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Ue

Clima: dal 2021 nuove linee guida Ue per sistema scambio emissioni Ets

Le linee guida ETS mirano a ridurre il rischio di “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, in cui le aziende trasferiscono la produzione in paesi al di fuori dell’UE con politiche climatiche meno ambiziose

In linea con il Green Deal europeo e con l’obiettivo Ue di diventare la prima economia neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, Bruxelles ha adottato oggi una revisione delle linee guida sugli aiuti di Stato del sistema di scambio di quote di emissioni Ue nel contesto del sistema di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra post-2021. Le “linee guida ETS” entreranno in vigore il 1° gennaio 2021 con l’inizio del nuovo periodo di scambio delle quote di emissione e sostituiranno le precedenti linee guida adottate nel 2012.

VESTAGER: LE LINEE GUIDA RIVEDUTE DEL SISTEMA DI SCAMBIO DI QUOTE SONO UN ELEMENTO IMPORTANTE DEL PROGETTO EUROPEO

La vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Per affrontare in modo sostenibile il cambiamento climatico e raggiungere i nostri obiettivi del Green Deal, dobbiamo mettere un cartellino con il prezzo delle emissioni di carbonio evitando la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Le linee guida rivedute del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE adottate oggi sono un elemento importante di questo progetto. Esse consentono agli Stati membri di sostenere i settori che, a causa dei costi indiretti delle emissioni, sono maggiormente a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Allo stesso tempo, essi contribuiscono a realizzare una decarbonizzazione dell’economia efficiente in termini di costi, evitando sovracompensazioni e indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico”.

LE NORME SUGLI AIUTI DI STATO DEVONO FARE LA LORO PARTE

“Il controllo degli aiuti di Stato dell’Ue ha un ruolo importante da svolgere per consentire all’Europa di raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Per raccogliere tutti i frutti dei limitati fondi pubblici, è fondamentale che le norme sugli aiuti di Stato continuino a fare la loro parte. Ciò significa garantire che il denaro pubblico non escluda la spesa privata e mantenere condizioni di parità nel mercato unico, riducendo al minimo i costi per i contribuenti”, ha evidenziato Bruxelles.

A COSA MIRANO LE LINEE GUIDA ETS

Le linee guida ETS mirano a ridurre il rischio di “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, in cui le aziende trasferiscono la produzione in paesi al di fuori dell’Uecon politiche climatiche meno ambiziose, portando a una minore attività economica nell’Ue e a nessuna riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. In particolare, esse consentono agli Stati membri di compensare le aziende dei settori a rischio per una parte dell’aumento dei prezzi dell’elettricità derivante dai segnali di prezzo del carbonio creati dall’ETS dell’Ue (i cosiddetti “costi indiretti delle emissioni”). Allo stesso tempo, una sovracompensazione delle imprese rischierebbe di essere in contrasto con i segnali di prezzo creati dall’EU ETS per promuovere una decarbonizzazione dell’economia efficiente in termini di costi e creare indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico.

In questo contesto, le linee guida ETS rivedute faranno indirizzare gli aiuti solo ai settori a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio a causa degli elevati costi indiretti delle emissioni e della loro forte esposizione al commercio internazionale. Sulla base di una metodologia obiettiva, sono ammissibili 10 settori e 20 sottosettori (rispetto ai 14 settori e 7 sottosettori previsti dai precedenti orientamenti); fissare un tasso di compensazione stabile del 75% nel nuovo periodo (ridotto dall’85% all’inizio del precedente periodo di scambio ETS), ed escludere la compensazione per le tecnologie non efficienti, per mantenere gli incentivi delle aziende per l’efficienza energetica; e subordinare la compensazione a ulteriori sforzi di decarbonizzazione da parte delle aziende interessate, come ad esempio il rispetto delle raccomandazioni del loro audit di efficienza energetica.

LE SPECIFICHE PER LE PMI

Le Linee Guida tengono conto anche delle specificità delle piccole e medie imprese (PMI), in linea con la Strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale, esentandole dal nuovo requisito di condizionalità al fine di limitare il loro onere amministrativo.

La Commissione Ue ha completato un’ampia valutazione e una valutazione d’impatto, in linea con le Linee guida per una migliore regolamentazione, con il supporto di un consulente esterno. In questo contesto, la Commissione ha condotto numerose consultazioni, tra cui una consultazione pubblica basata su un questionario e una consultazione mirata per raccogliere i contributi dei settori interessati. La Commissione ha inoltre chiesto il parere delle parti interessate su una proposta di revisione delle linee guida in una consultazione pubblica aperta dal 14 gennaio al 10 marzo 2020. Tutti i dettagli della consultazione pubblica sono disponibili online.

La Commissione sta inoltre valutando e rivedendo altri orientamenti in materia di aiuti di Stato, tra cui la disciplina degli aiuti di Stato per l’energia e la tutela dell’ambiente, per assicurarsi che siano pienamente allineati con gli obiettivi della Commissione in materia di ambiente e digitale.

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