deficit di offerta (nel 2021) ad una situazione di surplus del 21,4 per cento (nel 2023).

I prezzi del silicio policristallino sono stati in calo per gran parte dello scorso decennio, scrive Bloomberg. Tuttavia, dal giugno del 2020 ad oggi sono aumentati dell’85 per cento: prima per una questione di blocco delle filiere e di problemi di approvvigionamento, poi per un diffuso ottimismo sulla maggiore domanda.

LA CINA DOMINA LE FORNITURE

La società di ricerca BOCI Research stima che nel 2021 l’offerta globale di silicio policristallino ammonterà a 550mila tonnellate, provenienti per l’84 per cento da un solo paese: la Cina.

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